28 febbraio 2019

Video-Sintesi sul Seminario "Il Primo Annuncio e la Missione Salesiana" (Europa e Medio Oriente)

Video Primo Annuncio in Europa e Medio Oriente

Notizie di sr. Paola Labella, missionaria a Zway, Etiopia


Carissime sorelle,
con grande gioia vi scrivo.
La comunità di Zway si trova in Etiopia, a circa tre ore di macchina dalla capitale Addis Abeba.
Zway è un paesotto rurale con i segni della globalizzazione che cerca di connettersi con il mondo. Quindi, ora che siamo in un momento di relativa pace, funziona internet dove ci sono le grandi istituzioni e il telefono per tutti. In Zway ci sono molte banche, negozietti e la stazione degli autobus per andare in altri luoghi. Il mercato è al martedì e al sabato con i molti colorati prodotti della terra e le donne e i bambini che vendono, gli animali e tutta terra e colore.
In comunità siamo 4 suore. Abbiamo avuto diversi cambiamenti…qui le obbedienze arrivano in diversi momenti dell’anno perché la pre-provincia è formata da tre stati con diversi calendari e tempi di lavoro. Per cui si è sempre pronte specialmente in Agosto Settembre, Gennaio e Febbraio.
Quindi, siamo in 4, ora: sr Elsa la direttrice, etiope; sr Anita responsabile del dispensario, indiana; sr Scolastica coreana, responsabile del progetto “Come and see” per le ragazze che studiano e vogliono conoscere la nostra vita e le aspiranti, almeno per il primo periodo poi forse andranno in Kenya. Sr Paola, la sottoscritta, italiana, responsabile della scuola dal 1° grado al 12 ed economa della missione.
La missione comprende diversi centri: il dispensario, il College, la casa delle “Come and see girls”, una parte del KG e la casa dei volontari nel nostro complesso, dove viviamo; in un altro complesso dall’altra parte del paese c’è la scuola dal KG, materna e tutta la primaria e secondaria. In tutto circa 2020 studenti. Là ogni giorno mi reco e giro e assisto ed aiuto e coordino ed animo. Ora meglio di prima che non capivo niente.
Il College comprende Fashion e IT program-moda e computer. Poi abbiamo un ramo dell’Università cattolica, il Degree Program per il computer. Inoltre due progetti per la promozione delle donne con workshop. Lavorano e la produzione è venduta nel centro vendita che si trova sulla strada principale del paese. Lo abbiamo riaperto questo anno dopo anni di chiusura. Inoltre c’è un progetto per le donne che preparano i tradizionali cesti che vendiamo.
Il dispensario, sostenuto da un progetto di un’Associazione italiana, ha diversi programmi. Il più importante è il Feeding program con il quale sosteniamo la salute di circa 100 bambini e mamme al giorno. Ricevono cure e alimentazione. Alcune famiglie vengono e prendono ciò che viene prescritto e vanno via, altre mamme e bambini seguono il programma intensivo per mesi a causa della malnutrizione e le malattie polmonari, tifo, malaria, malattie della pelle ecc.
La missione è bella e pluriforme, come avete capito, quindi necessita di costante presenza e amore.
Cerchiamo di operare e vivere al meglio con tutto il cuore il nostro carisma in un luogo dove i cattolici sono una piccolissima minoranza. Stiamo comunque progettando il movimento degli Scout ed il Movimento Giovanile Salesiano.
Preghiamo tanto e vi sentiamo vicine.
Un grande abbraccio 











Intervento di Mons. Matteo Zuppi sul tema "La questione dei migranti nelle relazioni internazionali"

Intervento di Paolo Lambruschi sul tema "La questione dei migranti nelle relazioni internazionali"

Suor Teresina BARRETO

Carissime sorelle, il 5 febbraio 2019, dalla casa “Maria Ausiliatrice” di Velim Goa (India), è partita serenamente per la dimora eterna la nostra cara sorella Suor Teresina BARRETO.

