Carissime sorelle, domenica 3 gennaio 2021, dalla casa “Maria Ausiliatrice” di Giaveno (Torino), la Madonna, dolcemente, ha portato in Cielo la nostra carissima Suor Margherita REGIS.
Il sorriso accogliente di suor Margherita era trasparenza del suo cuore buono: lasciava un senso di pace e di serenità che invitava al bene. Primogenita, seguita dal fratello Piero e dalla sorella Maria Teresa, anche lei FMA, nacque da genitori semplici e buoni. Leggiamo nelle sue brevi note personali: «Papà faceva il panettiere nel Paese e tutti lo aiutavamo. In famiglia si viveva sereni, in un clima di lavoro e di fatica per guadagnarsi onestamente il pane. Erano tempi difficili del dopoguerra, ma la fiducia e il buon umore di papà ci incoraggiavano ad amare il lavoro e il sacrificio». Intanto Margherita frequentava la Parrocchia, in particolare l’Azione Cattolica. Si sentiva portata alla preghiera e all’apostolato con le ragazze, alle quali faceva il catechismo. Il Parroco, suo direttore spirituale, la guidò “con saggezza e tanta preghiera” nel discernimento vocazionale e le indicò l’Istituto delle FMA, che Margherita non conosceva ancora. Con lui fissò pure l’entrata a Torino: il giorno dedicato all’Immacolata: l’8 dicembre 1949.
Visse l’Aspirantato ad Arignano, dove il 31 gennaio 1949 fu ammessa al Postulato. Il 5 agosto 1951 iniziò a Casanova il Noviziato. Fatta la Professione nel 1953, andò a Torino “Madre Mazzarello” dove, con tanta gioia, frequentò un corso di preparazione alla vita missionaria e l’anno seguente, commossa e felice, partì missionaria per il Cile. Madre Linda Lucotti nel salutare il gruppo delle missionarie in partenza per l’America Latina, aveva detto loro: “Fatevi terra di quella terra! E promettete al Signore di non tornare più in patria. Lui vi aiuterà sempre, perché non si lascia vincere in generosità”. Questa parola diventerà un programma per suor Margherita.
Scrisse: «La Casa Ispettoriale di Santiago del Cile è stata la mia prima casa. Con tanta dedizione ho cercato di farmi “terra di quella terra” e subito mi sono sentita amata e accolta dalle sorelle e dalle ragazze». Inizialmente, oltre lo studio e la pratica della lingua spagnola, s’impegnò con entusiasmo nell’assistenza alle giovani, nel catechismo e nell’oratorio. Poi la sua missione specifica divenne il servizio di economa. «Per 25 anni ho condiviso nelle varie case, dove l’obbedienza mi chiamava, la gioia e le sofferenze che la vita di ogni giorno comporta». Con il compito di economa fu nelle case di Santiago Liceo “El Centenario” (1957-1960), nel Noviziato (1960-1963), a Punta Arenas Liceo “Maria Auxiliadora” (1963.1967) e a Santiago Liceo “Maria Auxiliadora” (1967-1979).
Nel 1979 l’Ispettrice la mandò a Roma per un corso di aggiornamento missionario. Ebbe l’opportunità di partecipare alla festa del 50° di matrimonio dei suoi genitori e di ricordare con loro anche il suo 25° di Professione Religiosa. In quell’occasione Madre Ersilia Canta la chiamò e le chiese il sacrificio di restare in Italia, a Roma, come economa nella comunità “Auxilium” che, da appena un anno, era stata trasferita da Torino a Roma, in via Selva Candida. «Non nascondo il mio profondo dolore nel dover lasciare la mia cara Ispettoria Cilena che tanto amavo. Nel silenzio del mio cuore lottavo e pregavo, e chiedevo al Signore di aiutarmi a fare la sua volontà. Maria Ausiliatrice mi ha aiutata e, felice, sono andata in quella bella Comunità internazionale». Fu accolta con tanta gioia, e il suo compito divenne un servizio generoso e buono, manifestando “un cuore grande, accogliente, aperto a tutte le sorelle senza distinzione e senza alcuna preferenza”. Fu economa nelle tre comunità di Roma “Auxilium” (1979-1988), “Suor Teresa Valsé” (1988-1990) e “Madre Ersilia Canta” (1990-1999). “La sua gioia era servire, donare e donarsi a ciascuna sorella”, testimoniano le exallieve. Dava fiducia e faceva appello al senso di responsabilità. Per se stessa non aveva pretese. Era veramente umile; accettava anche i rimproveri, a volte, senza scusarsi. Sapeva di aver bisogno di tutte e coinvolgeva con naturalezza le sorelle, anche le più giovani, valorizzando il contributo di ciascuna. Ed era molto riconoscente! Suor Margherita è stata molto amata da tutti: studenti, insegnanti, operai, fornitori e impresari. Quante attenzioni e gesti di bontà nella sua vita! Non dimenticò mai il Cile, la sua seconda Patria, e le persone che là aveva conosciuto! Ci ha comunicato la bellezza di essere di essere una felice FMA missionaria”.
Sempre per obbedienza, nel 1999 fu trasferita a Torino “Sacro Cuore”, con il compito di economa e consigliera della casa. Ebbe la gioia di sentire vicina la sorella suor Maria Teresa e i familiari, e poté rivedere luoghi e volti cari. Certamente nel suo lavoro dovette affrontare difficoltà ed esigenze nuove. Tuttavia suor Margherita continuò ad essere la sorella buona, umile e disponibile, donando a tutti gioia e attenzioni cordiali. Vi rimase nove anni. Poi nel 2008 fu mandata nella comunità di Giaveno, ancora come economa per due anni. Poi fu in aiuto alla nuova economa, e dal 2017 in riposo. La sua presenza era sempre serena e fraterna, la sua parola buona e comprensiva. Pregava e offriva per tutti. Maria Ausiliatrice che amava tanto, e la faceva amare, la rendeva felice: era la sua compagnia, la sua forza e tutta la sua fiducia. Ultimamente era stata portata in ospedale per una forte emorragia intestinale. Fu sottoposta a esami vari, ma con pochi risultati. Riportata a casa continuò a declinare. Espresse il desiderio che anche la cognata Lucia venisse informata. Non parlava più, ma sorrideva ed era vigile, seguendo con cenni e lo sguardo vivo. Si spense dolcemente nel primo pomeriggio di domenica 3 gennaio. La Madonna che le era accanto, le aprì la porta del Cielo.
“Il suo ricordo è una benedizione, tanto la sua vita è stata luminosa e bella. Quando pensiamo a suor Margherita pensiamo alla bontà in persona”, afferma un’exallieva. La robusta fede, l’amore a Maria, lo spirito missionario e il forte amore all’Istituto, che sempre l’hanno sostenuta e guidata, hanno lasciato tracce profonde di bene e sono un prezioso esempio per noi oggi. La pensiamo in Paradiso e siamo certe del suo ricordo.
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