di Melani Manel Perera
Con una manifestazione pacifica migliaia di giovani hanno affermato la volontà di liberare il Paese dall’odio etnico e religioso. Recenti atti di violenza e persecuzione da parte di gruppi radicali buddisti preoccupano la popolazione.
Colombo - Fermare l'intolleranza etnico-religiosa e affermare la gioia
della diversità: con questi obiettivi migliaia di giovani srilankesi cattolici,
buddisti e musulmani si sono riversati nelle strade di Colombo, in protesta
contro i recenti episodi di violenza e persecuzione perpetrati da gruppi
radicali buddisti. Avvenuta il 28 aprile scorso, la
manifestazione è stata organizzata da un movimento spontaneo e pacifico.
"Ci stiamo
ancora riprendendo da una lunga guerra civile - afferma ad AsiaNews Marisa De
Silva, cattolica, tra gli organizzatori della manifestazione - eppure vediamo
segnali d'odio crescere nella nostra società. Come giovani di questo Paese,
sentiamo che è nostra responsabilità aiutare a costruire uno Sri Lanka libero
dall'odio. Questo è il nostro primo passo, ma abbiamo un lungo cammino innanzi
a noi".
Tra i
partecipanti ha sfilato anche un monaco buddista, il ven. Baddegama Samitha,
che si è detto "molto felice dell'iniziativa delle nostre nuove
generazioni, per sradicare il razzismo dal Paese. Hanno le mie
benedizioni".
Negli ultimi mesi i gruppi Bodu Bala Sena (Bbs) e Sinhala Ravaya ("eco
singalese") hanno preso di mira le comunità islamica e cristiana. La missione dei due movimenti estremisti è di proteggere la
popolazione buddista e singalese e la sua religione.
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