Nata a Margao, Goa (India) il 18 novembre 1932
Professa a Vellore Katpadi (India) il 24 maggio 1958
Appartenente all’Ispettoria Indiana “Santa Maria Mazzarello” – Bombay

Suor Teresina era come le vergini sagge della parabola evangelica: la sua lampada ardeva intensa-mente, alimentata dall’olio delle buone opere. I suoi genitori, ricchi di fede e fondati sui valori cristiani, furono benedetti con cinque figli, di cui Teresina era la primogenita. Visse serenamente l’infanzia respirando in casa i valori umani e cristiani. L'ambiente familiare gioioso e fraterno suscitò in lei il desiderio di seguire Cristo più da vicino. I generosi genitori non solo le permisero di servire Dio nel giardino salesiano, ma in seguito donarono all’Istituto la loro casa e le loro proprietà a Benaulim.
Teresina iniziò il postulato a Madras il 21 novembre 1955. Dopo il noviziato a Kotagiri, emise la professione il 24 maggio 1958. I primi anni della vita religiosa li visse nell’Ispettoria “S. Tommaso Apo-stolo” di Madras, nelle case di Vellore “Maria Ausiliatrice”, Pallikonda “S. Tommaso”, Wellington “Auxi-lium”, Quilon “Auxilium” e Yercaud “M. Mazzarello” come cuoca, dispensiera, sacrestana, assistente, economa e vicaria. A Yercaud per un sessennio (1981-1987) fu animatrice di comunità.
Dopo alcuni anni vissuti nelle case di Wellington e Goa, nel 1990 fu ancora direttrice per un bien-nio nella comunità di Benaulim, appartenente all’Ispettoria “S. Maria Mazzarello”. Nel 1992 andò come missionaria in Mozambico dove, a Pemba e a Naamacha, fu insegnante di ricamo, catechista, coordinatrice dell’oratorio ed economa. Nel 1999, per motivi di salute, tornò in India, a Benaulim, dove si sottopose alle necessarie cure mediche. Dal 2001 si trovava nella casa di Velim: ha trascorso i suoi ultimi 17 anni pienamente coinvolta nella vita e nella missione della comunità, anche come vicaria.
Suor Teresina era una religiosa buona ed esemplare, distaccata dalle cose e dalle comodità. Ha vissuto molto semplicemente, facendo l'ordinario con un amore straordinario. Era una donna con una grande forza di volontà, con i piedi per terra, con uno stile tutto suo e una personalità energica, con una grande fiducia nella divina Provvidenza. Semplice, allegra, altruista, accogliente e comprensiva, si preoccupava del bene degli altri. Grande lavoratrice, metteva mano a vari tipi di lavoro, sia in cucina che in giardino o in laboratorio. La povertà di spazi e di strutture non le impediva di avventurarsi in varie attività apostoliche, come insegnare a scrivere a macchina, ricamare e animare l'oratorio. Con i suoi 87 anni, era lieta di partecipare a tutte le attività della comunità. In particolare, si mantenne fedele all’impegno di tenere corsi di recupero per i bambini migranti.
Pregava il Rosario costantemente e nutriva una particolare devozione a Maria Ausiliatrice e al Sa-cro Cuore di Gesù. Il suo amore all'Eucaristia era ammirevole: ci fosse pioggia, sole o freddo, lei andava in parrocchia per la Messa quotidiana. Seppe accettare serenamente tutto ciò che la vita le offriva, anche le difficili condizioni di salute. Mai una parola di lamento uscì dalle sue labbra. Fino alla fine, ha affrontato con forza tutti gli acciacchi propri dell’invecchiamento, volendo continuare ad essere autonoma. Una settimana fa era stata ricoverata in Ospedale, ma gli esami a cui venne sottoposta non avevano riscontrato nulla di grave. Tornata in comunità, la mattina del 5 febbraio, la direttrice, non avendola vista, è andata a cercarla. Costatando la sua situazione, ha chiamato subito il dottore che ha fatto di tutto per aiutarla; ma alle 7,00 è andata in Paradiso.
La vita di suor Teresina ci insegna a servire Dio e le persone restando fedeli ai valori importanti come la fede, l'umiltà e lo spirito di famiglia. La sua testimonianza ci aiuta a riconoscere che servire gli altri arricchisce l'animo di chi si dona e rende felici.
Cara suor Teresina, ci piace pensarti già nell’amorevole abbraccio del Padre, libera dal dolore e dalla preoccupazione per la tua salute sempre più debole. Continuiamo a pregare per te, affinché possa presto godere della visione beatifica del Risorto. Con la nostra Madre Ausiliatrice, intercedi per la nostra fedeltà alla vocazione salesiana, perché siamo totalmente dedite all'educazione dei giovani. L'amore che ci ha unite in vita, continuerà a tenerci unite nello spirito e a mantenere viva la memoria di te.

