15 febbraio 2021

Suor Ernestina Quattri

Carissime sorelle, nel pomeriggio di lunedì 8 febbraio 2021, dall’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano, il Signore ha chiamato al suo Regno di luce e di gioia la carissima nostra Suor Ernestina QUATTRI.

Nata a Codogno (Lodi) il 22 aprile 1930
Professa a Contra di Missaglia (Lecco) il 6 agosto 1951
Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” - Italia 

Ernestina nacque in una famiglia semplice e laboriosa: il papà era tranviere e la mamma operaia. Il Signore li benedisse con la nascita di due figli, di cui lei era la più piccola. Non sappiamo quando e per quali motivi la famiglia si trasferì a Milano. Ernestina fu subito assidua frequentatrice dell’oratorio parrocchiale. Incontrò casualmente le FMA durante una processione che scoprì poi essere quella del 24 maggio; incontro che lasciò in lei un segno indelebile. Dopo anni, nelle note autobiografiche, scriveva: «Ricordo l’accoglienza fattami dalle suore con un sorriso e un’allegria mai vista!» E forse è questo il tratto che ha accuratamente cercato di vivere nella sua lunga vita. 
Il Parroco la presentò all’Istituto come una giovane che dava segni di vocazione religiosa e buona speranza di corrispondere con generosità al dono di Dio. Nel gennaio 1949 fu accolta nel Postulato a Triuggio e nell’agosto dello stesso anno entrò in Noviziato a Contra di Missaglia. Dopo la Professione, partì subito per Torino “Istituto Madre Mazzarello” per prepararsi alla ‘missione ad gentes’ acquisendo la formazione mirata a questo obiettivo. Partì per il Nord Est dell’India (Assam) il 15 agosto 1952 e per 20 anni lavorò come Educatrice nella Scuola Materna nelle case di Guwahati, Calcutta e Kohima. L’esperienza di povertà la toccò profondamente. I poveri, infatti, sono rimasti sempre nel suo cuore e, quando le capitava di ricevere qualche offerta, la consegnava dicendo «È per i poveri. Noi abbiamo già troppo, troppo… se ci lamentiamo è peccato grave». 
Al rientro dalle missioni, nel 1972, continuò ad essere educatrice dei piccoli, il primo anno a Roma e poi nell’Ispettoria Lombarda di Milano via Bonvesin da dove era partita. Lavorò a Cinisello Zona Rondinella per due volte e così pure a Milano via Bonvesin; poi Milano Viale Suzzani, Melzo, Castano Via Diaz. Dal 1992 era nella Casa di Milano via Bonvesin dove, finché le forze glielo permisero, diede il suo contributo per il buon andamento della comunità come sacrestana e guardarobiera. Ha lavorato tanto; ma, più che la quantità, è significativo il modo con cui l’ha fatto. 
Una giovane consorella che ha vissuto con lei l’ha definita “uno spettacolo di donna” per il suo modo di relazionarsi in comunità e con le persone esterne, adulti o piccoli che fossero. Era festosa, di grande e originale capacità comunicativa. Incontrandola per i corridoi, non mancava mai di salutare con battute simpatiche. Alla “buona notte” le sue barzellette facevano bene al cuore poiché avevano il potere di rasserenare. All’uscita degli allievi al termine delle lezioni, aveva per ogni genitore quella parola buona e quel tono brioso con cui sapeva mantenere i contatti con tutti. Gli adolescenti dell’ultimo anno di Scuola Superiore desideravano avere lei come ‘angelo custode’ perché non solo pregava per loro, ma li cercava e si interessava del loro andamento scolastico. 
Aveva un talento innato per conquistare benefattori: andava al mercato, salutava cordialmente i venditori, raccontava barzellette, prometteva preghiere e seminava buon umore; riportava poi a casa piccole offerte che, come si è detto, dovevano essere per i poveri. Accudiva la sacrestia con particolare cura, attenta alla Liturgia e anche ai fiori che non mancavano mai. In guardaroba svolgeva un lavoro considerevole in fraterna collaborazione con la sorella responsabile, suor Onorina Moscatelli. Senza far pesare nulla, preparavano la biancheria non solo in modo accurato, ma con gesti previdenti di fine gentilezza. Suor Ernestina ha amato profondamente la vita; col suo tratto faceto era solita dire: «Io non ho premura…il Signore lo sa; tanto poi di là c’è l’eternità». 
Negli ultimi mesi, era stata colpita dal Covid-19 con riprese e ricadute che hanno esigito una lunga degenza, passando in quattro Ospedali diversi. In questi ultimi giorni si era in attesa della dimissione, ma il suo fisico, già debilitato dall’anzianità e dal terribile virus, non ha retto. 
Siamo molto riconoscenti al Signore per questa sorella che ha vissuto con intensità di amore, in piena e disponibile obbedienza e con grande gioia. Siamo sicure che dal Cielo continuerà, con la sua abituale arguzia, ad intercedere per noi, per l’Istituto e la Chiesa vocazioni generose e animate dalla passione missionaria. 

L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco

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