8 novembre 2016

Il legame tra vita e missione – Intervista al P. Rafael Velasco, SJ

Fin dalla fase preparatoria era noto che si sarebbe lavorato su due questioni importanti in questa congregazione: una revisione delle strutture di governo per una missione universale e una riflessione sul rinnovamento della vita e della missione.

Questa congregazione non parla di identità e missione, un binomio molto più classico, ma di vita e missione, forse perché si intuisce che l’identità può essere qualcosa di astratto, che si concretizza solo in un modo di vivere intimamente legato alla missione.

Nella nostra conversazione su questo approccio, il p. Rafael Velasco SJ ci ha confermato che per lui “uno dei problemi più seri della Compagnia è il modo in cui viviamo, non quello che facciamo. Per questo le domande in questa congregazione devono essere maggiormente focalizzate sul modo in cui viviamo ciò che facciamo e sulla misura in cui il nostro agire è testimonianza del Regno di Dio che annunciamo.”

Una delle implicazioni riguarda l’intendere la nostra comunità come missione, e il modo in cui le nostre scelte comunitarie sono indicative della nostra missione: in quali luoghi si trovano le nostre comunità, verso chi siamo rivolti, in che modo sono aperte ai più poveri, in quale misura sono vicine alle esigenze di chi soffre…

Questa riflessione è importante, dice il p. Velasco, dal momento che incidendo sulla nostra vita incide su ciò che facciamo, e quindi sulle nostre scelte. “Ciò implica che ci siano cose che dobbiamo cambiare nel nostro modo di fare e questo genera molta resistenza”; anche se è anche una fonte di grazia e di conversione. Il p. Rafael, parte della commissione che sta lavorando a questo tema, conclude dicendo: “Speriamo che parlare della vita e della missione, discernere sulla vita e sulla missione nella congregazione generale implichi un processo di conversione spirituale per la Compagnia di Gesù, per noi come gesuiti, che sia fruttuoso nella nostra missione rendendola più feconda, che sia un segno di ciò che crediamo e di ciò che viviamo.”




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