Monaco
(Agenzia Fides) – “I rifugiati sono tra i membri più deboli e vulnerabili della
famiglia umana. La loro tutela è un dovere giuridico e morale che incombe a
tutti gli Stati. Siamo profondamente preoccupati nel costatare che, in pratica,
la protezione delle frontiere esterne dell'Unione Europea ponga notevoli
problemi in materia di diritti umani. Esigiamo che le domande di asilo siano
accolte ed esaminate in modo appropriato. Allo stesso modo il respingimento di
coloro che, a causa delle leggi in vigore non hanno diritto a rimanere in
Europa, deve essere conforme alle norme umanitarie”. E’ un passo del comunicato
stilato al termine del VII Incontro dell’Episcopato tedesco-africano, svoltosi
dal 28 marzo al 2 aprile a Monaco (Repubblica Federale Tedesca), sul tema
“L’emigrazione africana verso l’Europa” (vedi Fides 28/3/2011).
“Tutte
le nostre riflessioni sono state ispirate dalla ferma convinzione che ogni uomo
è stato creato ad immagine di Dio – è scritto nel comunicato -. E’ dotato di
una dignità inalienabile che deve essere rispettata in tutti i campi e in tutte
le circostanze. La Chiesa deve far sentire la sua voce ogni volta che i diritti
fondamentali dell’essere umano siano minacciati o lesi”.
“Gli
uomini che ardiscono prendere la strada per l'Europa in cerca di un futuro
migliore per se stessi e le loro famiglie, non dovrebbero essere generalmente
accusati e diffamati – prosegue il testo -. Gli europei dovrebbero ricordare
prima di tutto tanti loro antenati che hanno lasciato il loro continente nel
corso dei secoli per emigrare verso paesi di tutto il mondo”. Il comunicato
sottolinea che le ragioni della forte emigrazione di africani verso l'Europa in
questi ultimi anni sono molteplici, e “le conseguenze del colonialismo come le
grandi differenze nelle condizioni di vita, giocano un ruolo chiave. I
partecipanti africani al nostro incontro hanno chiaramente sottolineato il
fallimento delle élite locali riguardo allo sviluppo dei loro paesi”.
L’emigrazione attuale è accompagnata per molti da grandi sofferenze, spesso
legate ad enormi problemi sociali ed economici nei paesi di accoglienza come
nei paesi di origine.
“Non
si può dimenticare che la migrazione rappresenta un fenomeno che è sempre
esistito nella storia dell'umanità. La migrazione costituisce un elemento
essenziale di sviluppo sociale, culturale e religioso. Troppo spesso si perdono
di vista i contributi positivi e preziosi che gli immigrati possono portare non
solo alle società d'accoglienza, ma anche al loro paese d'origine (ad esempio
attraverso le rimesse).”
L’obiettivo
dovrebbe essere quello di evitare la migrazione involontaria imposta dalla
miseria o dalla mancanza di prospettive, il che richiede una forma di
globalizzazione che tenga conto della solidarietà e “faccia passare le
possibilità di sviluppo degli esseri umani e dei popoli davanti agli interessi
delle multinazionali o dei privati”. Per quanto riguarda la Chiesa, è scritto
nel testo, in futuro essa dovrà dare maggiore importanza alla situazione dei
migranti nel contesto della sua attività pastorale. “Nella sua attenzione ai migranti,
la Chiesa non fa distinzione tra immigrazione regolare e irregolare, anche se è
cosciente dei problemi legati a quest’ultima. Tutti e ognuno hanno diritto ad
un accompagnamento pastorale. Per questo la Chiesa si aspetta dallo Stato che
le venga consentito un accesso illimitato ad una assistenza spirituale anche
agli immigrati irregolari”.
Nella
parte conclusiva, i Vescovi dicono di comprendere “le preoccupazioni e le paure
delle persone che non sono ancora abituate a vivere con degli stranieri”, tuttavia
“i problemi dovrebbero essere discussi apertamente, senza approfittare delle
reticenze per andare alla deriva populistica. In questo contesto, occorre dare
prova di saggezza e delicatezza. Noi, i Vescovi di Africa e Germania,
riaffermiamo la nostra volontà di opporci fermamente al razzismo e alla
xenofobia nel mondo intero. E' l'unico modo per assicurare un futuro prospero
per tutti.” (S.L.)
Links:
Il testo integrale del comunicato, in francese
Il testo integrale del comunicato, in francese
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