di Bernardo Cervellera
Il superiore generale del Pime lancia l'Anno dedicato alla figura del fondatore, divenuto vescovo di Pavia e poi patriarca di Venezia: un modello di pastore vicino al sentire di papa Francesco. I missionari e le missionarie partenti - per il Camerun, il Messico, il Brasile, la Cambogia, Hong Kong, il Bangladesh - riceveranno un crocifisso come "compagno" della loro attività apostolica. Fra i partenti due sacerdoti colombiani associati al Pime.
Milano - Domani, con inizio alle ore 10, presso la
sede del Centro Pime di via Mosè Bianchi 94 si apre l'83mo Congressino
missionario. Alla messa presieduta dal vicario episcopale di Monza, mons. Patrizio
Garascia (degli Oblati di Rho), nove missionari e missionarie riceveranno il
crocifisso, secondo un rito originale del Pime, prima della loro partenza verso
diversi Paesi di missione.
Il superiore generale del Pime,
p. Ferruccio Brambillasca, darà inizio a un Anno speciale dedicato alla figura
del fondatore dell'Istituto, mons. Angelo Ramazzotti che da oblato di Rho, nel
1850 ha riunito il primo nucleo di missionari - fra cui Giovanni Mazzucconi, il
primo martire - da cui è poi nato il Pontificio Istituto Missioni Estere.
Mons. Ramazzotti è divenuto in
seguito vescovo di Pavia e poi Patriarca di Venezia, sollecitando e sostenendo
la missione universale della Chiesa. Egli è anche conosciuto per la sua bontà,
il suo equilibrio - in un periodo di grandi contrasti in Italia - e soprattutto
per il suo amore ai poveri. Pur provenendo da una famiglia ricca, egli è morto
nella miseria, avendo donato tutto ai poveri.
Il tema del Congressino di
quest'anno è "Pime. Un carisma vivo". Esso indica l'attualità della
figura di Ramazzotti, che potrebbe ben figurare fra i modelli di pastore che
papa Francesco continua a proporre: un vescovo capace di "uscire", di
stare con le sue pecore, di non tenere a una mondanità spirituale. Mons.
Ramazzotti vendeva spesso l'argenteria della sua casa per aiutare i
poveri; ha sostenuto le suore canossiane per aprire spazi di educazione alle
ragazze povere, quando le scuole erano una rarità. Ma soprattutto, mons.
Ramazzotti ha avuto una passione missionaria per evangelizzare il mondo, perché
tanti popoli potessero conoscere la gioia che viene dall'incontro con il
vangelo di Gesù Cristo.
Il carisma vivo del Pime è
visibile anche dal drappello di missionari e missionarie che domani riceveranno
il crocifisso come "compagno delle peregrinazioni apostoliche" e come
"modello" per la propria vita e apostolato, fino a essere disponibile
a dare la vita nel martirio.
Fra le Missionarie
dell'Immacolata (un ordine legato al Pime), vi è suor Daniela Migotto,
destinata in Camerun e Suor Lucia Cavallo, anch'essa destinata in Camerun.
Fra i missionari del Pime, vi è:
p. Giovanni Tulino, destinato in Cambogia; p. Paolo Ceruti, destinato ad Hong
Kong (Cina)
; p. Domingos Tchuda (Guinea Bissau), destinato in
Messico; p. Mathew Sobin Joseph Kaniyamparambil (India), destinato in Camerun;
p. Vijaya Chandar Chigurupati (India), destinato all'Amapá (Brasile); p. Suresh
Kumar Orremuchhu (India), destinato alla Papua New Guinea.
Ricevono il crocefisso anche due
sacerdoti della Colombia che partono come associati al Pime per la missione del
Bangladesh. Essi sono: p. Nelson Danilo Gomes Giraldo e p. Belisario de Jesùs
Ciro Montoya. Entrambi appartengono alla diocesi colombiana di Sonson Rionegro.
La loro partenza è segno di una sempre maggiore apertura delle Chiese
latinoamericane alla missione universale, anche in Asia.
Durante la giornata sono previsti
incontri con i missionari partenti, iniziative per i giovani e visite a mostre
e museo.
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