L’Ispettrice
Suor Ritha Dora Thomas

Suor Pierina BERTOLI

Carissime sorelle, il 15 febbraio 2019 il Dio della pace e di ogni consolazione ha chiamato a sé, dalla Casa “Sacra Famiglia” di Contra, di Missaglia (Lecco), la nostra carissima Suor Pierina BERTOLI.

Nata a Palazzolo sull’Oglio (Brescia) i1 24 marzo 1935
Professa a Lugagnano d’Arda (Piacenza) il 5 agosto 1957
Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” - Italia

Dei suoi 83 anni di vita, suor Pierina ne ha vissuti 56 come missionaria in Cina e nelle Filippine. Nacque in una famiglia dalle solide virtù umane e cristiane, primogenita di quattro fratelli e tre sorelle. Ogni giorno recitavano insieme le preghiere del mattino e della sera. Attiva e intraprendente, fin da piccola imparò ad essere generosa e altruista, poiché la mamma la mandava ad aiutare i parenti, quando ne avevano bisogno. Riguardo alla sua vocazione, raccontava che da bambina durante il gioco un giorno aveva appoggiato la testa in terra e aveva sentito una voce che le diceva: “Vieni in Cina!”. Era solo un gioco, ma quel richiamo non lo dimenticò più. Pur andando all’oratorio con le sorelline e le amiche, le suore del paese non le piacevano. Fu indirizzata all’Istituto delle FMA dal parroco che le diede da leggere un libro sulla vita di Maria D. Mazzarello. L’ostacolo maggiore nel seguire la chiamata del Signore era lei stessa: soffriva tanto nel lasciare la famiglia. “Eravamo uniti, c’era tanta allegria e serenità”. Quando a 20 anni manifestò ai genitori l’intenzione di donarsi al Signore, non trovò difficoltà. Erano anzi contenti della sua scelta, pur sentendo la mancanza del suo valido aiuto. Suor Pierina scriverà: “Tutti e due avevano una fede forte”. Accompagnata dal papà, entrò a Bologna Corticella dove fu ammessa al Postulato il 31 gennaio 1955. Visse il Noviziato a Lugagnano e nel secondo anno avvertì che Dio la chiamava ad essere missionaria e ne presentò la domanda.
Dopo la Professione, emessa il 5 agosto 1957, andò a Torino “Madre Mazzarello” per la necessaria preparazione e il 26 dicembre 1958, con un lungo viaggio in nave, arrivò a Hong Kong nella Casa Ispettoriale. Mentre imparava la lingua, era assistente delle novizie e sarta. L’anno seguente partì per le Filippine. A Victorias fino al 1962 fu assistente e impegnata nei lavori comunitari. Nel 1963 passò nella casa di Manila, ancora assistente. Nel 1964 tornò a Hong Kong “Maria Ausiliatrice”. Era una grande lavoratrice, esperta come cuoca e dedita a vari lavori di casa. Dal 1969 al 1980 a Hong Kong “Madre Mazzarello” fu solerte e fedele assistente delle numerose alunne della scuola media e generosa aiuto-economa.
Nel 1987 venne trasferita alla casa “S. Cuore” di Hong Kong, ancora come assistente nella scuola elementare, incaricata della cucina e in aiuto alle suore anziane. Nel settembre 1989 ebbe un intervento al ginocchio e per la convalescenza passò alla Casa ispettoriale. Dopo la ripresa, fu incaricata dell’accoglienza e della preparazione del necessario per incontri e passaggi, abbastanza frequenti in quella Casa. Nel 1999, poiché nell’internato “S. Giuseppe” di Macau c’era bisogno di un’assistente energica per tenere a bada quei ragazzi irrequieti, suor Pierina venne inviata là dove lavorò fino al 2013. Con i ragazzini si trovava bene: aveva sempre parole opportune per invitare all’ordine e alla disciplina.
Suor Pierina aveva un carattere determinato, ma docile. La sua preghiera semplice aveva radici profonde attinte in famiglia. Gesù Eucaristia era la sua forza e Maria Ausiliatrice il suo sostegno. A Hong Kong ogni 24 del mese accoglieva un gruppo dell’ADMA per la “Messa del 24”. Specialmente le più anziane, trovavano in lei una sorella capace di ascolto, di comprensione e di amicizia. Non parlava molto bene la lingua cantonese, ma era una formidabile comunicatrice. Aveva amicizie ovunque: al mercato, in parrocchia, negli ospedali, dove si recava a visitare le conoscenti ammalate. Le donne di servizio delle nostre case erano le sue confidenti. Lo spirito di appartenenza le faceva amare la vita comunitaria.
A causa dei segni ormai evidenti dell’Alzheimer, nel 2013 venne accolta a Hong Kong nella casa “Madre Mazzarello” per essere meglio curata. Ma il 16 settembre 2015, con tanta pena da parte delle sorelle della Cina, fece ritorno in Italia. Fu accolta a Contra di Missaglia come si accoglie una sorella amata dopo una lunga assenza. In questi ultimi anni la malattia è andata aggravandosi. All’inizio suor Pierina era ancora in grado di leggere e lo faceva volentieri. L’incontro con Gesù Eucaristia era l’esperienza desiderata e vissuta con intensità. Poi non poté più esprimersi a parole, ma mantenne l’atteggiamento di accoglienza sorridente verso tutti. Ora dal Cielo continuerà ad essere ‘la confidente’ della sua amata Cina e per noi esempio di missionaria che tutto ha donato al Signore nel servizio umile e generoso. La affidiamo all’amore del Padre.
E tu, suor Pierina, chiedi per noi quella intraprendente capacità di renderci utili nella missione e ottienici vocazioni determinate e fedeli come sei stata tu.

