Carissime sorelle, nelle prime ore del mattino di lunedì 12 dicembre 2016, dalla Casa “Immacolata Concezione” di Milano, il Signore Gesù ha chiamato a sé la nostra cara sorella Suor Giuseppina CRIPPA. Nata a Biassono (Milano) il 7 novembre 1926. Professa a Contra di Missaglia (Lecco) il 6 agosto 1955. Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” – Italia.
Giuseppina nacque a Biassono una cittadina dove un tempo il lavoro faticoso della terra e l’artigianato erano l’unico sostegno economico degli abitanti. È lei stessa che racconta: «Sono nata in una famiglia semplice, dignitosa, dove il lavoro del campo, condiviso dai fratelli nel tempo libero dalla scuola, era l’unica risorsa economica, mentre la mamma attendeva agli impegni casalinghi educando gli otto figli alla fede nella Provvidenza che, come insegnava spesso, non ci abbandona mai».
Nata con una lussazione congenita, Giuseppina venne portata al fonte battesimale il giorno stesso della nascita e per questa sua difficoltà di deambulazione ricevette particolari cure in famiglia. La mamma, donna saggia, pur conservando particolare attenzione alla figlia malata, non tralasciava la cura degli altri familiari facendo sperimentare a ciascuno di essere oggetto di predilezione ed esigendo rispetto tra loro. «Nella mia famiglia - ricordava suor Giuseppina - non è mai mancata la serenità e la gioia; la presenza della mamma era preziosa».
Quando cominciò a frequentare l’oratorio parrocchiale, superò le difficoltà dovute alla deambulazione tanto che, partecipava con entusiasmo e decisione alle gite non sempre adatte alle sue condizioni. Sono ancora sue parole: «L’appartenenza alle “Figlie di Maria”, oltre a sollecitare in me l’impegno di disponibilità alle iniziative parrocchiali, già di per sé invitanti, mi ha fatto scoprire il fascino della Madonna da sentirla molto vicina. Mi ha pure aperta alla coscienza al “trascendente” che si affacciava con insistenza nel terribile duello tra “invito e resistenza”, che mi causava insoddisfazione profonda».
Dopo la scuola elementare, Giuseppina lavorò presso una sartoria, dove imparò l’arte del cucito; divenuta più grande venne assunta in una fabbrica di tessuti a Monza, nel reparto di taglio e cucito «dove il lavoro, oltre che stimolante, dava sicurezza anche per il futuro». Il desiderio di impegnarsi nel sociale era forte in lei tanto che, oltre all’Azione Cattolica, fu attiva nelle ACLI. Sentiva tuttavia il bisogno di dare una svolta decisiva alla sua vita. Guidata spiritualmente dal vice parroco e incoraggiata a scelte più radicali, si avvicinò all’Istituto delle FMA. Si legge nei suoi ricordi: «La mia preoccupazione era data dalla situazione fisica in cui mi trovavo, ma l’incontro, a Triuggio, con l’Ispettrice ha acceso in me la fiamma della speranza dicendomi: “Fa’ presto, la Madonna ti aiuterà”. Avevo 27 anni di età».
Il 30 gennaio 1953 a Triuggio, iniziò il primo periodo di formazione e il 5 agosto dello stesso anno cominciò il noviziato a Contra di Missaglia. Giuseppina descriveva l’esperienza della formazione come “una realtà meravigliosa”. Il problema congenito alla gamba non destava preoccupazione e la buona salute fisica garantiva la possibilità di una donazione totale e generosa. Il 6 agosto 1955 fece la prima Professione e per un anno rimase a Milano in Via Timavo. L’anno seguente raggiunse la comunità “Madre Mazzarello“ di Torino per la preparazione alla vita missionaria che tanto l’attraeva.
Nel 1957 partì per il Centro America e vi rimase per 33 anni donandosi nella scuola dell’infanzia e primaria, nei servizi comunitari e anche come economa nelle case di Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras. Fu direttrice per tre anni nella casa addetta ai Salesiani di Planes de Renderos (El Salvador) ed economa per 10 anni, spostandosi in diverse Nazioni del Centro America.
Donna radicata in Dio e docile al suo progetto, ha vissuto con serenità la sua appartenenza all’Istituto mettendosi a servizio degli altri. Pur conoscendo la fatica del suo camminare, fu missionaria sempre disponibile come catechista in parrocchia e seppe mettere a servizio la sua abilità di sarta, grazie alla competenza acquisita in età giovanile.
Nel 1991 ritornò in Italia e lavorò fino al 2000 come sarta nella casa “Immacolata Concezione” di Milano. Qualche anno dopo, un ictus cerebrale le tolse completamente la parola. Visse sette anni offrendo nella sofferenza e nel silenzio il dono sereno di fedeltà al suo Signore tanto amato.
L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco
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