Carissime sorelle, il 24 maggio 2020, solennità dell’Ascensione e di Maria Ausiliatrice, dalla Casa “San Giuseppe” di Haledon, New Jersey (Stati Uniti), il Signore ha chiamato alle nozze eterne la nostra carissima Suor Ida GRASSO.
Nata a Bra (Cuneo) il 19 febbraio 1925
Professa a Pessione (Torino) il 5 agosto 1950
Appartenente all’Ispettoria Stati Uniti-Canada “S. Giuseppe” - Haledon
Ida, seconda di cinque figli, cresce in un clima di fede semplice ma forte, di serenità e intenso affetto.
I genitori sono esigenti in quanto a buona educazione e condotta di vita e, allo stesso tempo, comprensivi e aperti all’ascolto. Il papà è un impiegato delle Ferrovie dello Stato, mentre la mamma è tutta dedita all’educazione dei figli. La vita procede tranquilla e serena tra casa, lavoro, scuola, chiesa e momenti di distensione. Quando Ida decide di parlare ai genitori del suo ideale di farsi religiosa, essi, increduli, non riescono a darsi pace. Oltre alla sofferenza per questa tensione, in Ida affiora un certo senso di colpa al pensiero che, lasciando l’impiego in ufficio, possa causare difficoltà economiche alla famiglia. Ne parla con il confessore il quale l’assicura: “Tu segui la strada che il Signore ti indica; prenditi cura degli ‘affari suoi’ e Lui prenderà il tuo posto nella tua famiglia”. Ma Ida non ha contatti con nessuna Congregazione religiosa.
La Provvidenza le viene incontro quando, in occasione della Messa per il 25° di Matrimonio dei suoi genitori, il direttore dei Salesiani, don Salvatore Foti, loro ospite per quel giorno, chiede al papà: “Con quattro ragazze, signor Grasso, non ve ne sarà una per il Signore?”. Al che Ida risponde: «Può darsi di sì». Scopre in quel tempo che, fra le tante Congregazioni, esiste anche l’Istituto delle FMA. Con la mediazione del direttore, che conosce bene madre Linda Lucotti, viene in contatto con l’Ispettrice suor Maria Fanello. Dopo un breve incontro con la mamma, l’Ispettrice fissa la data per l’entrata nell’Istituto.
Il 15 ottobre 1947, accompagnata dal papà e dalla mamma, arriva a Torino per l’Aspirantato. Il 31 gennaio successivo riceve la medaglia di Postulante e il 5 agosto entra nel Noviziato di Pessione. Scrive: «In un primo incontro confidai alla Maestra il desiderio di andare in missione, ma ne fui sconsigliata perché “per andare in missione” – diceva – “bisogna essere forti, robuste…e tu sei così piccola. Perciò dimentica la missione e pensa a prepararti per essere una brava FMA”». Il 5 marzo 1950, mentre è novizia del secondo anno, ha la grazia di partecipare alla beatificazione di Domenico Savio. Nel mese di maggio dello stesso anno, madre Linda Lucotti visita il Noviziato. Alla richiesta della Madre se ha vocazione missionaria, Ida risponde ripetendo quanto aveva espresso alla Maestra. La Madre accetta la sua domanda, ma è necessaria l’autorizzazione dei genitori. Essi, nonostante il dolore di vederla andare ancora più lontano, le concedono il permesso.
Dopo la professione il 5 agosto 1950, suor Ida è trasferita alla Casa “Madre Mazzarello” di Torino, per la preparazione alla missione: viene destinata agli Stati Uniti. Il 5 marzo 1951 parte da Genova e raggiunge New York il Giovedì Santo. Dopo circa una settimana dal suo arrivo, parte per il Messico. Si doveva, infatti, andare per un certo tempo in una nazione limitrofa per poter ottenere il permesso di residenza negli Stati Uniti. Rimane a Monterrey poco meno di un anno, occupandosi dell’oratorio e dell’assistenza alle alunne. Ricevuto finalmente il visto, rientra negli Stati Uniti a fine dicembre 1951. La prima casa è la ‘Mary Help of Christians Academy’ di North Haledon, New Jersey, dove è assistente delle alunne interne. Nell’agosto del 1952 comincia la sua missione di insegnante e di preside della scuola avendo conseguito la laurea in filosofia e lingue neolatine a Washington. Dal 1959 al 1988 è direttrice nelle case di Paterson e di Port Chester.
Nel dicembre 1965 è nominata Ispettrice in sostituzione di madre Lidia Carini, servizio che realizza passando da uno Stato all’altro in visita alle numerose comunità degli Stati Uniti e del Canada, allora appartenenti all’unica Ispettoria Statunitense. Nel 1975 è nominata Ispettrice dell’Ispettoria Inglese. Concluso il sessennio, nel 1982, madre Rosetta Marchese la chiama a Roma come direttrice della Comunità “Auxilium”. Nel 1989 è nominata Delegata di alcune missioni dell’Africa Est e, dopo un anno, Superiora della Visitatoria Africa Est con sede a Nairobi (Kenya). Nel 1992 ad Addis Abeba insegna al Seminario Maggiore interdiocesano e intercongregazionale dell’Etiopia. Per due anni è anche animatrice della comunità di Addis Abeba e Segretaria ispettoriale. Nel 1998 viene inviata a Nairobi “Auxilium” come Segretaria e Vicaria ispettoriale.
L’anno dopo Madre Marinella Castagno le chiede di trasferirsi a Nairobi Mutuini “S. Giuseppe” per l’insegnamento nel Noviziato FMA. Suor Ida scrive: «Mi trovo immersa in un clima formativo che spero mi prepari all’incontro finale con il Signore di questa mia vita, vissuta nella povertà umana ma arricchita dalla presenza amorosa del Signore e dal sostegno materno di Maria Ausiliatrice. Al buon Dio, sempre e solo il mio GRAZIE!».
Il 26 novembre 2015 arriva negli Stati Uniti fra la gioia delle sorelle statunitensi di averla di nuovo fra loro. È evidente che il suo fisico è logoro; ormai vede e sente pochissimo. Cominciano anche i primi sintomi della demenza senile. Sono anni di sofferenza fisica e morale, ma suor Ida non perde le sue caratteristiche di religiosa fedele soprattutto alla S. Messa. A qualsiasi ora si svegli durante la notte, chiede: «A che ora è la Messa? Aiutatemi a prepararmi per la S. Messa». Ad una consorella che cerca di starle vicino e ad aiutarla durante i pasti, confida le sue sfide e sofferenze, ma conclude sempre dicendo: «Va bene così».
Durante gli ultimi tre mesi, mentre il Covid-19 infuria e fa strage dappertutto, la cara suor Ida si indebolisce sempre più. Le sorelle e il personale infermieristico della Casa ispettoriale l’assistono con amore offrendole tutti gli aiuti possibili per sollevarla dai dolori. La sera del 24 maggio mentre l’Ispettrice e la direttrice con le sorelle della comunità e le infermiere pregano il S. Rosario e cantano inni mariani, la carissima suor Ida vola serenamente in Paradiso lasciandoci in un’atmosfera di pace. E non poteva essere altrimenti! L’Ausiliatrice, il cui aiuto potente aveva sperimentato in modo tangibile nella sua vita missionaria e particolarmente in Africa, le è stata vicina e l’ha introdotta nella gioia senza fine.
Quanta gratitudine dobbiamo a questa sorella! È stata una grande missionaria dal cuore umile e mite, saggio e disponibile!
L’Ispettrice
Suor Joanne Holloman
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