Andrea Tornielli
Roma
Nasce a Roma l’Osservatorio della Libertà Religiosa, un organismo promosso dal ministero degli Esteri italiano guidato da Giulio Terzi di Santagata e dal sindaco di Roma capitale, Gianni Alemanno. L’idea è nata tempo fa, durante una visita di Alemanno a Benedetto XVI. Il Papa aveva fatto notare come Roma avesse un ruolo speciale da svolgere in difesa della libertà religiosa e in particolare nella denuncia delle persecuzioni dei cristiani perpetrate nel mondo.
Nel frattempo la Farnesina stava pensando a un’iniziativa italiana analoga a quelle che in passato erano state prese da altri Paesi, come gli Stati Uniti e il Canada (anche se gli Usa quest’anno, per la prima volta, hanno annunciato che non pubblicheranno il consueto rapporto sulla libertà religiosa nel mondo). Le due iniziative si sono incontrate. A coordinare l’Osservatorio è stato chiamato il sociologo Massimo Introvigne, fondatore del Centro Studi sulle nuove religioni, che nell’anno 2011 è stato rappresentante dell’OSCE per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, con un’attenzione particolare alla discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni.
Nel protocollo d’intesa tra Roma Capitale e la Farnesina, si sottolinea come il Ministero degli Esteri italiano abbia «riservato alla difesa della libertà religiosa e di culto, come alla tutela delle minoranze religiose, una rilevanza fondamentale nella politica estera italiana, promuovendo nel 2010 l’adozione da parte dell’Unione Europea di un “Piano d’Azione” sulla libertà di religione o di culto ed avviando nelle opportune sedi istituzionali internazionali – anche di concerto con altri partner europei – numerose iniziative di sostegno alle politiche di contrasto alle discriminazioni dirette ed indirette fondate sulla religione».
Lo stesso documento ricorda anche che «Roma Capitale, in aggiunta alle responsabilità ad essa derivanti dall’essere capitale della Repubblica, assume consapevolmente il ruolo storico di essere “centro della cristianità, punto d’incontro tra culture, religioni ed etnie diverse”, ruolo rispetto a cui ha assunto l’impegno di “promuovere il dialogo, la cooperazione e la pacifica convivenza tra i popoli”».
Oltre ad Introvigne, i quattro membri dell’Osservatorio sono due diplomatici, Diego Brasioli e Roberto Vellano, con esperienza nel settore diritti umani, ai quali si aggiungono due persone provenienti dal mondo cattolico, come Attilio Tamburrini, autore principale del rapporto annuale sulla libertà religiosa dell’«Aiuto alla Chiesa che Soffre», e Roberto Fontolan, giornalista e responsabile del Centro internazionale di Comunione e Liberazione a Roma. Tutti presteranno la loro opera a titolo gratuito.
La prima uscita pubblica organizzata dal nuovo Osservatorio si terrà la mattina del 28 giugno a Roma, presso l’Associazione della Stampa Estera, con la partecipazione dell’arcivescovo di Baltimora, William E. Lori, che interverrà su «Religious Liberty: God’s Gift to all Nations is our Responsibility to Defend». L’arcivescovo Lori è tra i membri dell’episcopato statunitense in prima fila nella critica contro la riforma sanitaria del presidente Barak Obama. In un recente documento, la conferenza episcopale americana, riferendosi all’estensione dell’assicurazione sanitaria alla contraccezione anche per i dipendenti delle istituzioni religiose, ha scritto: «Il governo vuole forzare le istituzioni religiose a facilitare e finanziare una misura contraria al proprio credo morale».
Certo può apparire curioso che con le gravi violazioni della libertà religiosa accadendo nel mondo, il battesimo del nuovo organismo avvenga con un focus sugli Usa. Ma è già in cantiere un’iniziativa dedicata alla Nigeria. La nascita dell’Osservatorio è guardata con interesse e favore anche Oltretevere.
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