31 dicembre 2019

Auguri di Buon Anno Nuovo!

Con affetto e riconoscenza, a nome della Consigliera Sr. Alaide Deretti e delle Sorelle dell'Ambito Missioni.

16 dicembre 2019

Kafubu, República Democrática del Congo

Dalle Isole Salomone (Gizo)


Crônica 33 Cabinda_Angola


Suor Jolanda VERZENI

Carissime sorelle, all'alba dell'8 dicembre 2019, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, dall’Ospedale CASSEMS di Campo Grande (Brasile), il Signore ha chiamato a sé la nostra carissima Suor Jolanda VERZENI.

Nata a Suisio (Bergamo) il 9 luglio 1925
Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1953
Appartenente all’Ispettoria Brasiliana “Immacolata Ausiliatrice” – Campo Grande

Suor Jolanda nacque in una famiglia profondamente cristiana. I genitori educarono i loro dieci figli al timore di Dio e alla tenace laboriosità. Jolanda crebbe in un ambiente familiare sano e attivo nel lavoro. La coltivazione della terra era la fonte di reddito per il sostentamento di tutti. Frequentò la scuola fino alla quinta elementare nel paese. Poi, oltre ad aiutare in campagna, lavorava in una fabbrica tessile. Raccontava con un po’ di umorismo il percorso giornaliero in bicicletta dalla casa alla fabbrica.
Fin da adolescente sentì il desiderio di essere religiosa missionaria. Tuttavia, la sua sacrificata donazione alla famiglia le fece posticipare la realizzazione di questa forte aspirazione sia a causa della partenza di due fratelli per la guerra nel 1939 sia, nel 1945, per la malattia del padre. Così solo all'età di 25 anni poté attuare il sogno di iniziare la formazione religiosa e missionaria.
Nel 1949 andò a Torino con alcuni parenti e amici nella Basilica di Maria Ausiliatrice e fu felice di vedere un gruppo di bambini che facevano il ritiro spirituale. Questo la colpì profondamente e la portò ad incontrare l’Ispettrice, che all'epoca era suor Pierina Magnani, a cui manifestò il desiderio di rimanere a Torino per diventare FMA. L’Ispettrice le consigliò di tornare in famiglia e di mantenere la comunicazione con lei.
Dopo sei mesi fu ammessa all'Aspirantato missionario di Arignano (Torino) e il 31 gennaio 1951 iniziò il Postulato. Il Noviziato lo visse a Casanova, dove emise i primi voti il 5 agosto 1953. Fu destinata alla Casa “Madre Mazzarello” di Torino dove fu studente e nel 1954 ricevette la destinazione missionaria: Campo Grande (Brasile). Il suo sogno di raggiungere gli indigeni stava per realizzarsi!
Arrivò, infatti, nel Mato Grosso nel settembre 1954. I primi due anni li visse nel Noviziato di Campo Grande come cuoca. Nel 1957 venne destinata al Collegio “Sacro Cuore di Gesù” di Meruri, dove rimase fino al 1963 per la sartoria e il guardaroba sia per le FMA che per i Salesiani. Dal 1964 al 1975 lavorò nella missione di San Marcos come responsabile della lavanderia. Nel 1976 fu traferita all'Ospedale “Santa Casa de Misericórdia” di Corumbá dove fu dispensiera. Dal 1977 al 2000 fu all'Istituto Missionario “San Giuseppe” di Campo Grande. Poi per due anni fu assistente delle Aspiranti nella Casa “SS. Trinità” di Campo Grande. Dal 2003 si trovava nella Comunità dell’Istituto Missionario “S. Giuseppe” per servizi vari.
Suor Jolanda nella sua lunga vita ha testimoniato un forte spirito di fede, sostenuto dalla preghiera personale e comunitaria. Aveva un grande amore per la Madonna e serviva tutti indistintamente e generosamente. Con amore e spirito di sacrificio si dedicava alla cucina, alla dispensa, al guardaroba, all’infermeria e a tanti utili servizi comunitari. Coltivava un profondo affetto per la sua famiglia con cui mantenne, fino a poco prima della morte, i contatti via skype. Suor Jolanda ha sempre manifestato un forte senso di appartenenza all'Istituto e all’Ispettoria. Con le superiore era delicata, rispettosa e disponibile alla collaborazione; con i Salesiani ha saputo intessere relazioni fraterne.
Nell'Ospedale dove concluse la sua vita terrena, fu per tutti una bella testimonianza di serenità, nonostante la grande sofferenza fisica. I medici, le infermiere e i collaboratori sanitari ci hanno chiesto di pregare insieme con noi nella stanza in cui era morta. È stato un momento commovente: essi hanno ringraziato Dio per averla posta sulla loro strada e noi abbiamo ringraziamo tutti gli operatori sanitari per l'amore e la dedizione verso di lei nelle innumerevoli volte in cui è stata ricoverata in Ospedale. Troviamo nei suoi scritti: «L'esperienza che ho fatto nelle missioni indigene con i Bororos e Xavantes è stata tanto ricca per me. Ho sentito molto da vicino la presenza di Gesù e Maria. Ho fatto tutto con amore. Confesso che all'inizio avevo paura; ma il contatto con gli indigeni mi ha dato molta forza e coraggio. L'amore era molto più grande della paura».
Grazie, cara suor Jolanda, per la tua vita religiosa semplice e felice, per aver vissuto il tuo “sì” in totale abbandono a Dio e al prossimo.
L’Ispettrice
Suor Maria Lúcia Barreto

