16 novembre 2018

Suor Ligia María MEDINA

Carissime sorelle, il 17 ottobre 2018, nella Clinica “Santa Sofía” di Caracas (Venezuela), ha consegnato la sua vita a Dio la nostra carissima Suor Ligia María MEDINA.
Nata a San Juan de Colón-Táchira (Venezuela) il 14 febbraio 1943.
Professa a Caracas Altamira (Venezuela) il 5 agosto 1967.
Appartenente all’Ispettoria Venezuelana “San Giovanni Bosco”.
È significativo che in questo mese dedicato alle missioni, una delle nostre missionarie venezuelane sia partita per il Paradiso per celebrare la definitiva e totale donazione al Signore. S. Ignazio di Antiochia, la cui festa abbiamo celebrato lo stesso giorno del funerale, scrisse: "Voglio essere frumento di Dio e diventare pane pure di Cristo". Questa fu la vita di suor Ligia.
I suoi genitori accolsero sei figli, ma una delle figlie morì molto piccola. Ligia era quindi l'ultima e l'unica femmina. Sperimentò la sofferenza di vedere tutti i suoi fratelli partire per il Cielo, l'ultimo solo un mese fa. Ha vissuto e assunto questi dolori con la serenità che deriva dalla fede.
All'età di 18 anni iniziò l’Aspirantato e il 31 gennaio 1962 fu ammessa al Postulato. Dopo il Noviziato a Caracas Altamira, emise la professione il 5 agosto 1967. Conseguito il diploma di Maestra Normalista, espresse le sue capacità di educatrice, catechista e assistente in varie case e dovunque fu molto apprezzata. Insegnò dapprima ad Altamira e nel Collegio “S. G. Bosco” di Caracas fino al 1974. Lavorò poi tra le popolazioni indigene dell'Amazzonia, dove rimase per 20 anni consecutivi nelle case di La Esmeralda, Mavaca, Puerto Ayacucio, Isla del Ratón e ancora a La Esmeralda dove fu direttrice per un sessennio.
Nel 1994 fu consigliera ed economa a San Cristóbal, dove poté al tempo stesso assistere la mamma ammalata. Nel 1998 tornò alla missione di La Esmeralda, che lei aveva conosciuto fin dall’inizio, e continuò a donarsi nelle case di Manapiare, Isla del Ratón, Guiria e Puerto Ayacucio. Come i primi apostoli, senza bastone, bisaccia o abito di riserva, percorse su e già l’Orinoco per curare gli indigeni, evangelizzarli ed educarli. Nel suo desiderio di essere più competente nella missione, frequentò il corso di Antropologia educativa a Medellín. Anche suor Ligia aveva le sue paure, come ad es. viaggiare in aereo e soprattutto su un piccolo elicottero, ma questo non ha mai bloccato il suo ardore missionario, perché lo zelo di evangelizzatrice era più forte della sua stessa paura. Quando era molto giovane aveva sofferto la tubercolosi che, benché superata, lasciò il segno nei suoi polmoni, per cui negli ultimi anni aveva difficoltà respiratorie. Questo non le impedì di continuare a prestare il suo servizio alle sorelle della Casa ispettoriale dal 2013 e nella Comunità di “Villa San José” come vicaria per gli ultimi quattro anni. Per suor Ligia servire era un privilegio e questo lo dimostrava nei gesti di accoglienza verso le sorelle e le persone che la avvicinavano. Rispondeva a tutti con la massima prontezza, dando anche oltre le sue possibilità e sempre con il sorriso. Benché un po’ timida, era attenta, sollecita, laboriosa, generosa, responsabile in tutto quello che le era affidato.
Donna di profonda preghiera, nel pomeriggio sostava davanti all’Eucaristia e poi riprendeva il lavoro. Sobria, essenziale, distaccata, non aveva più del necessario e quando riceveva qualcosa, trovava sempre chi ne avesse bisogno.
Lunedi 15 ottobre, suor Ligia fu colpita da un malore che, date le sue già precarie condizioni di salute, si rivelò più serio del previsto. Lei, che non aveva mai voluto causare disturbo agli altri, inizialmente non avrebbe voluto essere ricoverata in clinica, ma poi accettò. Il giorno dopo, contro ogni previsione, parve migliorata. Aveva espresso la sua paura della morte ma, a poco a poco, si è abbandonata tra le braccia amorevoli di Dio. Il mercoledì ha ricevuto l'Unzione degli infermi, circondata dai parenti e dalle consorelle e, poche ore più tardi, con la serenità e la pace che sono rimaste riflesse sul suo volto, è andata a godere la pienezza della vita, nell’abbraccio del Padre che ha tanto amato.
Cara suor Ligia, le tue sorelle ti ringraziano per la tua dedizione missionaria nella nostra amata Amazzonia e a favore di tutta l’Ispettoria. Chiediamo la tua intercessione perché fioriscano molte vocazioni desiderose di comunicare la vita di Cristo, la sua misericordia, la sua santità. Solo allora saremo il frumento di Dio trasformato in pane per i più poveri. Grazie, suor Ligia, per il gusto di Dio che ci lasci.

L’Ispettrice
Suor Margarita Hernández

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