Semarang – Vivere e dare
testimonianza di “autentica fraternità”: questo il fine del Congresso
interreligioso organizzato nei giorni scorsi dall'arcidiocesi di Semarang, a
Giava Centrale. Si tratta di una iniziativa inedita e unica nel suo genere in
ambito nazionale: “Un congresso dedicato alla fratellanza, a cui hanno
partecipato non solo i seguaci delle grandi religioni, ma anche fedeli di
credenze tradizionali e movimento spirituali” spiega a Fides p. Aloys Budi
Purnomo, presidente della Commissione per il dialogo interreligioso
dell'Arcidiocesi di Semarang.
Il Congresso, tenutosi dal 24 al
26 ottobre, ha riunito 812 partecipanti, che hanno dato vita a colorate
celebrazioni interculturali, interpretate da 250 bambini, adolescenti e giovani.
L’iniziativa è stata arricchita da spettacoli culturali e religiosi. Il
Congresso, proprio per rimarcare il senso di fraternità, si è tenuto in luoghi
aperti e pubblici, come la piazza di Muntilan, a Giava Centrale.
I partecipanti hanno ascoltato i
messaggi di sei religioni ufficialmente riconosciute in Indonesia (Islam,
Induismo, Buddismo, Confucianesimo, Protestantesimo e Cattolicesimo) e una
credenza tradizionale. L’Arcivescovo di Semarang, Johannes Pujasumarta, ha
fatto gli onori di casa, salutando l’assemblea a nome della Chiesa cattolica.
Alla fine dell’evento, il
Congresso ha diffuso una dichiarazione in quattro punti: in primis si nota la
bontà di tale incontro interreligioso; in secondo luogo, si ringraziano i
relatori che hanno rafforzato nei credenti il sogno di una “vera fratellanza”,
espressa nel motto della nazione indonesiana, che è “unità nella diversità”. I
partecipanti, poi, si impegnano a lavorare costantemente per il dialogo e a
mettere in pratica l’insegnamento del rispetto del prossimo, diffondendo “la
buona notizia della fraternità” in famiglie, quartieri, luoghi di lavoro,
comunità religiose o di credo.
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