A Londra, da domani al 3 maggio, l’incontro con i delegati delle relazioni
con i musulmani
L'esperienza del
continente europeo nel dialogo interreligioso, specie con i musulmani, ha una
lunga tradizione ed è, in alcune parti del continente una realtà secolare con
felici esperienze e risultati. La velocità dei cambiamenti delle nostre società
impone tuttavia di ripresentare in termini pastorali nuovi ed efficaci, le
modalità del vero dialogo interreligioso, specie alle nuove generazioni che faticano
a destreggiarsi tra tendenze relativistiche o sincretistiche, tra
fondamentalismo o chiusure difensive. Che valore dare allora al dialogo
interreligioso? E a che condizioni esso è possibile? Sono alcuni degli interrogativi al centro del
terzo Incontro dei vescovi e delegati per le relazioni con i musulmani in
Europa, in programma da domani al 3 maggio a Londra, presso la Fondazione reale
di Santa Caterina. «Il dialogo concreto tra persone di diverse religioni è
possibile e necessario», afferma monsignor Duarte da Cunha, Segretario generale
della conferenza episcopale dei vescovi europei. «Il dialogo esistenziale che
vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di classe hanno in tutta l'Europa,
costituisce una reale rete di rapporti e spesso anche di amicizia".
«Le persone,
infatti - sottolinea monsignor Duarte da Cunha - non vivono da sole, ma nel
contesto di famiglie, comunità e associazioni. L'incontro tra cristiani e
musulmani in Europa è anche possibile a questo livello. Nel contesto di un
rapporto sincero e reale - prosegue - che si trova la possibilità, e per noi
cristiani il mandato divino, di testimoniare la propria fede. Si sente, però,
che spesso i giovani sono in ricerca della propria identità. Da qui, la sfida
della Chiesa nell'aiutare i giovani cristiani a conoscere innanzitutto se
stessi e le `regole´ del vero dialogo. Infatti, il dialogo è un processo
complesso, che richiede disponibilità all'ascolto, a conoscere profondamente la
religione dell'altro ma anche una chiara identità religiosa. Solo in questo mondo il dialogo risulterà un
esperienza arricchente per tutti e sarà anche un'occasione per vivere insieme e
testimoniare la propria fede».
All'incontro -
guidato per il Ccee dal cardinale Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux
-partecipano i vescovi e i delegati per le relazioni con i musulmani di 20
Conferenze episcopali, delegati di organismi ecclesiali o culturali
continentali, il Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso, il cardinale Jean-Louis Tauran, il Presidente della Conferenza
episcopale d'Inghilterra e del Galles, mons. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, e diversi esperti dell'Islam.
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