Carissime sorelle, il
giorno 16 ottobre 2014, nella casa “S. Giuseppe” di Caracas (Venezuela) il
Signore ha chiamato alla pace eterna la nostra cara Suor María Antonieta AMAZONAS.
Nata a Puerto Ayacucho (Venezuela) il 25 giugno1946. Professa a Castelgandolfo
(Roma) il 5 agosto 1974. Appartenente all’Ispettoria Venezuelana “S.
Giovanni Bosco”.
Antonieta perse la mamma
quando aveva appena un mese di vita. Venne subito adottata da una famiglia che
aveva già tre figli. Fin da bambina visse la preoccupazione per la sua terra e la
sua gente. Il papà era deputato ed ebbe occasione di conoscere i vari problemi
che affliggevano la terra dell’Amazzonia. Antonieta frequentò la scuola
elementare dalle FMA di Caracas, continuò gli studi a Puerto Ayacucho e conseguì
il Bachillerato nel Collegio “María Auxiliadora” di Los Teques. Ritornò a Río
Negro (Amazzonia) dove fu maestra nella scuola primaria. Gli alunni apprezzavano
la sua creatività e le sue doti educative. Sentì presto il desiderio di donarsi
al Signore e confidò ad un’amica: “La mia famiglia aspetta altre cose da me, ma
io voglio diventare religiosa”. Studiò nella Scuola Normale di Coro e quello fu
il periodo che le permise di vincere gli ostacoli personali che le impedivano di
seguire la chiamata del Signore. Lasciò la famiglia anche senza ottenere il
permesso dei suoi cari e ne soffrì.
Nel mese di settembre
1968 era accolta tra le aspiranti. La sua presenza aprì un nuovo capitolo nella
storia dell’Ispettoria, infatti Antonieta era la prima vocazione delle missioni
salesiane nell’Amazzonia. Non mancarono in quegli anni le tensioni e i contrattempi
che ogni cambio interculturale comporta. Antonieta accettò con serenità le difficoltà
e non si inquietò eccessivamente quando vide che i tempi si prolungavano.
Interrogata su questo, dice: “Io mi sono consacrata al Signore e gli ho offerto
la mia vita, che importanza ha se devo stare più tempo in aspirantato?”. Nel
1972, Antonieta partì per l’Italia per il Noviziato ed emise i primi voti a Castelgandolfo.
Ricorderà con riconoscenza l’esperienza vissuta al centro dell’Istituto.
Tornata nell’Ispettoria, lavorò nelle case di Caracas, San Antonio e Coro.
Le consorelle che vissero con lei ricordano la sua allegria, la capacità di passare
con serenità da un servizio all’altro. Dotata di un’intelligenza brillante, approfittava
di tutte le opportunità per imparare e prepararsi meglio alla missione
educativa. Dopo i voti perpetui nel 1980
partì come missionaria per l’Alto Orinoco dove lavorò per 34 anni in diverse
comunità: Mavaca, Puerto Ayacucho, Platanal, Ocamo, La Esmeralda. In alcune
fu anche direttrice. La sua vocazione salesiana trovò la sua piena
realizzazione e le comunità godettero della sua presenza allegra, fraterna e
amabile. Suor Antonieta era consapevole di doversi immergere pienamente nella
cultura yanomami, per questo studiava la lingua, era rispettosa delle tradizioni
culturali e cercava di conservarle. Era la sorella che annunciava il vangelo,
che saziava la fame, che consolava, correggeva, ristabiliva la pace.
Amava profondamente l’Istituto e ringraziava il Signore per averla chiamata
alla vita religiosa salesiana; nutriva una devozione filiale a Maria Ausiliatrice.
Fu una FMA felice che amò profondamente
il popolo yanomami e per esso diede la vita. Fu anche invitata all’ONU e
parlò con passione dei diritti e dell’educazione dei popoli indigeni. Alcuni
mesi fa lo Stato dell’Amazzonia le conferì un riconoscimento per il suo insigne
lavoro tra gli yanomami, riconoscimento che accettò con semplicità.
La tempra di donna
centrata in Dio la espresse nella serenità con la quale affrontò la malattia
del cancro. Quelle che siamo state vicine a lei in questi sei mesi possiamo
testimoniare il coraggio e la fiducia con le quali ha vissuto. Negli ultimi
giorni disse a una consorella: “Sto molto bene, sono felice… Non preoccupatevi,
il Signore mi ha detto che mi sta aspettando. La Chiesa, l’Istituto, le
vocazioni, il Venezuela saranno le mie preoccupazioni d’ora in poi”. Il 16 ottobre
accompagnata dai familiari e dai canti delle consorelle, partì per la casa del
Padre.
Cara suor Antonieta,
avevi detto che la tua vita era una passeggiata per la terra, noi, tue
consorelle diciamo: “Tu, con la tua vita, ci hai fatto oltrepassare la soglia
di Dio e del suo Regno. Sei stata una donna felice e ci hai rese felici. La tua
dedizione generosa, senza limiti, la tua serenità, la tua fede radicale, la tua
gioia di vivere ci hanno fatto gustare un raggio di Cielo, per questo con te e
con la tua famiglia lodiamo e ringraziamo il Padre”.
L’Ispettrice
Suor Margarita
Hernández
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