Sono 42, appartenenti a cinque diverse famiglie, più della metà bambini che potranno andare a scuola mentre i loro giovani papà, il più anziano ha 46 anni, impareranno prima la lingua spagnola e poi potranno ricevere e valutare offerte di lavoro per potersi inserire appieno nella società locale.
Sono finalmente arrivati in Uruguay i primi 42 rifugiati dalla Siria che il presidente José ‘Pepe’ Mujica ha voluto accogliere personalmente al loro arrivo via Beirut, così come i loro nuovi vicini nel quartiere di Montevideo che li ospiterà.
Per i primi due mesi staranno all’Hogar Marista, Casa San José, nella periferia della capitale, per studiare la lingua. Sette ragazzi faranno parte di una classe di un liceo i cui alunni sono stati preparati sulla realtà siriana e il feroce conflitto che ha prodotto finora in tre anni almeno 200.000 morti e milioni di profughi.
In totale, l’Uruguay riceverà 120 cittadini siriani in fuga da una guerra sempre più devastante, un’iniziativa adottata dopo una visita del capo della diplomazia uruguayana Luis Almagro al campo di rifugiati di Zaatari, in Giordania, dove vivono 120.000 siriani. Una visita che ha scioccato il ministro e convinto Mujica ad agire. A dicembre Uruguay e Brasile, che sta da tempo dando il suo contributo, si faranno peraltro portavoce della necessità che anche altri paesi sudamericani offrano aiuto alla popolazione siriana in fuga.
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