8 gennaio 2021

Suor Elsa GRETTER

Carissime sorelle, il 5 gennaio 2021, dall’ospedale “Mater Dei” di Malta, il Signore della vita ha chiamato a sé, introducendola nella sua luce eterna, la nostra carissima Suor Elsa GRETTER.

Nata a Pergine (Trento) il 9 novembre 1942 
Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1963 
Appartenente all’Ispettoria Meridionale “Madonna del Buon Consiglio” - Italia 

Elsa, decima di tredici figli, di cui nove sorelle e quattro fratelli, nacque nel pieno della seconda guerra mondiale, in una famiglia caratterizzata da serenità, spirito di unità e di abbandono fiducioso alla Provvidenza divina. Le pareti domestiche, impregnate di amore al lavoro e al sacrificio, furono per l’allegra nidiata, una fucina di preghiera e di accoglienza della volontà di Dio. Nello scenario delle meravigliose montagne del Trentino, stagliate in un cielo terso di cui Elsa portava negli occhi il colore, il Signore la chiamò, come già un fratello, divenuto sacerdote salesiano e altre due sorelle che saranno religiose, ad essere una Figlia di Maria Ausiliatrice dal grande anelito missionario.
Aveva partecipato fin da piccola alla vita parrocchiale, frequentando con assiduità l’Azione Cattolica. Si accostava quotidianamente all’Eucaristia, dono di grazia che imparò a valorizzare dalla sua mamma, quale indicibile dono di Dio per la salvezza del mondo. Nel cuore di Elsa, Gesù Eucaristia divenne la sua più grande attrattiva e iniziò a farsi strada in lei il desiderio di divenire tutta sua. Le ore, trascorse al pascolo con il piccolo gregge a lei affidato, si trasformavano in momenti di contemplazione e di profonda comunione con Dio, alimentata anche dal Rosario quotidiano, pregato personalmente e di sera insieme alla famiglia.
Mamma Erina, osservando con gioia la religiosità della sua piccola Elsa, ma temendo che conoscesse poco di quello che il mondo poteva offrire, le propose di andare a lavorare come domestica presso la casa-famiglia delle FMA di Varese. Elsa cominciò a frequentare anche l’oratorio e fu conquistata dalla loro affabilità e gioia, valori respirati anche nei colloqui occasionali con il fratello Salesiano. Grazie alla guida di don Pedrini, direttore e confessore della Casa-famiglia presso cui Elsa lavorava, decise di iniziare il percorso formativo per consacrarsi al Signore sui passi di don Bosco e di madre Mazzarello.
Il papà, uomo onesto e lavoratore infaticabile, ma allo stesso tempo montanaro, irremovibile nelle sue decisioni, si oppose risolutamente alla scelta della figlia. Elsa non si lasciò scoraggiare dal diniego paterno e scappò di casa all’alba, prendendo solo pochi effetti personali, accompagnata dalla sorella maggiore, ora missionaria delle Serve di Maria in Brasile. Ricordava come, quella mattina, tra timori e risate, arrivata presso l’Istituto di Padova, salutata la sorella, abbracciò con risolutezza il nuovo genere di vita, come ella stessa scrive nelle sue note autobiografiche: «Ero molto legata alla famiglia, ai genitori, alle montagne, ma misi le mie mani in quelle della Madonna e partii, soffocando ogni altra voce». Durante il periodo di aspirantato, soffriva di nostalgia, anche perché nessun familiare le scriveva o andava a farle visita.
A causa di una febbre persistente, corse il rischio di dover far ritorno in famiglia, ma riponendo la sua fiducia in Maria e affidandosi a Lei, continuò il cammino intrapreso. Anche la morte del papà, da lei assistito nell’ultimo mese prima della morte, fu un ulteriore banco di prova. Ancora una volta furono determinanti le parole della mamma che la incoraggiò a seguire quanto le dettava il proprio cuore e anche l’intervento di Madre Ersilia Canta che impedì che ripetesse l’anno. Così, nel gennaio del 1961 passò a Torino per il postulato e nell’agosto a Casanova per il Noviziato dove emise la prima professione il 5 agosto 1963.
Dal 1963 al 1967 fu inviata a Torino, Casa “Madre Mazzarello, come “dono alla Madre”. Là conseguì il titolo di Abilitazione Professionale alle attività femminili. Poi per un anno (1967-’68) fu assistente delle orfane dei carabinieri al Collegio di Mornese e nel 1968 fu inviata a Ghasri (Gozo) nell’arcipelago maltese, dove nel 1963 era sorta la prima Casa delle FMA. Suor Elsa vi rimase per ben 52 anni! Dal 1978 al 2021 nella Comunità di Victoria Gozo fu direttrice per 20 anni in diverse riprese, vicaria, insegnante nella scuola dell’infanzia, catechista, responsabile dell’Oratorio-Centro giovanile e delle exallieve, sempre pronta ad offrirsi per qualsiasi necessità della comunità. Amata e stimata dal popolo gozitano, quale autentica missionaria salesiana, era dolce, gentile e sempre disponibile a prendersi cura di tutti, in particolare dei piccoli della scuola dell’infanzia che l’amavano molto e la seguivano in tutto e, grazie ai quali, aveva imparato le lingue maltese e inglese.
Sono numerosi gli exallievi che, ormai adulti, ricordano non solo i famosi dolcetti distribuiti da suor Elsa durante la ricreazione, ma anche e soprattutto l’attenzione che aveva nei loro confronti. Quanti hanno avuto la gioia di conoscerla, testimoniano come fosse capace di sopportare qualunque sacrificio, pur di aiutare le consorelle della Comunità e in particolare quelle più bisognose di cure.
Nel 2008 cominciò il lungo e penoso calvario per un cancro alle ossa che la invase lentamente e interamente, nonostante gli innumerevoli interventi e terapie, provocandole indicibili dolori. Suor Elsa non si lamentava mai; continuava a pregare, ad essere presente ai momenti comunitari, a svolgere piccoli lavori in casa, con la sua solita tenacia. Ricoverata più volte in ospedale, per i fortissimi dolori che il male le procurava, offriva tutto per e con amore. Le parole, che il Neo Cardinale Mons. Mario Grech, in una visita le aveva rivolto, dicendole che era “Pane spezzato” per la Chiesa, le infondevano coraggio e il desiderio di vivere il da mihi animas coetera tolle fino all’ultimo respiro.
Cara suor Elsa, grazie per la tua vita spesa interamente per gli altri. La Madonna, che tu hai intensamente amato, invocato, imitato, è venuta a prenderti alla vigilia dell’Epifania del Signore. Gesù ha voluto manifestare anche a te la sua gloria. Pregalo per i tuoi cari, per la tua comunità, che ti ha tanto amata e con delicatezza, cura e affetto ti ha accompagnata nel periodo della malattia. Ti affidiamo i giovani della nostra Ispettoria, tutto l’Istituto e il buon esito del CG XXIV. 

L’Ispettrice 
Suor Maria Rosaria Tagliaferri

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