Suor Brigid KENNEDY

Carissima sorelle, il 3 dicembre 2019 dalla Clinica “Milford Care Centre” di Limerick (Irlanda), il Signore ha chiamato a sé la nostra carissima Suor Brigid KENNEDY.

Nata a Pallaskenry, Limerick (Irlanda) il 17 gennaio 1933
Professa a Henley-on-Thames (Inghilterra) il 5 agosto 1953
Appartenente all’Ispettoria Irlandese “N. S. Regina d’Irlanda” - Dublin

Suor Brigid era la più giovane di quattro sorelle ed un fratello. I genitori erano agricoltori e trasmisero alla famiglia la ricchezza della loro fede e dei valori cristiani.
Suor Brigid iniziò la sua formazione alla vita religiosa con le FMA a Limerick Fernbank, dove il 31 gennaio 1951 venne ammessa al postulato. Fece vestizione a Oxford Cowley e professione a Henley-on-Thames (Inghilterra) il 5 agosto 1953. Dopo aver conseguito il diploma di maestra di Scuola primaria, cominciò la sua missione a Limerick “Maria Ausiliatrice” come insegnante e animatrice dell’oratorio, apostolato che svolse per la maggior parte della sua vita.
Suor Brigid insegnò nella scuola di Limerick dal 1953 al 1970 e fu molto amata dagli alunni e dalle loro famiglie. Pure lei ha tanto amato ed apprezzato l’intera comunità collegata alla scuola. Nel 1976 venne trasferita a Caherdavin in un’ altra zona di Limerick, dove l’Ispettoria aveva aperto la nuova Scuola primaria “N. S. Regina d’Irlanda”. Lì inizialmente fu insegnante e poi divenne la prima preside della scuola. Suor Brigid amava molto i giovani e le giovani, le famiglie, le persone che più direttamente collaboravano con lei e la gente di quel quartiere. Molto apprezzata da tutti, rimase in quella casa per 19 anni lavorando con grande gioia e passione educativa.
Suor Brigid, animata da un ardente spirito missionario, accolse la chiamata del Signore a collaborare con le nostre consorelle in Sud Africa, a quel tempo appartenente all’Ispettoria Irlandese. Per questo nel 1989 presentò la domanda missionaria e venne accettata. Così per 15 anni si donò nelle comunità di Maputsoe (Lesotho), Paarl e Walkerville (Sud Africa). Fu anche direttrice nelle case di Maputsoe (1990-‘92) e Paarl (1993-‘98). Era felice per gli anni spesi nel continente Africano dove la sua presenza ed il suo lavoro erano apprezzati sia dalle nostre suore, sia dalla gente che ha incontrato in quegli anni.
Tornata in Irlanda nel 2004, suor Brigid visse nella comunità “S. Giuseppe” di Dublin. Nel 2005 fu tra le prime sorelle della nuova casa “N. S. di Limerik” a Limerik Westbury, aperta proprio quell’anno, dove lei fu nominata animatrice. Era una comunità fortemente inserita nella parrocchia e suor Brigid era felice. La sua gioia più grande era andare in parrocchia, incontrare la gente, cantare nel coro durante la Messa e condividere il suo entusiasmo con tutti quelli che incontrava.
Durante la sua vita, suor Brigid visse in modo esemplare il “sistema preventivo” salesiano fondato su ragione, religione ed amorevolezza e lo testimoniava a tutti. Era una donna di fede, piena della gioia del Vangelo.
Nel 2015 le venne diagnosticato un cancro. Dopo l’intervento chirurgico, si sottopose alle terapie necessarie ed ebbe una buona ripresa. Purtroppo il cancro ritornò con più forza e suor Brigid trascorse le ultime otto settimane nella Casa di cura di Milford. Fu assistita in modo “eccezionale” e suor Brigid, riconoscente per ogni gentilezza e sostegno, esprimeva la sua gratitudine a tutti, sentendo quanto le volevano bene. Era molto affezionata anche alla sua famiglia.
Suor Brigid era riconoscente soprattutto al Signore per il grande dono della vocazione salesiana e per tutte le benedizioni ricevute durante la sua lunga e felice vita.
La mancanza di suor Brigid è fortemente sentita dalle suore della comunità e dell’Ispettoria, dalla sua famiglia e dalle molte persone amiche. Le siamo riconoscenti per la sua presenza buona ed incoraggiante nell’Ispettoria nei suoi 66 anni di vita religiosa. Le chiediamo che, mentre sta godendo il premio della sua amorosa fedeltà, interceda per i bisogni dell’Ispettoria e di tutti.