L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco

9 febbraio 2019

Phenomenon of human mobility and Christian community - P. Aldo Skoda, cs

El fenomeno de la mobilidad y comunidad cristiana - P. Aldo Skoda

La mobilita umana e la sfida per la comunita cristiana - P. Aldo Skoda

Spazio e tempo sui fiumi dell’Amazzonia

Venezuela: Los obispos convocan a una jornada de oración el domingo 10 de febrero

EUROPA/FRANCIA - Colloquio MEP sulla teologia della missione ad gentes, verso il Mese Missionario Straordinario

EUROPA/FRANCIA - Coloquio del MEP: Teología de la misión ad gentes de cara al Mes Misionero Extraordinario

5 febbraio 2019

Dall'Ispettoria "San Francesco di Sales" - ABA (Buenos Aires - Argentina)



Suor Nella LUGARI

Carissime sorelle, il 24 gennaio 2019, dalla casa di Lugagnano d’Arda (Piacenza), ha risposto alla definitiva chiamata del Signore a partecipare in Cielo alla beatitudine della Famiglia Salesiana, la nostra carissima Suor Nella LUGARI.

Nata a Baiso (Reggio Emilia) l’8 gennaio 1928
Professa a Lugagnano d’Arda (Piacenza) il 6 agosto 1947
Appartenente all’Ispettoria “Madonna del Cenacolo” La Spezia - Italia

