27 morti, compresi numerosi bambini, nella notte e in mattinata nell’Egeo. Ban ki-Moon da Madrid: "Europa dia prova di solidarietà e leadership compassionevole".
È di almeno 27 migranti morti, tra cui 13 bambini, il bilancio del naufragio di due barconi al largo della Grecia nel corso della notte. Lo annuncia il ministero della Marina di Atene, riferendo che nei pressi dell'isola di Kalymnos i morti sono stati 19, mentre 138 sono le persone messe in salvo. Tra i corpi recuperati, quelli di dieci bambini, compresi due neonati. Altre tre persone sarebbero annegate al largo di Rodi, mentre 15 bambini sono stati ricoverati a Lesbo e tre trasportati ad Atene per essere sottoposti a terapia intensiva.
Due altri naufragi sono poi avvenuti questa mattina sempre nell'Egeo, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa turca Anadolu. Il primo al largo delle coste di Ayvacik: sono state salvate 19 persone, ma sono annegati quattro bambini. Più a sud, al largo di Didima, i superstiti sono 29, ma sono morti due bambini. Altre vittime vengono segnalate al largo della Spagna.
Intanto, mentre in mare si consumano tragedie, in Europa si susseguono le polemiche sull’accoglienza dei profughi, tra chi parla di "vergogna" e di "dolore infinito" e chi invece — come il Governo slovacco — propone l’edificazione di nuove barriere, se dovessero fallire i meccanismi di “difesa” delle frontiere esterne.
Proprio oggi il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, da Madrid ha invitato l’Europa a dare prova di solidarietà e di "leadership compassionevole". "Costruire muri o recinzioni non è una risposta" ha detto, si tratta di una "questione mondiale che richiede una solidarietà politica mondiale".