L’Ispettrice
Suor Bridget O’Connell

22 ottobre 2019

Da Visitadoria "Rainha da Paz" - Angola

No complexo Escolar 4053 “FMA – Dom Bosco – Cacuaco”, no município de Cacuaco em Luanda, Angola, no ano missionário a Pastoral Escolar em união com a comunidade educativa, fundou o “Grupo Missionário” fazendo o convite aos seus alunos para participarem do mesmo. Sendo assim, no Mês Missionário Extraordinário - exatamente de 11 a 13 de Outubro - realizou a sua primeira missão, saindo para uma comunidade distante da vila do município onde fomos bem acolhidos. Nosso objetivo foi o de partilhar o Evangelho para tornar nosso mundo um espaço de fé e amor.
A convivência e partilha com a comunidade foi muito familiar. Um momento de fé especial aquele em que acolhiam os enviados missionários.
Ficou nos participantes uma experiência significativa e, como fruto deste ano missionário, como o Papa Francisco convida a renovar a missão, despertou o desejo de que as missões e os missionários se multipliquem num futuro próximo.






Dossier Statistico Immigrazione 2019

"Hemos sido víctimas de actos de..."

Qual a importância do Sínodo para a Amazônia?

Comunicato Amazzonia Casa Comune




7 ottobre 2019

Suor Margherita IORIO

Carissime sorelle, il 25 settembre 2019 all’“Hospital da CASSEMS” di Campo Grande (Brasile), ha incontrato il Signore che l’ha chiamata a goderlo eternamente, la nostra cara Suor Margherita IORIO.

Nata a Marano (Napoli) il 25 ottobre 1925
Professa a Ottaviano (Napoli) il 6 agosto 1948
Appartenente all’Ispettoria Brasiliana “Immacolata Ausiliatrice” - Campo Grande