Suor Nella nasce in un piccolo paese affacciato su un vallone di calanchi, tipici della zona emiliana. La sua è una famiglia patriarcale composta dai nonni, dai genitori e da sei figli, tre maschi e tre femmine, di cui Nella è la prima. In famiglia si respira una forte spiritualità, onestà e apertura agli altri, gioia e amore.
Nel 1943, a 15 anni, senza aver mai conosciuto le suore, si presenta alla loro casa di S. Cassiano, dove le FMA hanno una Scuola materna, e chiede di essere accettata nell’Istituto. È tempo di guerra e il postulato si trova a Ponte Nossa, in provincia di Bergamo. Non abbiamo notizie del periodo della sua formazione iniziale. Sappiamo che a Lugagnano d’Arda, concluso il Noviziato, emette i primi voti il 6 agosto 1947.
Trascorre i primi anni dopo la professione nel servizio ai piccoli della Scuola materna, prima a Boario Terme e poi a S. Cassiano - la casa da cui è partita - impegnata nel doposcuola e all’oratorio. Passa poi a Manerbio come aiuto nella Scuola materna, animatrice dell’oratorio e assistente delle convittrici. Nel frattempo acquisisce competenze musicali che mette a servizio della comunità, della scuola e dell’oratorio.

Nel 1960, in risposta ad un suo ardente desiderio, viene chiamata a Torino per prepararsi alle missioni. L’11 ottobre 1960 parte per il Centro America Sud. Giunta a S. José di Costarica, vi rimane sette anni come insegnante di educazione artistica e di musica. Dal 1967 al 1970 è in Nicaragua dove continua ad insegnare musica e si rende disponibile per attività varie. Dei tempi della missione, raccontava in particolare, con orgoglio, di aver conosciuto suor Maria Romero, ora Beata.

Nel 1970 fa ritorno in Italia per problemi di salute. A Reggio Emilia “Collegio” è assistente delle interne e maestra di musica. Ma la sua salute è sempre più compromessa, per cui nel 1977 viene trasferita a Lugagnano d’Arda, dove si occupa dell’animazione musicale della comunità, degli addobbi, di ogni espressione artistica che possa esprimere il suo amore alla bellezza, alla comunità e alla vocazione salesiana.
Tutta l’esistenza di suor Nella può essere sintetizzata in questo versetto del salmo 103: “Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto”. Per tanti anni, infatti, il canto è per lei il modo di annunciare il Vangelo, di aiutare le persone a dar voce alle emozioni più profonde, alle aspirazioni nascoste nel cuore e a riconoscere la bellezza dei doni di Dio.
Anche negli ultimi tempi, in cui la demenza senile tende ad estraniarla dalla realtà, riesce a partecipare alla vita della comunità attraverso il canto.
Suor Nella è una FMA semplice ed intraprendente, una missionaria piena di vita e sempre tesa a donare vita. E questo fino a quando la salute glielo permette. Poi, per 40 anni, vive un lento declino che le toglie progressivamente la libertà di movimento costringendola a restare su una carrozzella, e la priva anche delle facoltà cognitive e perfino della possibilità di esprimersi.
Affidiamo ora all’intercessione di Maria questa sorella, mentre la ringraziamo per il dono che è stata per noi. Le siamo riconoscenti per la serenità che ci ha insegnato a custodire, soprattutto quando la sofferenza e la malattia mettono a dura prova.

L’Ispettrice
Suor Carla Castellino

4 febbraio 2019

Dall'Ispettoria "San Francesco di Sales" - Buenos Aires - Argentina

¡NUESTRA VIDA SE HACE MISION! 

¡Qué hermosos son sobre los montes los pies del mensajero que anuncia la paz, que trae buenas nuevas, que anuncia salvación, que dice a Sión: «Ya reina tu Dios!» Is 52,7


Alegres y agradecidas a Dios queremos compartir los frutos y experiencias de nuestra Misión Patagónica 2019, que sigue escribiendo la historia de nuestra vida misionera como Hijas de María Auxiliadora y que particularmente este año se une a la vida, testimonio y ejemplo de aquellas primeras misioneras que hace 140 años llegaron a la Argentina.
Cómo no traer a nuestra memoria y corazón el testimonio y vivencia misionera de Sor Magdalena Martini, Jacinta Olivieri, Dominga Roletti, Emilia Borgna, María Magdeleine y Catalina Fino, cómo no sentir en nuestro partir hacia la Patagonia el mismo sentir de esas primeras misioneras en Argentina; cómo no poder escuchar en nuestro corazón a la Madre Mazzarello enviándonos a anunciar la Buena Noticia del Evangelio. Cómo no sentirnos parte de un gran sueño.
Y con esa emoción, alegría y fuerza que nos da el Espíritu Santo y el ADN misionero de nuestra Familia Religiosa, comenzamos a partir desde nuestras casas, laicos y hermanas, para encontrarnos con Jesús en la presencia de tantos hermanos y hermanas de la Patagonia quienes generosamente abrieron sus casas y sus corazones para compartir alegrías y tristezas, frustraciones y esperanzas, pero fundamentalmente la certeza que el Reino de Dios esta en medio nuestro y que Jesús y la Auxiliadora siguen bendiciendo a nuestros pueblos y nuestras familias.

