Povertà, ignoranza, indifferenza,
sono parole spesso associate ai gruppi indigeni sparsi per il mondo, i più
colpiti dalle discriminazioni per opportunità, redditi e accesso ai servizi
basilari. Il fenomeno si aggrava quando si tratta di donne. L’argomento è stato
ampiamente affrontato nel corso della Conferenza Mondiale delle Donne Indigene,
appena concluso a Lima, dove le leader di varie etnie, provenienti da diversi
Paesi del mondo, hanno lanciato il loro appello ai governi e alla società in
generale per porre fine alla discriminazione e alla violenza che subiscono sia
dentro che fuori dai loro territori. Le 200 rappresentanti hanno chiesto ai
governi una maggiore presenza nell’agenda sociale. Nonostante le differenze
etniche, linguistiche e culturali, hanno condiviso in piena sintonia storie e
esperienze simili di esclusione e discriminazione, ma anche di lotta e di resistenza.
Secondo la Commissione Economica per America Latina e Caraibi (Cepal),
solamente in America Latina ci sono più 23 milioni di donne indigene che
affrontano profonde disuguaglianze sociali, etniche e di genere. In Africa e in
Asia sono il triplo. Nel 2004, il Foro Permanente per le Popolazioni Indigene
ha riconosciuto che le donne originarie sono tra i gruppi più emarginati e
subiscono discriminazioni non solo per questioni di genere, ma anche di etnia,
cultura e classe sociale. L’Onu, dal canto suo, segnala che la violenza contro
le indigene ha forme diverse, tra stupri, prostituzione forzata, violenza nei
conflitti armati, schiavitù sessuale, mutilazione genitale, più altre pratiche
e tradizioni nocive. La violenza sessuale è la più diffusa. In Perù, ad
esempio, circa il 37,6% delle donne indigene hanno subito violenza fisica o
sessuale da parte dei congiunti. Inoltre, secondo il Fondo dell’ONU per la
Popolazione, milioni di queste donne e bambine, la maggior parte in Africa,
Medio Oriente e Asia, sono state sottoposte alla mutilazione genitale. Secondo
le Nazioni Unite, in tutto il mondo ci sono circa 370 milioni di indigene, e
rappresentano il 5% della popolazione mondiale e il 15% dei poveri del pianeta.
(R.P.)
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