Suor Margherita nacque in una famiglia composta da otto figli. I genitori partecipavano alla vita parrocchiale con impegno e li educarono con una vita cristiana esemplare. Suor Margherita parlava della sua vocazione con entusiasmo e gioia contagiosa: «Sono nata con la vocazione alla vita religiosa salesia-na!. Le FMA mi hanno affascinato con il loro modo di pregare e di vivere. Spesso, da bambina, dicevo a mia madre: “Voglio essere una suora, tutta di Gesù”. E mia madre mi rispondeva: “Prima cresci e poi lo sarai”. Mio padre, d'altra parte, non accettava che mi facessi suora, perché ero la figlia maggiore e c’era bisogno che aiutassi la mamma nelle faccende domestiche e nella cura dei fratelli». La mamma era una donna semplice, pia e caritatevole, che spesso le chiedeva di accompagnarla nelle frequenti visite agli anziani, ai malati e ai poveri del luogo, portando una parola di conforto, medicine e cibo. Da qui è nata in Margherita il desiderio di essere infermiera.
A vent'anni entrò nell'Aspirantato di Napoli Vomero e il 31 gennaio 1946 fu ammessa al Postulato. Il 5 agosto dello stesso anno entrò nel Noviziato di Ottaviano (Napoli) e fece la prima professione il 6 agosto 1948. Fu inviata come infermiera e assistente a Napoli Pensionato e l’anno dopo nel 1949 venne trasferita a Torino nella Casa “Madre Mazzarello” dove si preparò alla missione e collaborò nella Scuola dell’infanzia. Il 29 agosto 1950 partì come missionaria per il Brasile. Arrivò a Belo Horizonte, nel Pensionato “Nostra Signora Ausiliatrice” e l’anno successivo passò al Collegio “Nostra Signora Ausiliatrice” di Rio de Janeiro come infermiera e assistente.
Dopo i voti perpetui, iniziò il suo lungo peregrinare nelle case di missione: Corumbá “Immacolata Concezione” (1956); Cuiabá “Sacro Cuore di Gesù” (1957-1967); Tupã “Maria Ausiliatrice” (1968); Lins “N. S. Ausiliatrice” (1969-1970). Nel 1970 conseguì a Rio de Janeiro il diploma di infermiera. Passò poi a Tupã “Maria Ausiliatrice” fino al 1973). Nel 1974 fu nominata direttrice nell’ospedale di Corumbá, servizio che continuò per un triennio a Rondonópolis “N. S. Aparecida”. Nel 1978 passò a Campo Grande “Maria Ausiliatrice” come infermiera e assistente. Dal 1994 al 2002 tornò ad essere animatrice nella comunità “Madre Mazzarello” di Campo Grande. Venne poi trasferita all’Istituto Missionario “San Giuseppe” e alla casa “Sacra Famiglia” della stessa città come vicaria e infermiera delle consorelle anziane e ammalate.
Nel 2008 tornò all’Istituto Missionario “San Giuseppe” con gli stessi compiti. Dal 2014 ebbe lei stessa bisogno di cure, prima a Três Lagos “Maria Ausiliatrice” e poi a all’Istituto “S. Giuseppe”.
Suor Margherita lasciò dovunque un segno della sua dedizione, dello spirito di sacrificio, della do-nazione incondizionata alle consorelle malate e a tutte le persone che avvicinava, specialmente i più poveri. Era instancabile nel cercare appuntamenti medici, cure e medicine per chi aveva bisogno. Molti la ricordano come la "Irmazinha” (Suorina) sempre con la sua borsetta, che sfrecciava per le strade di Campo Grande, alla ricerca di un po’ di sollievo per una sorella o un fratello. Era stimata dai medici che ebbero l'opportunità di apprezzarla per la sua competenza, per la tenacia e soprattutto per la pace e la bontà che irradiava con il suo spirito missionario. Non perse mai nessuna opportunità per donare una parola di conforto e di incoraggiamento a coloro che erano nella sofferenza, offrendo l'immagine dell'educatrice salesiana - infermiera totalmente dedita alla missione con grande amore. Negli ultimi anni (2014-2019) dovette scalare il Monte Tabor in un totale olocausto per la perdita del movimento e della parola e, soprattutto, per la silenziosa sofferenza di non poter ricevere l'Eucaristia. Aveva, infatti, lasciato scritto: «La Santissima Eucaristia è il mio unico rifugio, la forza per avanzare spiritualmente e affrontare le difficoltà ... E Maria Ausiliatrice è la mia cara tenera madre». A conclusione del suo "progetto di vita" si esprime così: «Signore, confido nella tua infinita misericordia; accoglimi tra le tue braccia al momento della mia morte».
Cara suor Margherita, grazie per la tua testimonianza di vita missionaria e per i 71 anni di consacrazione al Signore nell’Istituto. I tuoi 94 anni sono stati davvero fruttuosi! Intercedi ora per noi.

L’Ispettrice
Suor Maria Lúcia Barreto

19 settembre 2019

Dall'Ispettoria San Francesco di Sales - Buenos Aires (Argentina)


Cabinda _ Angola (Crônica 32)

Suor Blanca Margarita MARIN CARDONA

Carissime sorelle, il 12 settembre 2019, dalla comunità del Collegio “Santa Inés” di Santa Tecla (El Salvador), Dio ricco di misericordia ha chiamato alle nozze eterne la nostra carissima Suor Blanca Margarita MARIN CARDONA.