“Las Heras” nos recibe con los brazos abiertos y se consolida nuestra presencia como HMA
en medio de la Comunidad

A finales del mes de diciembre, con el gozo de la navidad vivida y la ternura del “Niño envuelto en pañales y recostado en el pesebre”, comenzamos nuestra Misión Patagónica. Primera parada “Las Heras”, una comunidad de 30 mil habitantes y en la cual hace ya dos años 2 hermanas de nuestra Comunidad de Puerto Deseado acompañan la vida pastoral de ese pueblo. Durante el año 2018 cuenta con la presencia de un nuevo Párroco.
En la misión han participado los jóvenes, los adultos, cuatro hermanas y el párroco.

Testimonio de la Hermana Danuta Drewnowska

“Este año la misión se concentró en un barrio nuevo un poco alejado del centro, que no tiene ninguna capilla por eso la misión empezaba y terminaba en el jardín maternal municipal, que nos prestó la directora, una de las que misionaba con nosotras.
Cada día empezamos por la mañana con la oración y compartiendo la Palabra de Dios del día entre todos presentes.  Así salíamos sabiendo que Dios es quien iba a hablar a la gente.
En cada casa que nos recibían proponíamos la oración, la bendición de la casa, compartimos las alegrías y problemas. Invitábamos a la misa en estos días, a los sacramentos, a participar en distintos grupos de la parroquia. Muchos sufrían desempleo, y pidieron oraciones. Muchos nos sorprendían ¿cómo se puede vivir feliz teniendo poco, sin trabajo fijo?
Al regresar compartíamos entre todos los distintos encuentros y vivencias con la gente y por la tarde retomábamos la actividad misionera nuevamente con la oración, la visita a las casas y empezábamos a las 15.30 también con la oración y después algunos seguían las visitas, algunos jóvenes y hermanas organizaban y animaban el oratorio.
A las 19 hs terminábamos el día con el encuentro con el Señor en la Eucaristía ofreciéndola por todas las personas que habíamos encontrado a lo largo de día.
Una noche se hizo cine debate para los jóvenes. Otra noche encuentro para los misioneros para que pudieran compartir lo vivido en la misión y hacer adoración.
Teníamos la invitación especial de ir al hospital para bendecir no solo los enfermos sino también las oficinas y a los empleados y todo el ambiente.
El nuevo párroco tiene deseo de formar y construir la comunidad que da testimonio, que atrae a otros, para que la comunidad católica tenga más vida sabiendo que en “Las Heras” la gente tiene sed de Dios por eso hay que acercarlo, darlo a conocer, testimoniarlo.”

Entre los Jóvenes hacemos vivencia de Iglesia Diocesana

Una vez más como en años anteriores hermanas y jóvenes de nuestra Inspectoría se sumaron a la 12° Misión Juvenil Diocesana en Puerto San Julián. Ser y sentirnos Iglesia junto a su Pastor y esa porción del pueblo de Dios en la Diócesis.
Ser Misioneros y Misioneras de la Esperanza y la Alegría aportando nuestro carisma, nuestra opción por los jóvenes mas pobres. Hicimos experiencia oratoriana de Misión

Testimonio de la Hermana Ana María Guerrieri

“Hoy estamos transcurriendo el séptimo día de la 12° Misión Juvenil Diocesana en Puerto San Julián, provincia de Santa Cruz. Son aproximadamente 90 jóvenes que vienen de diferentes partes de la Patagonia y están viviendo a pleno la misión.
Por las mañanas hay formación y oración personal. Las tardes se dividen en oratorio y visita a las casas del pueblo según el barrio que le toque a cada comunidad. El día concluye con la Eucaristía y un momento de oración.
Para organizar todas las actividades, los chicos se dividen en grupos por los colores misioneros, rojo, amarillo, verde, azul y blanco.
También, está el grupo naranja, el cual está formado por los adultos que ayudan en la cocina y acompañan a los demás. Todos los días cada color tiene diferentes servicios que prestan a los demás misioneros.
Acá se vive un clima de amor y alegría porque todos tenemos algo en común, la misión un estilo de vida.”




