Carissime sorelle, all’alba del 10 maggio 2015, nella casa ispettoriale “N. S. degli Angeli” di San José Curribadat (Costa Rica) Cristo Risorto ha chiamato a sé la nostra cara sorella Suor Ana Felisa Arroyave. Nata a Medellín (Colombia) il 26 maggio 1928. Professa a Medellín (Colombia) il 5 agosto 1950. Appartenente all’Ispettoria Centroamericana “N. S. degli Angeli”.
Suor Anita - come veniva chiamata affettuosamente - nacque in una famiglia profondamente cristiana composta da nove figli. Il Signore benedisse quei genitori chiamando a seguirlo due figlie che divennero FMA: suor Leonor e suor Anita. Nei suoi scritti, suor Anita descrive l’ambiente: «In famiglia si respirava un clima di pace, si viveva alla presenza del Signore, nella fede e nelle sane abitudini dei genitori».
Negli anni dell’adolescenza, mentre era alunna nel Colegio “María Auxiliadora” di Medellín, durante gli Esercizi spirituali Anita capì che il Signore la chiamava a una donazione totale e la sua risposta fu immediata. Così la espresse: «Sì, Signore, voglio che la mia vita sia tutta per Te». Iniziò l’Aspirantato a Medellín l’11 ottobre 1948, giorno dedicato alla Maternità di Maria e, dopo il Postulato e il Noviziato, emise i primi voti a Medellín il 5 agosto 1950.
L’anno dopo, sentendo la chiamata missionaria, presentò la domanda, ma dovette attendere parecchi anni. Fu maestra e assistente nella casa “S. Giuseppe” di La Ceja e in seguito a Condoto. Finalmente il 30 novembre 1963 ebbe la risposta: veniva inviata al Centro America. Giunse a San José (Costa Rica) il 1° marzo 1964. Svolse la missione educativa come maestra e assistente Guatemala a Soloma, poi a Coatepeque. Nel 1976 fu economa a Cahlchuapa (El Salvador) e, nel 1980, venne nominata animatrice della comunità di S. Pedro Montes de Oca (Costa Rica). Concluso il triennio, fu trasferita, ancora come direttrice, a San José “Obras Sociale Suor María Romero”. Fu poi vicaria, catechista e portinaia a Panamá e, nel 1995 fu vicaria nella casa “Obras Sociales Suor María Romero” di San José (Costa Rica). Nel 1999 in un incidente ebbe un’emorraggia cerebrale che la segnò per il resto della vita rendendole difficile la parola e il movimento.
Nonostante i limiti fisici e l’indebolimento della salute, suor Anita fu una religiosa ammirevole, donna di pace e di gioia spirituale. Si percepiva in lei il desiderio di collaborare con chi era nel bisogno e dare conforto o consiglio. Cercò sempre di aiutare il debole, il bisognoso. Quando si parlava con lei della Madonna, il suo volto si trasfigurava e diceva: «Bella, bella!». Dava l’impressione che la vedesse faccia a faccia. Suor Anita desiderava il cielo: incontrarsi con Gesù e con la Madonna era il suo desiderio più profondo. Era una sorella allegra e sorridente con l’amabilità propria della FMA. La testimonianza della sua vita era edificante: invocava la benedizione di Dio su quanti la visitavano.
Nei suoi scritti spirituali si percepisce la profondità della sua anima. Fin da ragazza il suo ideale fu: «Essere santa! Costi quel che costi, ma devo farmi santa». Diceva suor Anita: «Ho goduto di una fiducia illimitata nell’aiuto del Signore e della Madonna. Il mio cammino con loro è come quello di una bambina che da sola non può fare nulla … sono tanto felice così. La mia vita si è svolta nel lavoro e, nel sacrificio, si è formato il mio cuore. Il Signore non vuole molte parole, ciò che vuole è il silenzio e la rinuncia».
Grazie, cara suor Anita, per la tua vita di religiosa salesiana vissuta nelle fedeltà. Prega per tutte noi FMA affinché siamo con i giovani missionarie di gioia e di speranza. Intercedi presso il Padre perché regali al nostro Istituto vocazioni sante e generose come fosti tu.
L’Ispettrice
Suor Elia María Flores S.