Compie oggi 50 anni il Pontificio Consiglio per il
dialogo interreligioso, istituito il 19 maggio del 1964 da Papa Paolo VI, nello
spirito del Concilio Vaticano II, quale frutto particolare della dichiarazione
Nostra Aetate. Per celebrare l’evento si terrà nel pomeriggio una
conferenza pubblica a Roma, presso la Sala San Pio X in Via dell’Ospedale 1,
presieduta dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero vaticano.
Stamani il cardinale Gianfranco Ravasi ha presieduto una Messa in San Pietro
per l'occasione. All’omelia il cardinale Tauran ha sottolineato che “assieme ai
seguaci delle religioni monoteiste” i cristiani hanno “il dovere di ricordare a
tutti che siamo creature”. La celebrazione, ha proseguito il porporato,
costituisce “un’occasione per interrogarsi se siamo partner credibili del
dialogo” e “riconoscere che un dialogo sincero con persone che non condividono
la nostra fede ci aiuta a crescere nella nostra vita spirituale”.
Il servizio di Roberta Gisotti.
“Nessun pellegrino, per lontano che sia, religiosamente e geograficamente, il
Paese donde viene, sarà più del tutto forestiero in questa Roma, fedele ancor
oggi al programma storico che la fede cattolica le conserva di patria
communis”. Cosi Papa Montini annunciando, mezzo secolo fa, la nascita
del Segretariato per i non-Cristiani, “allo scopo di promuovere la mutua
comprensione, il rispetto e la collaborazione fra cattolici e seguaci di altre
tradizioni religiose”, escluse le relazioni tra cristiani ed ebrei di
competenza della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo. Nel 1988,
il nuovo nome di Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, arricchito
nel suo mandato dagli insegnamenti dell’Enciclica Redemptoris Mater di Giovanni
Paolo II. Si approfondisce la dimensione del dialogo che implica “il parlare e
l’ascoltare, il dare ed il ricevere, per il mutuo sviluppo ed arricchimento.”
“Un dialogo che è testimonianza della propria fede ma, nello stesso tempo,
un’apertura verso quella degli altri. Non è un tradimento della missione della
Chiesa, e neppure un nuovo metodo di conversione alla Cristianità”. Dialogo
condotto principalmente attraverso le Chiese locali, e scambi di visite a Roma
e all’estero tra personale del Consiglio e rappresentanti di altre religioni,
nonché la promozione e l’organizzazione di eventi e la pubblicazione di
documenti, opuscoli e libri. “La collaborazione interreligiosa – sottolineava
20 anni dopo Benedetto XVI in occasione della X Assemblea Plenaria del
Consiglio – offre opportunità di esprimere gli ideali più elevati di ogni
tradizione religiosa”, contribuendo “a edificare ponti di comprensione al di là
dei confini religiosi”. Ma Papa Ratzinger raccomandava “discernimento di fronte
alla grande proliferazione di incontri interreligiosi” e “la necessità di una
buona formazione per quanti promuovono il dialogo interreligioso”. “Non si
possono vivere legami veri con Dio ignorando gli altri”, ha affermato Papa
Francesco ricevendo lo scorso anno il Corpo Diplomatico. “Per questo – ha
aggiunto - è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni”.
Nell’incontro celebrativo del 50mo di fondazione sarà distribuito, oggi, frutto
di laboriosa gestazione, il documento “Dialogo nella verità e carità. Orientamenti
pastorali per il dialogo interreligioso”.
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