Coahuila – “All'estero siamo
diventati un paese che si distingue perché qui uccidiamo i migranti” ha
denunciato il Vescovo della diocesi di Saltillo (Coahuila, Messico), Sua Ecc.
Mons. José Raúl Vera López, O.P., parlando il 5 novembre, nella sede del
Congresso di Coahuila, sede della massima autorità dello stato, e poi ha
aggiunto che per quanto accade nel paese, "il Messico è bocciato in
materia di diritti umani”.
La nota pervenuta all’Agenzia
Fides sottolinea che si tratta di un “evento storico” in quanto Mons. Vera
Lopez è il primo Vescovo della Chiesa cattolica a parlare nella sede del potere
legislativo di Coahuila, dove ha tenuto la conferenza intitolata "I
diritti umani dei migranti", davanti a più di 500 persone. Mons. Vera Lopez
dal 2010 porta avanti in modo energico la difesa dei diritti dei migranti nel
mondo, e proprio per questo motivo è andato a parlare nelle sedi dei più
importanti organismi internazionali.
Nella sua relazione Mons. Vera Lopez ha denunciato che "la polizia ha consegnato nelle mani della criminalità organizzata i migranti; i treni si fermano per fare in modo che le guardie riescano a riscuotere dai migranti un migliaio di dollari e chi non paga viene gettato fuori dal treno". Il Vescovo di Saltillo ha poi affermato che ogni persona "senza documenti" paga da 3.000 a 5.000 dollari ai trafficanti per attraversare il confine ed arrivare negli Stati Uniti in cerca di lavoro. Ha sottolineato inoltre la complicità delle autorità in alcuni casi, come il crimine di San Fernando, Tamaulipas (vedi Fides 27/08/2010 e 1/08/2010), dove tre anni fa ci fu una strage di migranti, per lo più centroamericani, proprio dove passavano i convogli dell'esercito: "Come non accorgersene ?" ha domandato il Vescovo. Infine ha invitato tutti ad unirsi alla difesa degli immigrati privi di documenti, attraverso la campagna "Visa Transmigrante, por una migracion sin violencia".
Nella sua relazione Mons. Vera Lopez ha denunciato che "la polizia ha consegnato nelle mani della criminalità organizzata i migranti; i treni si fermano per fare in modo che le guardie riescano a riscuotere dai migranti un migliaio di dollari e chi non paga viene gettato fuori dal treno". Il Vescovo di Saltillo ha poi affermato che ogni persona "senza documenti" paga da 3.000 a 5.000 dollari ai trafficanti per attraversare il confine ed arrivare negli Stati Uniti in cerca di lavoro. Ha sottolineato inoltre la complicità delle autorità in alcuni casi, come il crimine di San Fernando, Tamaulipas (vedi Fides 27/08/2010 e 1/08/2010), dove tre anni fa ci fu una strage di migranti, per lo più centroamericani, proprio dove passavano i convogli dell'esercito: "Come non accorgersene ?" ha domandato il Vescovo. Infine ha invitato tutti ad unirsi alla difesa degli immigrati privi di documenti, attraverso la campagna "Visa Transmigrante, por una migracion sin violencia".
Il secondo relatore della
Conferenza, lo specialista di migrazioni Rodolfo García Zamora, dell'Università
Autonoma di Zacatecas (UAZ), ha dichiarato che hanno lasciato il paese 11
milioni di messicani a causa dell’incapacità del modello economico e
dell'assenza di una politica di sviluppo sociale.
Più di un rappresentante politico
e sociale ha espresso il proprio riconoscimento alla Chiesa cattolica e alle
autorità di Coahuila perché questo evento apre di fatto un dialogo pubblico fra
la Chiesa e il potere politico su un problema molto grave della società
messicana.
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