Nata a Concepción, Antioquia (Colombia) il 31 luglio 1935
Professa a San José (Costa Rica) il 24 gennaio 1963
Appartenente all’Ispettoria Centro America Nord “SS. Salvatore” - Tegucigalpa

Suor Margarita – come fu sempre chiamata - nacque in una famiglia unita e ricca di fede. I genitori educarono i loro dieci figli ai valori umani e cristiani Oltre a lei, anche María Emma divenne FMA (è attual-mente in Cile). Essendo la primogenita, aiutava la mamma nella cura dei fratellini e questo ha forgiato il senso di responsabilità, di iniziativa e di decisione. Due delle sue sorelle conobbero le FMA a Medellín e collaborarono con le suore nel laboratorio di cucito. Un giorno suor Maria Bernardini, Ispettrice di Medellín che, in seguito, sarebbe diventata Ispettrice nell’America Centrale, incontrò Margarita che era andata a trovare le sue sorelle. Quando la vide le chiese come si chiamasse e le propose di rimanere qualche giorno per aiutare nel laboratorio suor Berta Villegas. Margarita accettò l’invito e si fermò con le suore.
Nel 1959 la sorella Emma era partita per iniziare la sua formazione in Cile e, dopo alcuni mesi, Margarita arrivò in famiglia con l'inattesa notizia che sarebbe partita per l'America Centrale per la formazione alla vita religiosa salesiana. Così nel settembre dello stesso anno giunse a S. José (Costa Rica). Ammessa al Postulato il 24 luglio 1960 e al Noviziato il 24 gennaio 1961, fece la prima professione il 24 gennaio 1963, sempre a San José. Iniziò la missione di insegnante, assistente e infermiera al Collegio “Maria Ausiliatrice” di San José fino al 1975. L’anno dopo passò al Collegio “Maria Ausiliatrice” di Guatemala, dove svolse gli stessi compiti, poi dal 1978 al 1983 lavorò nel Collegio “Maria Ausiliatrice” di San Salvador.
Nel 1984 venne trasferita all'Istituto “Maria Ausiliatrice” di Tegucigalpa (Honduras) come infermiera e insegnante fino al 1987; poi a Santa Ana (El Salvador) fu economa. Dopo un anno vissuto nella casa “Santa Inés” di Santa Tecla come portinaia, passò nella casa di missione “Nostra Signora del Rosario” di San Pedro de Carchá in Guatemala, dove collaborò come catechista nelle scuole e nei villaggi. In seguito prestò il servizio di portinaia, catechista e animatrice pastorale a Chalchuapa (El Salvador) dal 1993 al ’95, poi, a Coatepeque (Guatemala). A Santa Tecla (El Salvador), dal 2004 al 2012 collaborò nell’assistenza e nelle attività comunitarie. Per la salute sempre più precaria, rimase poi in riposo.
Suor Margarita era una donna di carattere energico, disposta a sacrificarsi per quanti avevano più bisogno. Retta e onesta, era esigente con se stessa, austera e riservata. Svolgeva con forte senso di responsabilità tutto ciò che le veniva affidato. In comunità, quando una consorella le chiedeva un aiuto, lasciava ciò che stava facendo e si rendeva disponibile con fraternità e bontà. Prudente e semplice, si metteva a servizio specialmente delle sorelle ammalate. Per lei era importante la persona, per cui si dava da fare per procurare le cure necessarie. Puntuale, pratica e precisa soprattutto quando si trattava di attività domestiche, era convinta che le piccole attenzioni costruissero e alimentassero i legami fraterni.
Come educatrice aveva dimostrato una grande capacità di ascolto, di accoglienza e di pazienza. Era molto amata dalle oratoriane e dalle giovani a cui insegnava l'arte della tessitura. Fedele all’assistenza, era sempre presente durante gli intervalli offrendo alle ragazze la “parolina nell'orecchio”. Nonostante il suo aspetto serio, era ricca di umanità, fraterna, aperta, capace di comprendere l'altro e stabilire relazioni semplici e serene. Di profonda pietà, amava molto Gesù Eucaristia e la Vergine Maria.
Gli ultimi anni manifestò una grande forza interiore nell’affrontare la malattia con pazienza e serenità. All’inizio di settembre la salute di suor Margarita si indebolì molto e nella festa del Nome di Maria un arresto respiratorio spense la sua vita e la portò tra le braccia del Padre che aveva tanto amato e servito.
Grazie, suor Margarita, per i tuoi 84 anni di vita e 56 di missione, spesi in terre lontane dalla tua. Ri-corderemo il tuo sguardo trasparente e impregnato di profonda carità mentre contempla l'Eucaristia. Possa Maria, la tua tenera Madre, intercedere dal cielo per l’Ispettoria che hai servito con l'ardore del da mihi animas cetera tolle. Chiedi al Signore di darci vocazioni per il Regno di Dio, amanti dell'essenziale come te.

