16 dicembre 2019

Suor Jolanda VERZENI

Carissime sorelle, all'alba dell'8 dicembre 2019, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, dall’Ospedale CASSEMS di Campo Grande (Brasile), il Signore ha chiamato a sé la nostra carissima Suor Jolanda VERZENI.

Nata a Suisio (Bergamo) il 9 luglio 1925
Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1953
Appartenente all’Ispettoria Brasiliana “Immacolata Ausiliatrice” – Campo Grande

Suor Jolanda nacque in una famiglia profondamente cristiana. I genitori educarono i loro dieci figli al timore di Dio e alla tenace laboriosità. Jolanda crebbe in un ambiente familiare sano e attivo nel lavoro. La coltivazione della terra era la fonte di reddito per il sostentamento di tutti. Frequentò la scuola fino alla quinta elementare nel paese. Poi, oltre ad aiutare in campagna, lavorava in una fabbrica tessile. Raccontava con un po’ di umorismo il percorso giornaliero in bicicletta dalla casa alla fabbrica.
Fin da adolescente sentì il desiderio di essere religiosa missionaria. Tuttavia, la sua sacrificata donazione alla famiglia le fece posticipare la realizzazione di questa forte aspirazione sia a causa della partenza di due fratelli per la guerra nel 1939 sia, nel 1945, per la malattia del padre. Così solo all'età di 25 anni poté attuare il sogno di iniziare la formazione religiosa e missionaria.
Nel 1949 andò a Torino con alcuni parenti e amici nella Basilica di Maria Ausiliatrice e fu felice di vedere un gruppo di bambini che facevano il ritiro spirituale. Questo la colpì profondamente e la portò ad incontrare l’Ispettrice, che all'epoca era suor Pierina Magnani, a cui manifestò il desiderio di rimanere a Torino per diventare FMA. L’Ispettrice le consigliò di tornare in famiglia e di mantenere la comunicazione con lei.
Dopo sei mesi fu ammessa all'Aspirantato missionario di Arignano (Torino) e il 31 gennaio 1951 iniziò il Postulato. Il Noviziato lo visse a Casanova, dove emise i primi voti il 5 agosto 1953. Fu destinata alla Casa “Madre Mazzarello” di Torino dove fu studente e nel 1954 ricevette la destinazione missionaria: Campo Grande (Brasile). Il suo sogno di raggiungere gli indigeni stava per realizzarsi!
Arrivò, infatti, nel Mato Grosso nel settembre 1954. I primi due anni li visse nel Noviziato di Campo Grande come cuoca. Nel 1957 venne destinata al Collegio “Sacro Cuore di Gesù” di Meruri, dove rimase fino al 1963 per la sartoria e il guardaroba sia per le FMA che per i Salesiani. Dal 1964 al 1975 lavorò nella missione di San Marcos come responsabile della lavanderia. Nel 1976 fu traferita all'Ospedale “Santa Casa de Misericórdia” di Corumbá dove fu dispensiera. Dal 1977 al 2000 fu all'Istituto Missionario “San Giuseppe” di Campo Grande. Poi per due anni fu assistente delle Aspiranti nella Casa “SS. Trinità” di Campo Grande. Dal 2003 si trovava nella Comunità dell’Istituto Missionario “S. Giuseppe” per servizi vari.
Suor Jolanda nella sua lunga vita ha testimoniato un forte spirito di fede, sostenuto dalla preghiera personale e comunitaria. Aveva un grande amore per la Madonna e serviva tutti indistintamente e generosamente. Con amore e spirito di sacrificio si dedicava alla cucina, alla dispensa, al guardaroba, all’infermeria e a tanti utili servizi comunitari. Coltivava un profondo affetto per la sua famiglia con cui mantenne, fino a poco prima della morte, i contatti via skype. Suor Jolanda ha sempre manifestato un forte senso di appartenenza all'Istituto e all’Ispettoria. Con le superiore era delicata, rispettosa e disponibile alla collaborazione; con i Salesiani ha saputo intessere relazioni fraterne.
Nell'Ospedale dove concluse la sua vita terrena, fu per tutti una bella testimonianza di serenità, nonostante la grande sofferenza fisica. I medici, le infermiere e i collaboratori sanitari ci hanno chiesto di pregare insieme con noi nella stanza in cui era morta. È stato un momento commovente: essi hanno ringraziato Dio per averla posta sulla loro strada e noi abbiamo ringraziamo tutti gli operatori sanitari per l'amore e la dedizione verso di lei nelle innumerevoli volte in cui è stata ricoverata in Ospedale. Troviamo nei suoi scritti: «L'esperienza che ho fatto nelle missioni indigene con i Bororos e Xavantes è stata tanto ricca per me. Ho sentito molto da vicino la presenza di Gesù e Maria. Ho fatto tutto con amore. Confesso che all'inizio avevo paura; ma il contatto con gli indigeni mi ha dato molta forza e coraggio. L'amore era molto più grande della paura».
Grazie, cara suor Jolanda, per la tua vita religiosa semplice e felice, per aver vissuto il tuo “sì” in totale abbandono a Dio e al prossimo.
L’Ispettrice
Suor Maria Lúcia Barreto

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