8 ottobre 2014

Mons. Montenegro: accostarci con umiltà alla mobilità

Roma - “La migrazione è un fenomeno complesso in continua e costante trasformazione”. Lo ha detto il presiedente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, monsignor Francesco Montenegro, intervenendo alla presentazione del IX Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes . Un fenomeno – ha spiegato il presule - che “prende forma a seconda del tempo e dello spazio e questa sua peculiarità lo rende di difficile – o probabilmente impossibile – ‘addomesticazione’”. Per il presule – che è anche arcivescovo di Agrigento - alla mobilità dobbiamo “accostarci con umiltà. Non servono solo le statistiche e gli studi. A voi studiosi viene chiesto di fare un salto di qualità nel vostro lavoro quotidiano: il passaggio, cioè, dalla riflessione alla pratica perché ciò che è veramente importante oggi è dare giusti strumenti di lavoro agli operatori, a chi lavora con i migranti, accanto a loro, fianco a fianco. Non lasciare solo chi opera nell’accoglienza in Italia e in ciascun Paese dove il migrante arriva”. Mons. Montenegro ha poi ricordato la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “Come dimenticare – ha detto - quel giorno in cui ci si è svegliati con la dolorosa notizia di 366 migranti annegati al largo di Lampedusa a mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. In un anno altre morti, altre dolorose avventure finite in tragedie di uomini, donne, bambini, famiglie che fuggono da guerra e violenza, da povertà e indigenza, da disoccupazione e infelicità. Migliaia di migranti dall’Africa e dall’Asia, dall’Europa dell’Est di nuovo oggetto di focolai di guerra, e migliaia di migranti cosiddetti ‘economici’ che dai paesi industrializzati, ormai stanchi da questa recessione che non allenta la sua morsa, si spostano sempre più a Nord alla ricerca di una vita migliore”.




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