El Evangelio es anunciado en las periferias geográficas y existenciales.
Misión en Tellier, en la zona de chacras de Puerto Deseado, Jaramillo y Fitz Roy.

Entre el 2 y el 7 de enero se vivieron jornadas misioneras en localidades de la Provincia de Santa Cruz, en el Decanato Norte de esta extensa provincia argentina.
La misión consistió esencialmente en la visita a las casas para rezar con las familias o con personas solas, dar la bendición de la casa, en algunos casos facilitar la posibilidad de anotarse para recibir los sacramentos.
Participaron hermanas, laicos y niños de acuerdo con los diferentes lugares.

Testimonio de la Hermana María Elena Fernández

“En la zona de chacras de Puerto Deseado hay mucha gente, se percibe realmente que estamos ante las periferias geográficas, allí donde se está lejos y muchas veces llegan otros, pero no mucho los católicos.
Se nos ha agradecido que también los católicos ahora salimos a anunciar al Señor. La mayor parte de estos lugares tiene poca atención religiosa y nos encontramos con gente que desea aprender, conocer a Dios, rezar juntos. Encontramos en Jaramillo varias personas que se unen a trabajar y ayudar, pero necesitan ser guiados en el conocimiento de su Fe. En Fitz Roy intentamos buscar gente que ayudara a sostener la Fe católica ya que muchos son evangélicos y los católicos no tienen mucha organización y se desaniman porque se sienten solos en la misión.
La mayor riqueza de estos días ha sido sin dudas el contacto con la gente, familias, ancianos solos, muchos abiertos a recibir a Jesús en su casa. Creo que es muy importante acercarse uno por uno, la gente lo necesita. En la Patagonia las distancias son muchas, el viento a veces es intenso e invita a quedarse adentro pero el Señor sigue invitándonos a salir y llevar su mensaje de un Dios vivo que camina con nosotros sin temores ni perezas.”

En esta experiencia misionera también se visitaron a los enfermos en el hospital y a hombres privados de su libertad alojados en la cárcel de Puerto Deseado. Ambas fueron experiencias muy fuertes que nos invita a mirar nuestra misión desde la esperanza de un Jesús vivo que nos orienta hacia la vida verdadera. 

La Misión del Fin del Mundo

Por tercer año consecutivo nuestro itinerario misionero nos llevó a Tierra del Fuego, a la Margen Sur de la Ciudad de Río Grande.
Durante los días 14 y 21 de enero las Hermanas Lucila de la Cueva, María Luisa Castillo y Mónica Cuomo se sumaron a las hermanas y laicos de nuestra Casa de Río Grande para hacer una fuerte experiencia misionera allí donde parece que el mundo se termina, pero sabemos que es el lugar donde el Sueño comienza.

