di Shafique Khokhar
È l’appello emerso durante un seminario interreligioso a Faisalabad. Fra i punti chiave la scuola, in prima fila nella promozione dell’armonia e del dialogo. Ignoranza e mancanza di istruzione fomentano odio e divisione.
Faisalabad - Il governo pakistano deve "capitalizzare il
potenziale" dei giovani, quali "fattori di pace" oltre che guide
autorevoli e determinate per "una trasformazione politica, sociale ed
economica" del Paese. È quanto hanno sottolineato
i partecipanti ad un convegno islamo-cristiano, intitolato "Il ruolo dei
giovani promotori di pace", organizzato a fine gennaio a Faisalabad,
provincia del Punjab, da alcune associazioni e gruppi attivisti pro diritti
umani. Ideato da Women for Awarness and
Motivation (Awam), l'incontro si è avvalso della collaborazione degli
esperti del Centro di studi cristiano
(Csc), della Pakistan Girl Guide
Association (Pgga) e della Phd
Foundation, per la pace e lo sviluppo umano.
Intervenendo al
seminario Fahmida Saleem, direttore gestionale di Csc, sottolinea che le persone
hanno bisogno di "rispetto" ed essere capaci di "abbracciare le
diversità" in seno alla comunità, piuttosto che "respingersi"
l'un l'altro, per fondare una vera "cultura di pace". Le fa eco
Suneel Malik, direttore di Phd Foundation, che definisce i giovani "agenti
di pace", che devono essere "coinvolti" per dar vita a un
"cambiamento in positivo".
Amna Eshan,
coordinatore Pgga e presidente Awam, centra l'attenzione sulla "mancanza
di istruzione e l'ignoranza", che giocano un "ruolo essenziale"
nel seminare discordia fra le religioni. Un pensiero condiviso dal direttore di
Awam, Nazia Sardar, secondo cui i programmi scolastici "vanno purgati di
tutti quei materiali ed elementi" che fomentano l'odio e la divisione
confessionale; la donna auspica invece che la scuola diventi luogo privilegiato
per "promuovere la pace, i diritti umani, l'armonia e la tolleranza fra
fedi ed etnie diverse".
"Islam e
cristianesimo - conclude Tahir Iqbal, direttore della ong pakistana Lyallpur - hanno in comune diversi punti
in cui viene promossa la pace, la tolleranza, l'armonia e la tutela dei diritti
degli altri. Per questo le persone devono privilegiare lo spirito del dialogo e
dell'armonia, rimuovendo tutti quegli elementi di incomprensione e malinteso
fra fedi diverse".
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