9 aprile 2013

Solidarietà: Centro Astalli, presentato il Rapporto 2013

Diminuiscono le domande d'asilo ma non calano gli afflussi alla mensa, che ogni giorno offre più di 400 pasti: l'associazione dei Gesuiti fa il punto sui dati dell'accoglienza dei rifugiati. E attende la visita del Papa da Agenzia Redattore Sociale.

Sono state 15.700 le domande d'asilo presentate in Italia nel 2012, meno della metà rispetto all’anno precedente e un numero bassissimo, anche in termini assoluti, rispetto a quelli registrati nei principali Paesi europei. Nonostante questo, il totale dei pasti distribuiti dalla mensa (oltre 115.000) è rimasto quasi invariato rispetto al 2011, con una media giornaliera di pasti offerti superiore alle 400 unità. A dimostrazione del fatto che pur in presenza di un minor numero di richiedenti asilo, l’area del disagio rimane sempre molto ampia, chi arriva nel nostro Paese non ha nessun tipo di alternativa e continua a rivolgersi ai servizi di prima accoglienza. Sono questi alcuni dei numeri dal Rapporto annuale 2013 dell’associazione Centro Astalli, presentato oggi, 9 aprile, a Roma.
«Una situazione preoccupante – sottolinea il Centro Astalli - che rappresenta l'incapacità del sistema di accoglienza italiano di dare risposte, persino ai bisogni più immediati». Nel rapporto emerge che tra le nazionalità più rappresentate, accanto a Costa d'Avorio, Afghanistan e Pakistan, per la prima volta si registra il Mali, teatro di una grave crisi internazionale. L’indagine sottolinea che, nonostante i dati rappresentino un fenomeno di dimensioni assolutamente gestibili di arrivi in Italia, siamo ancora lontani dall’avere un sistema nazionale per l'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati unitario, integrato e commisurato ai flussi di arrivo. «L'Emergenza Nord Africa, che poteva costituire un'occasione di ripensamento e valorizzazione di alcune esperienze positive attivate dalle Regioni, si è purtroppo chiusa senza alcuna progettualità, né per gli accolti né per il sistema, vanificando del tutto l'ingente investimento di risorse che aveva comportato», sottolineano i responsabili del Centro. 
Le misure di integrazione rappresentano un punto particolarmente dolente nel già problematico sistema italiano. Molti titolari di protezione si trovano di fatto abbandonati a loro stessi, con ben poche opportunità di crearsi un percorso autonomo: ciò contribuisce a alimentare il fenomeno delle occupazioni, particolarmente grave a Roma, che vede centinaia di rifugiati vivere a margine della società, in condizioni di assoluto degrado. Insieme alla ricerca di un lavoro, l'affitto di un alloggio è la sfida più difficile: l’onerosità delle locazioni e gli anticipi richiesti scoraggiano anche chi può contare su un impiego stabile. Nel 2012 il Centro Astalli, attraverso l'erogazione di contributi alloggio, ha cercato di agevolare il percorso di integrazione di rifugiati che, pur avendo un lavoro regolare, non avrebbero potuto affrontare le spese iniziali per l'affitto di un appartamento.
Tra gli aspetti su cui è necessario porre attenzione, secondo i curatori del Rapporto, la povertà culturale, «dolorosa e pericolosa quanto quella economica». Per questo l’associazione nel 2012 ha dato nuovo impulso alle attività di informazione, sensibilizzazione e comunicazione. Oltre 13mila studenti sono stati coinvolti nei progetti didattici sul diritto d’asilo e sul dialogo interreligioso promossi dal Centro Astalli in 12 città italiane. Tra le altre iniziative: la campagna “In città, invisibili”, lanciata in occasione della Giornata del rifugiato, che stimola i cittadini a essere consapevoli e valorizzare, anche dal punto di vista culturale, la presenza crescente di rifugiati nei grandi centri urbani; il progetto “My Life as a Refugee” che a Trento ha permesso a 5 rifugiati di seguire un corso fotografico organizzato dal Centro Astalli e di realizzare scatti della loro vita quotidiana per una mostra inaugurata lo scorso novembre al Parlamento Europeo, e che sarà esposta in diversi Paesi nel corso del 2013, Anno Europeo della Cittadinanza. 
Infine il Rapporto sottolinea che sono sempre più numerose le persone che scelgono di dedicare tempo, energie, competenze e professionalità ai richiedenti asilo e rifugiati: nel 2012, nelle 8 città in cui il Centro Astalli opera (Roma, Palermo, Catania, Trento, Vicenza, Napoli, Milano, Padova) ben 465 volontari hanno reso possibili, con il loro impegno, i servizi di accoglienza.
Intanto nei giorni scorsi il presidente del Centro Astalli padre Giovanni La Manna ha reso noto che anche Papa Francesco visiterà presto la mensa del Centro, a pochi passi da piazza Venezia, che accoglie rifugiati da ogni parte del mondo. «Ho scritto al Papa per invitarlo alla Mensa Astalli, ieri una telefonata al cellulare: era Papa Francesco che mi diceva che verrà, stupendo», ha scritto su Twitter.

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