In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2012, la Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, la Comunità di Sant’Egidio, l’Associazione Centro Astalli, la Federazione Chiese Evangeliche in Italia, e le Acli, anche quest’anno, organizzano la veglia di preghiera "Morire di speranza" in memoria delle vittime dei viaggi verso l’Europa a cui partecipano comunità e associazioni di immigrati, rifugiati e organizzazioni di volontariato, rappresentanti ecumenici e parenti delle vittime.
Le condizioni di chi proviene da altri Paesi di estrema vulnerabilità, li costringono ad intraprendere la traversata su imbarcazioni fatiscenti e sovraccariche pur di raggiungere un rifugio sicuro in Europa. Di fronte a questi fatti non si può rimanere in silenzio. Si tratta di uomini, donne e bambini in fuga da situazioni di conflitto, di gravi violazioni dei diritti umani e di persecuzioni. In cerca di un luogo sicuro sono, invece, andati incontro alla morte.
Il nostro continente continua ad alzare muri per difendersi. Sono ancora tragicamente troppo pochi coloro che riescono ad arrivare alla meta. Il netto calo delle morti davanti alle coste italiane e delle domande di asilo politico dimostra quindi come in realtà i respingimenti, anziché contrastare l’immigrazione irregolare, hanno gravemente inciso sulla fruibilità del diritto di asilo in Italia, e di conseguenza in Europa, e hanno modificato le rotte dei profughi verso il sud. Molte morti non vengono più neanche registrate perché avvengono nel deserto o in aree difficili. Dimenticare, rimuovere, rassegnarsi alla normalità delle tragedie dell’immigrazione vuol dire lasciare morire ancora una volta le vittime in viaggio verso l’Europa: “le vittime della speranza”.
La preghiera “Morire di Speranza” è nata pensando a ciascuno di loro. Anche una sola di queste vite perse in mare in un viaggio di dolore e disperazione è una sconfitta per tutti che non può e non deve lasciare indifferenti.
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