1 agosto 2011

Tragedia dei migranti, soffocati dai gas: 25 cadaveri nella stiva del barcone


A bordo in 271, durante l'operazione di trasbordo la macabra scoperta. Le vittime erano rimaste intrappolate

MILANO - Altre vittime nel mare di Lampedusa. Sono tutti maschi, in gran parte giovani, i 25 migranti trovati morti a bordo del barcone che era stato soccorso ieri al largo di Lampedusa. A bordo erano in 271, tra di loro, 36 donne e 21 bambini. Il natante, lungo una quindicina di metri era salpato dalla Libia, è stato poi avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza e raggiunto da due unità della Capitaneria di porto che ne hanno seguito la navigazione fino a un miglio da Lampedusa. Qui il motore del barcone ha avuto un guasto, e gli immigrati sono stati trasferiti sulle motovedette. Proprio durante questa operazione di salvataggio sono stati trovati i 25 cadaveri.

SENZA VIE D'USCITA - L'imbarcazione aveva lanciato l'allarme ieri sera, quando si trovava a circa 35 miglia dall'isola. L'operazione di soccorso è scattata dopo una telefonata fatta con un cellulare da uno dei passeggeri del barcone, che ha chiesto aiuto. Ma nemmeno lui aveva parlato dei cadaveri.
Li hanno trovati i soccorritori stipati nella stiva che funge anche da sala macchine. Da una prima ricostruzione, effettuata anche ascoltando alcune dichiarazioni di altri migranti, sembrerebbe che le vittime siano state le prime persone a salire sull'imbarcazione lunga 15 metri prendendo posto nella parte inferiore della barca: unico accesso, una botola larga appena 50 centimetri. Subito dopo, sono saliti sul barcone gli altri migranti. Dopo poche ore di viaggio i gas provocati dal motore della vecchia imbarcazione avrebbero reso l'aria irrespirabile nella stiva della barca e le persone nella stiva avrebbero tentato di uscire dalla botola ma gli occupanti che si trovavano nella parte superiore della barca non l'hanno consentito perché non ci sarebbe stato sufficiente spazio nel ponte.
Redazione online

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