Questa volta lascio che una mia piccola amica vi racconti qualcosa delle Isole Salomone... ed esattamente della sua vita come scolara...
Ciao, mi chiamo Edna, ho nove anni e frequento la terza elementare. Vorrei raccontarvi come sono le nostre scuole nelle Isole Salomone.
Le scuole elementari sono di sei anni, poi si fa un esame di Stato e si passa direttamente alle superiori, che sono di sei anni anche loro, ma alle superiori ci sono ben tre esami di Stato: in terza, in quinta e in sesta! Che fatica!!!
Nelle Isole Salomone non abbiamo molte scuole, ma ci sono tantissimi bambini: ecco perchè le nostre classi sono molto numerose: cinquanta, sessanta, a volte ottanta bambini in una sola classe... povera maestra!
L’orario scolastico è corto: iniziamo alle otto e finiamo alla una e mezza, con un intervallo di mezz’ora. In genere durante l’intervallo possiamo uscire dalla scuola a comprare qualcosa da mangiare, perchè raramente la mamma riesce a preparare qualcosa per la nostra merenda. Infatti, al mattino ci alziamo tutti presto, perchè la strada è sempre così lunga per arrivare a scuola... e se siamo in città, gli autobus sono sempre strapieni e dobbiamo aspettare, e aspettare, e aspettare... a volte arriviamo in ritardo, così dobbiamo restare dopo le lezioni per una mezz’ora di lavoro come punizione, tipo giardinaggio intorno alla scuola o pulizia delle aule. Non esiste il mestiere del bidello; la pulizia delle aule e della scuola è affidata alle maestre con i loro alunni: una o due volte la settimana ci sono le pulizie generali e tutti hanno un incarico per mantenere le cose in ordine.
La scuola non è obbligatoria ed è a pagamento, anche quella Statale. Così ci sono parecchi bambini che non la frequentano e non ricevono nessun tipo di educazione.
Nella maggior parte delle scuole non abbiamo libri di testo; a dire la verità, non ci sono nemmeno librerie nelle Isole Salomone, ma c’è una biblioteca, nella capitale, a cui solo gli studenti dell’università possono accedere.
Le lezioni sono scritte alla lavagna e noi le copiamo (solo pochissime scuole hanno la fotocopiatrice, quindi nemmeno fotocopie per studiare).
Usiamo i quaderni piccoli, e siccome alcuni di noi provengono da famiglie numerose... anche un po’ povere... a volte tagliamo il quaderno a metà così ne abbiamo due!
Non abbiamo l’ora di ginnastica e nemmeno quella di disegno, ma nell’intervallo giochiamo e saltiamo su muretti o sugli alberi... e nessuno ci dice niente! Noi bambine giochiamo con l’elastico e a pallavolo, i maschietti amano il calcio!
Non facciamo gite, ma una volta all’anno c’è la visita culturale al palazzo del Parlamento, per le scuole che sono nella capitale, o del Governo Provinciale, se siamo nelle capitali di provincia... le scuole delle isole non hanno nemmeno quello, ma noi tutti, alla fine delle lezioni, andiamo al mare a fare il bagno prima di tornare a casa... e ci buttiamo in acqua vestiti!
A proposito: alle Isole Salomone usiamo l’uniforme scolastica, a partire dalla scuola materna fino alle scuole superiori. Ogni scuola ha la sua uniforme, con colore e stemma diversi, così quando incontri un altro bambino, sai in quale scuola studia. L’uniforme è obbligatoria e se non la indossi ti mandano a casa.
Ne abbiamo solo una e la laviamo quando andiamo a casa. Qui il clima è sempre caldo, per cui la mattina dopo è già pronta per essere indossata... ovviamente non la stiriamo, perchè non c’è corrente elettrica nelle nostre case.
Le materie di studio sono: inglese (è la lingua ufficiale, ma non la parliamo mai, nemmeno le nostre maestre la parlano. Usiamo infatti il Pijin, una lingua che assomiglia all’inglese ed è solo parlata, e poi le lingue locali), matematica, scienze, studi sociali, religione. Alle superiori si aggiungono matematica economica, agricoltura, economia domestica (per le ragazze) e falegnameria (per i ragazzi).
Ogni mattina, prima di cominciare le lezioni, ci raduniamo tutti nel cortile della scuola (o nell’aula più grande, se piove), divisi per classe e cantiamo l’Inno Nazionale con l’alza bandiera (a dire la verità, non tutte le scuole hanno l’asta con la bandiera, quindi cantiamo l’Inno e basta). Poi il direttore ci da’ gli avvisi per la giornata ed infine andiamo nella nostra aula, una classe alla volta.
Durante l’anno ci sono i tornei sportivi con le altre scuole e, se la scuola avversaria è su un’isola, la raggiungiamo in barca, poi toccherà a lei venire da noi per il girone di ritorno!
Nella stagione secca capita che i pozzi si impoveriscano d’acqua o le taniche dell’acqua piovana si svuotino, così la scuola viene chiusa per mancanza d’acqua nelle toilettes. Anche durante la stagione dei cicloni, a volte, le lezioni vengono sospese, perchè è pericoloso uscire di casa.
Quando la maestra è assente non viene la supplente, semplicemente andiamo a casa!
Molte delle scuole superiori hanno anche i dormitori per gli alunni che provengono da villaggi o isole lontane. Solo alcune scuole elementari hanno i dormitori e se qualche bambino va a scuola lontano dal suo villaggio, viene ospitato da amici di famiglia o parenti per tutta la durata dell’anno scolastico.
Il nostro anno scolastico comincia a febbraio e si conclude alla fine di novembre. Abbiamo una settimana di vacanza per Pasqua ed una a settembre, mentre a luglio ci sono quattro settimane di vacanza invernale (noi siamo nell’emisfero australe, quindi le stagioni sono al contrario rispetto a voi, anche se non c’è un gran cambiamento di clima).
Dicembre e gennaio sono le nostre vacanze estive e tutti gli studenti tornano ai loro villaggi e alle loro famiglie per festeggiare il Natale e il Nuovo Anno insieme... e poi... si ricomincia!!!
Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma il desiderio di questi bambini di imparare ci sfida, ci invita a moltiplicare i nostri sforzi per poter dare loro quello che ogni bambino su questa terra merita: il meglio!
Tutti possiamo collaborare a questo desiderio-diritto nel nostro angolo di mondo, vivendo semplicemente e dando con semplicità le nostre ricchezze di valori, saggezza ed esperienza ricevuti a suo tempo dai quelli che si sono preoccupati di darci il meglio.
Questa collaborazione nell’educazione spicciola quotidiana arricchisce la famiglia e la società di una ricchezza che non si trova a scuola o all’università, ma è prerogativa ed impegno di ognuno di noi.
Alla prossima.
Suor Anna Maria Gervasoni
Agosto 2018
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