In una lettera ai vescovi argentini riuniti per la loro assemblea plenaria, Francesco esorta a "uscire da se stessi per andare verso le periferie esistenziali e crescere nella parresia". E aggiunge che "impegni assunti di recente" hanno impedito all'ex arcivescovo di Buenos Aires di essere presente.
Città del Vaticano - La Chiesa sia missionaria, esca da se stessa, altrimenti rischia di "ammalarsi". Lo scrive papa Francesco in una lettera ai vescovi dell'Argentina, riuniti a Pilar per la loro assemblea plenaria, alla quale avrebbe naturalmente partecipato il cardinale Bergoglio. Nel documento, del quale dà notizia la Radio Vaticana, Francesco si scusa per l'assenza, perché, scrive, "impegni assunti di recente" me lo hanno impedito.
Il Papa ricorda ai vescovi il documento conclusivo della conferenza dei vescovi latinoamericani (Aparecida 2007) con la scelta per la missione e esorta ad "uscire da se stessi per andare verso le periferie esistenziali e crescere nella parresia".
"Una Chiesa che non esce fuori da se stessa - scrive - presto o tardi, si ammala nell'atmosfera viziata delle stanze in cui è rinchiusa". E se è vero che, come capita a chiunque, uscendo fuori di casa si può incorrere in un incidente, "preferisco mille volte di più una Chiesa incidentata che ammalata".
La malattia tipica della Chiesa - continua - è l'autoreferenzialità, guardare a sé stessi, ripiegati su sé stessi. Il Papa parla di "narcisismo che conduce alla mondanità spirituale e al clericalismo sofisticato" e non consente di sperimentare la 'dolce e confortante allegria dell'evangelizzare".
Francesco conclude inviando uno speciale saluto al popolo argentino, abbracciando fraternamente i presuli e chiedendo loro di pregare "affinché non mi inorgoglisca e sappia ascoltare ciò che Dio vuole e non ciò che voglio io".
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