di Christopher Sharma
La notte del 25 dicembre, centinaia di persone di ogni religione hanno
partecipato alla messa della cattedrale dell'Assunzione. Rispetto al passato,
quest'anno anche indù e buddisti hanno vissuto l'aspetto spirituale delle
celebrazioni. La mancanza di discriminazione tipica del cristianesimo attira le
altre comunità.
Kathmandu - In Nepal il Natale è diventata una festa "collettiva": oltre ai cattolici e ai cristiani, quest'anno anche indù e buddisti hanno partecipato alle celebrazioni del 25 dicembre. A differenza del passato, infatti, le persone di altri credi non hanno accolto solo l'aspetto più "consumistico" della festività, ma hanno voluto onorare la nascita di Cristo partecipando alle messe che si sono tenute nelle varie chiese del Paese.
La notte di Natale, centinaia di
persone hanno riempito la cattedrale dell'Assunzione, a Kathmandu. Molti sono
rimasti in piedi, pur di partecipare alla messa. "Agli occhi di Dio - ha
detto i parroco, p. Robin Rai, durante l'omelia - nessuno è abbandonato e
discriminato. La grazia del Signore è aperta a chiunque voglia vivere secondo
la vita di Dio".
Secondo Manohar Sharma, un
sociologo, proprio questa apertura verso l'altro attira i fedeli di altre
religioni verso il cristianesimo. "L'induismo è pieno di pratiche
discriminatorie - afferma ad AsiaNews -. Inoltre, indù e buddisti celebrano le
loro feste in modo sfarzoso, anche se la maggior parte di loro non gode di
queste possibilità. Migliaia di persone in Nepal si interessano al
cristianesimo perché lontano dalle discriminazioni di casta che invece dominano
tra gli indù".
In effetti, l'ultimo censimento
ha mostrato che la popolazione cristiana è in aumento. Secondo K.B. Rokaya, un
pastore protestante, di recente sono state create 7mila nuove chiese in tutto
il Paese. In Nepal il 25 dicembre è festa nazionale dal 2008. Da allora i
cristiani hanno potuto esporre immagini e addobbi sacri nei negozi, fuori dalle
chiese e dalle abitazioni.
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