Testimonio de la Hermana Mónica Cuomo

“Varios adultos y jóvenes de la Capilla Virgen del Rosario (también de Margen Sur, donde anima la Hna. María Badini), se sumaron a nosotras, lo que permitió hacer el Oratorio y visitar de dos en dos, muchas familias. Comenzamos por las que ya habían hecho Catequesis Familiar o de Confirmación. 
El Señor nos usó como instrumentos para reavivar el llamado en varias personas, lo que conmueve profundamente: muchas veces, percibimos el toque de Jesús y las respuestas humildes y generosas a Él.
Luego fuimos manzana por manzana llamando a las puertas: algunas nos recibieron y fue muy rico el momento de compartir la Palabra orando juntos Mt 7,24-27 con los pasos simples de la Lectio Divina, de lo cual dejamos un folleto guía.
Gracias a la donación de Biblias de todas las Comunidades en el Día de la Gratitud Inspectorial, pudimos entregarlas gratuitamente en las casas donde no había, aunque, muchos ¡la tenían! Quienes la recibieron lo hicieron con gran emoción.
Constatamos el crecimiento en la fe y en la participación en la comunidad “Guadalupe” gracias a las diversas actividades que se ofrecen durante el año; niños que fueron invitados a la Catequesis, al Oratorio o al Apoyo Escolar los años anteriores, están participando o ya hicieron su Primera Comunión; niños no bautizados, ya recibieron este Sacramento; familias tímidas que vivían encerradas en sus casas, se las ve ahora sonreír y sentirse parte de la Comunidad.
Concluimos los días de la Misión con una celebración de la Palabra en que participaron misioneros, misionados, adultos, adolescentes y niños. ¡Fue un gozo ver la apertura de estos a la Gracia!
Nos sorprendió también la actitud de varios Evangélicos que nos abrieron las puertas o el corazón y quisieron compartir la Palabra que llevábamos en una actitud de escucha humilde a lo que tenían la certeza que el Señor les quería decir.
¡Damos gracias al Señor y a quienes fueron instrumentos para enviarnos a esta Misión!”

En el contexto de la Celebración de los 140 años de la llegada de las primeras misioneras a la Argentina y el testimonio compartido por nuestras hermanas y las experiencias vividas en cada una de experiencias misioneras vividas en nuestras comunidades, reafirmamos nuestro SI al llamado que Dios nos hace “Vayan por todo el Mundo a anunciar la Buena Noticia del Reino”.
Queremos seguir las huellas de esas Santas Misioneras, queremos ser en medio de nuestro pueblo “luz y sal”, queremos ser una Inspectoría en salida que va al encuentro de la vida, que comparte con su pueblo su destino, que se une en sus luchas y esperanzas y que les lleva la palabra de Jesús “no teman yo estoy con ustedes”.
Queremos que nuestra Vida sea Misión y que nuestra tierra de misión sea ORATORIO para que nadie quede afuera.
Queremos que en nuestro corazón resuene la voz de Madre Mazzarello: “Quisiera decir algo en particular a cada hermana, pero, a falta de espacio suficiente, os diré a todas que os recuerdo siempre y rezo por vosotras, de manera especial cada día al buen Jesús. Os recomiendo mucho la humildad y la caridad: si practicáis estas virtudes el Señor os bendecirá a vosotras y a vuestras obras, de manera que podréis hacer un gran bien. (Carta 68)
Que la Auxiliadora nos siga acompañando y bendiciendo.




140° anniversario del trasferimento della casa di Mornese a Nizza Monferrato

1 febbraio 2019

Annuncio della destinazione delle neo-missionarie

Materiale per l’animazione della Giornata dei Missionari martiri 2019

Per amore del mio popolo non tacerò

Il 24 marzo celebreremo la 27° Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, a 38 anni dall’assassinio di Mons. Oscar Romero, proclamato santo nell’ottobre dello scorso anno.

La Giornata è nata nel 1993 per iniziativa dell’allora Movimento Giovanile Missionario, diventato oggi Missio Giovani che, sotto l’egida della Fondazione Missio, anima, per la Chiesa italiana questo speciale evento di preghiera per ricordare tutti i testimoni del Vangelo uccisi in varie parti del mondo.
Nel 2018 c’è stato purtroppo un aumento di persone uccise in odium fidei: sono quaranta (circa il doppio rispetto allo scorso anno) gli operatori pastorali che hanno perso la vita per amore di Dio, come riporta l’annuale rapporto dell’Agenzia Fides della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli.

Il tema che abbiamo scelto quest’anno, Per amore del mio popolo non tacerò (cfr. Is 62,1), è ispirato alla testimonianza di Oscar Romero, el santo de America, e vuole esprimere la piena consapevolezza che amare Dio significa amare i propri fratelli, significa difenderne i diritti, assumerne le paure e le difficoltà.

Per amore del mio popolo non tacerò significa agire coerentemente alla propria fede. In quanto cristiani, discepoli missionari, portatori della Buona Notizia di Gesù non possiamo tacere difronte al male. Farlo significherebbe tradire il mandato che ci è stato affidato.