Altri quaranta profughi hanno raggiunto Verbania, 32 donne di nazionalità eritrea, somala e nigeriana, 8 uomini e un bambino piccolo, di soli 8 mesi. Tra le donne 9 sono in avanzato stato di gravidanza, tra il sesto e l’ottavo mese.
Per la prima accoglienza la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice ha aperto le porte e offerto ospitalità. Le religiose, che a Zoverallo gestiscono la casa “Maria Mazzarello”, si sono prestate a dare un letto, la cena e le prime cure.
“Voglio ringraziare le suore dell’Istituto salesiano Maria Mazzarello di Verbania – commenta su Facebook la presidente del consorzio dei servizi sociali Chiara Fornara – perché ci hanno aperto le porte della loro casa e del loro cuore”.
La comunità delle FMA allora, pur nell’emergenza dell’ospitalità si è subito attivata per dare loro almeno il “fagottino di Don Bosco” con dentro lo stretto indispensabile per la prima accoglienza.
Poi gli ospiti sono stati condotti all’istituto Sacra Famiglia di Torchiedo e negli appartamenti di Intra gestiti dal Gruppo Abele. Questi nuovi quaranta arrivi portano al limite la capienza del Vco (Verbano, Cusio, Ossola), che è attualmente di circa 260.