L’Ispettrice
Suor Roxana M. Artiga Jiménez

Dom Sergio Castriani: “Sair da sacristia”

Mensaje del ETAP en sintonía de comunión y oración con el Sínodo Amazónico

16 settembre 2019

SEMINARIO DE FORMACIÓN SOBRE EL ACOMPAÑAMIENTO DE LAS VOCACIONES INDÍGENAS

FUERTE CONCIENCIA QUE NOS CUESTIONA

Juntas queremos comprometernos y para ello la búsqueda se afina: Cómo llevar a nuestra comunidades, cómo elaborar itinerarios, cómo iluminar nuestra vida, cómo dejarnos cuestionar a fondo sobre las realidades que hemos reflexionado y vivido en este encuentro, ¿cómo seguir viviendo estos procesos?
¿Cómo trabajar verdaderamente en sinodalidad? ¿Cómo descolonizar nuestro carisma en estos contextos? ¿Cómo “corazonar” desde las sabidurías ancestrales, todo aquello que vivimos y gestionamos?
¿Cómo hacer que en nuestras provincias crezca la conciencia de la Intelculturalidad, la valoración de las comunidades indígenas, el gusto por compartir con la diversidad?
Como FMA en América Latina necesitamos identificarnos con las propuestas del Papa Francisco para el Sínodo Amazónico y con las sugerencias que han surgido de las Iglesias y comunidades locales. Ser creativas para cuidar la Casa común con nuestras comunidades educativas, con nuestras mujeres, con todos los interlocutores de nuestra misión.
Las propuestas finales son ricas y entusiasmantes: todas queremos seguir adelante en la búsqueda de una mayor identidad como FMA latinoamericanas, en cercanía con las comunidades originarias, participando en la búsqueda de nuestras comunidades eclesiales y de Vida Religiosa.
Antes de coronar el evento con la celebración Eucarística, Sor Alaíde y Sor Nieves agradecen en nombre del Instituto la participación y aporte de todas, subrayan nuevamente lo fundamental de escuchar la sabiduría y experiencia de los pueblos para integrar Carisma, Cultura y Evangelio, vivir en “docibilitas” como apertura intercultural en todas nuestras comunidades y en todas las edades con la certeza de que el Espíritu nos habita y nos anima.
María Madre y Reina del Amazonas ¡camina con nosotras! Con Ella agradecemos desde el corazón.


Ha colaborado sor Gloria Elena García Pereira
Inspectoría “Maria Auxiliadora” – CMA (Colombia – Medellín)

Mauricio López: “Las mujeres en la Amazonía quieren un ministerio propio que avale su servicio”

7 settembre 2019

SEMINARIO DE FORMACIÓN SOBRE EL ACOMPAÑAMIENTO DE LAS VOCACIONES INDÍGENAS



Al encuentro de las aguas…
Y al encuentro del amor de Dios reflejado en esta jornada en la inmensidad de las aguas! exuberante floresta, manglares en admirable diversidad de tamaños y colores, peces grandes y pequeños nadando majestuosos y serenos, aguas negras y marrones que se besan y se excluyen en cadencioso ritmo de danza, hojas verdes redondas inmensas y plantas pequeñitas bordadas de flores, todo es un majestuoso movimiento de  la creación de Dios.
Y en el barco, las Hermanas, la alegría, la fiesta. Todo es fraternidad y gozo, celebración eucarística para disfrutar de la presencia del Señor razón de ser de nuestra fiesta y de nuestra vida.
La admiración es contemplativa, permanente, gozosa: agradecimos la vida del papá de Sor Marciana que partió para el cielo, visitamos una etnia en su cabaña para compartir sus rituales, danzar con ellos, comer sus ofrendas y comprar algunas de sus artesanías; compartimos un enorme pastel de fiesta y disfrutamos tanta cercanía en esta Casa Común que el Señor nos ofrece.

Ha colaborado sor Gloria Elena García Pereira
Inspectoría “Maria Auxiliadora” – CMA (Colombia – Medellín)