22 aprile 2013

Laos. La testimonianza silenziosa delle suore che non possono manifestare la propria fede


Una testimonianza silenziosa, fatta di opere e non di parole, è quella delle tre consorelle autorizzate a vivere nel nord del Laos. Lavorano nell’istituto governativo di Luang Prabang, che ospita per la maggior parte giovani portatori di handicap o appartenenti a minoranze etniche ai quali dona un futuro insegnando loro professioni come il cuoco o il pasticcere. Nella parte settentrionale del Laos, in seguito alla presa di potere dei comunisti nel 1975, sebbene la Costituzione del Paese preveda la libertà religiosa, di fatto è proibita ogni forma di proselitismo e, sia il vicario apostolico di Luang Prabang, mons. Tito Banchong Thopanhong, il solo sacerdote cui è permesso vivere in quel territorio, vittima in passato di soprusi e torture, sia le suore, devono attenersi scrupolosamente a questa regola. La situazione, inoltre – riporta AsiaNews - è addirittura peggiorata dopo il 2011, in seguito alla violenta repressione della sommossa avviata da alcuni gruppi appartenenti alla minoranza Hmong. “La vita cristiana è molto difficile perché non possiamo parlare apertamente della nostra fede – ha raccontato suor Marie-Bruno, che pochi giorni fa ha partecipato a Parigi al convegno “La notte dei testimoni” organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre – e tutte le manifestazioni esteriori della fede sono bandite: luoghi di culto, croci, immagini, libri sacri, ma anche parole e gesti possono essere interpretati come proselitismo”. La religiosa, appartenente alle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, proviene da una famiglia laotiana di tradizione buddista e animista, ma si convertì molto giovane al cattolicesimo. Quella delle suore nel nord del Laos, è dunque una presenza muta tra i bambini cui non possono impartire un’educazione religiosa, anche se il centro in cui prestano quotidianamente la loro opera è gestito in collaborazione tra le autorità locali e il delegato apostolico per il Laos, mons. Salvatore Pennacchio. (R.B.)

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