8 febbraio 2021

Suor Isabel GARCÍA JIMÉNEZ

Carissime sorelle, la sera del 1° febbraio 2021, dalla Comunità “S. Maria D. Mazzarello” di Sevilla (Spagna), il Signore della Vita ha chiamato a godere eternamente della Sua presenza la nostra carissima Suor Isabel GARCÍA JIMÉNEZ.

 

Nata a Morón de la Frontera, Sevilla (Spagna) il 19 dicembre 1933

Professa a San José del Valle (Spagna) il 6 agosto 1957

Appartenente all’Ispettoria Spagnola “Maria Ausiliatrice” – Madrid

Suor Isabel nacque in una famiglia numerosa composta da sette figli, di cui lei era la quarta. I genitori, Carmen e Miguel, li educarono sulla base di solidi princìpi. Frequentavano con loro la parrocchia e li seguivano per la scuola e la catechesi. Sua sorella maggiore, María Teresa, instancabile missionaria in Paraguay, la precedette nell'Istituto e rimase sempre il suo punto di riferimento. Suor Isabel racconta nei suoi scritti che, vedendo quanto sua sorella era felice, decise anche lei di diventare Figlia di Maria Ausiliatrice. Guidata da un sacerdote, nonostante le difficoltà iniziali che dovette superare per ottenere il permesso dei genitori, all’età di 19 anni iniziò con determinazione il periodo formativo. Ammessa al Postulato il 31 gennaio 1955 a Sevilla, il successivo 5 agosto cominciò il Noviziato a San José del Valle.

Dopo la Professione emessa il 6 agosto 1957, venne inviata alla Casa “María Auxiliadora” di Sevilla come guardarobiera e, dopo tre anni, passò a Granada, all'epoca della fondazione di quella nuova presenza. Si trattava di un grande Collegio che le FMA avevano ricevuto da un'altra Istituzione che lo gestiva in precedenza. Suor Isabel, insieme alla Comunità, poté mettere in pratica con ardore e zelo il Sistema Preventivo. Era felice in mezzo a tante ragazze e giovani, la maggior parte delle quali molto povere. Ancora oggi le suore ricordano suor Isabel instancabile nel suo lavoro, vicina alle ragazze, assistente di un gruppo di 60 interne e responsabile del guardaroba. Dicono di lei che, di fronte al bisogno, “non sapeva dire di no”.

Nel 1963, accolse l'invito dell’Ispettrice che, in una lettera indirizzata alle suore, chiedeva se qualcuna fosse disposta ad andare in Germania come missionaria a servizio della Colonia Spagnola di immigrati. Suor Isabel si offrì con generosità e dopo gli Esercizi Spirituali del 5 agosto, non tornò a Granada e partì direttamente per la Germania insieme ad altre due suore spagnole, suor Iluminada Iglesias e suor Mª Jesús Goñi. Per dodici anni suor Isabel lavorò come cuoca donandosi con generosità e gratuità.

Tornata in Spagna nel 1975, quando suo padre era già molto debilitato nella salute, continuò il suo dono di amore nelle Case di Jerez de la Frontera, Sanlúcar la Mayor, Arcos de la Frontera, Rota (per tre volte) e Fuente Carretero, inizialmente come cuoca e poi come economa. Nel 2015 venne accolta a Sevilla Nervión già molto fragile. L’anno dopo passò a Sevilla “S. Maria D. Mazzarello”, bisognosa di cure speciali.

Suor Isabel era molto buona, al punto che le suore stesse la definivano "angelo". Sorridente, di buon umore, umile e molto sacrificata, non si lamentava mai ed era una lavoratrice instancabile. Non ha mai trascurato la preghiera e ha sempre saputo leggere la vita, con le sue gioie e le sue battute d'arresto, alla luce della fede. È significativo sentire come la definiva una delle sue formatrici: "Ha un grande desiderio di santità ed è molto felice della sua vocazione". Lei stessa ci dice, nei suoi scritti, che la sua giaculatoria preferita è sempre stata: «Sacro Cuore di Gesù confido in te».

In suor Isabel abbiamo visto una sorella disponibile alla volontà di Dio, aperta alla collaborazione in diversi servizi nella missione affidata e a vivere in Comunità molto diverse, da case grandi ad altre più piccole inserite in piccoli paesi. Non possiamo non ricordarla a Sanlúcar la Mayor, dove stava sveglia anche di notte in cucina perché ai molti gruppi che passavano per la Casa di Spiritualità non mancasse mai ciò di cui avevano bisogno, piena di attenzioni materne. Nel periodo in cui le novizie la frequentavano molto, nella sua semplicità era una formatrice saggia e prudente. Portava la passione della catechesi nel suo cuore e, finché ha potuto, non l'ha abbandonata. Nei suoi scritti ci dice che era la missione che più le piaceva fare nella vita.

Il morbo di Alzheimer l'ha accompagnata durante quest'ultimo periodo, ma non le ha tolto il suo abituale sorriso. Nel mese di gennaio la sua salute è peggiorata così tanto che, in diverse occasioni, è stata molto vicina al cielo. Il medico che l'ha assistita in questi ultimi giorni ha detto che suor Isabel è morta con il Covid-19, non di Covid. Ora riposa tra le braccia del Padre.

Cara suor Isabel, ringraziamo Dio per la tua vita fatta dono e feconda nell'Istituto. Che Maria Ausiliatrice, che ti ha sempre accompagnata e che hai tanto amato, continui a benedirci con vocazioni alla vita consacrata che, come te, danno tutto per Gesù e il suo Regno.                     

L’Ispettrice
Suor María del Rosario Garcia Ribas

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