4 maggio 2020

Suor Amaya RAZQUIN DEL VALLE

Carissime sorelle, il 26 aprile 2020, terza Domenica di Pasqua, dalla Clínica “Cardio Salud” di Montero Santa Cruz (Bolivia), è andata a ricevere l’abbraccio del Padre la nostra carissima missionaria Suor Amaya RAZQUIN DEL VALLE.

Nata a Pamplona (Spagna) il 27 maggio 1934
Professa a Barcelona (Spagna) il 5 agosto 1963
Appartenente all’Ispettoria Boliviana “N. S. de la Paz” - Cochabamba

Suor Amaya, settima di nove figlie, ricevette dai genitori una fede solida e la testimonianza di una vita cristiana sempre aperta alla volontà di Dio, anche dopo la morte prematura del papà. E l’impegno di cercare in tutto la volontà del Signore fu il filo conduttore della sua vita. Fino all'età di nove anni desiderava diventare come la mamma: una donna sacrificata e laboriosa. Ma la visione di un documentario sulle missioni cambiò il corso della sua vita, facendole comprendere che Dio la voleva tutta per sé nella vita religiosa e missionaria. Così cominciò ad allenarsi alla vita missionaria facendo i lavori più duri e sacrificati in casa e offrendo tutto per le missioni. Contemporaneamente, si nutriva quotidianamente dell’Eucaristia, perché sentiva che da lì le proveniva la forza necessaria per andare avanti. Non le fu facile seguire la chiamata del Signore, ma la certezza di essere da Lui chiamata la portava a dire: «Sono tua, sono nata per te. Che cosa vuoi da me, Signore?». Mentre era in Inghilterra per lavoro, scrisse alle FMA di Pamplona che aveva conosciuto durante una convalescenza e di cui ammirava lo spirito di famiglia e la fraternità.
Visse con grande gioia l’ammissione all’Aspirantato e poi al Postulato il 31 gennaio 1958, sempre a Pamplona. Aveva cominciato il Noviziato a Barcelona il 5 agosto 1958 ma, per seri motivi di salute, dovette interromperlo. Dopo essersi ripresa, tornò a lavorare in Inghilterra. Lì ricevette una lettera delle Superiore con la comunicazione che era riammessa alla formazione. Ma lei chiese di ricominciare il Noviziato in Inghilterra. Visse così i due anni di Noviziato nella casa “Maria Ausiliatrice” di Henley - on - Thames, nella speranza di poter poi andare missionaria in Africa. Però, due mesi prima della professione fu richiamata in Spagna. Così, dopo una sosta a Torino, arrivò a Barcelona dove emise i primi voti il 5 agosto 1963.
Iniziò la sua vita di FMA con gioia, ma sempre sognando le missioni. I primi anni li trascorse in diverse case della Spagna: a Barcelona Sarrià come assistente, ad Alicante come insegnante di taglio e confezioni, a Tossa de Mar come cuoca. Visse un anno (1970-’71) a Roma, Casa Generalizia come dispensiera. La sua domanda missionaria fu accolta dall’allora Madre Generale madre Ersilia Canta che la inviò ad Hastings (Inghilterra) dove si dedicò ai lavori domestici per due anni.
Nel 1975 partì per la Bolivia. Aveva finalmente realizzato il suo sogno! Così la Bolivia divenne la sua “patria del cuore”, dove visse concretamente l’opzione per i più poveri, in particolare per la promozione delle donne, delle ragazze e delle giovani campesinas. Affrontava con coraggio le difficoltà che le si presentavano, i limiti personali, la povertà di mezzi e le circostante non sempre facili. Iniziò la sua missione come insegnante ad Okinawa. Continuò poi ad educare le ragazze a Montero “Maria Ausiliatrice”, Sucre “Maria Ausiliatrice” e Sucre Aranjuez “Madre Mazzarello”, La Paz e Villa Victoria. Nel 1984 tornò ad Okinawa come economa. Dal 1986 al 1991 fu a Sucre “Maria Ausiliatrice”, nuovamente insegnante e dedita alle opere sociali. Tornata poi nella Casa “Madre Mazzarello, inizialmente fu economa e poi direttrice della comunità (1994-1999). Infine tornò a Montero “Maria Ausiliatrice” come insegnante e assistente.
Le opere che ha animato e gestito sono la più eloquente testimonianza della sua opzione per i più poveri. Era convinta che ai poveri doveva essere restituita la dignità di persone. La sua vicinanza, il suo affetto e il suo apprezzamento per le suore si esprimevano in una coerente e gioiosa testimonianza della sua vocazione di FMA missionaria. Trasmetteva il suo ardente amore per Dio, la fiducia nella Provvidenza, la l’affetto incondizionato alla Vergine Maria e una fraternità capace di lenire il dolore, di perdonare in silenziosa carità e di cercare solo il bene dei più poveri.
Cara suor Amaya, pur sapendo dei tuoi seri problemi cardiaci, ci hai sorpreso con la tua improvvisa partenza. Ora che stai già contemplando il volto di Dio che hai tanto amato e insegnato ad amare, intercedi per noi, tue sorelle, e chiedi al Padrone della messe di concederci vocazioni della tua tempra. Intercedi pure per il nostro Istituto, per il prossimo Capitolo Generale e per la cessazione della pandemia del coronavirus che colpisce i più poveri, quelli per cui hai speso la tua vita con tanta generosità e passione. Riposa in pace!

L'Ispettrice
Suor Lucila Guerra Mendoza

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