Khartoum (Agenzia Fides) - Sale
la tensione tra Sudan e Sud Sudan, tra segnalazioni di nuovi scontri alla
frontiera tra i due Paesi (vedi Fides 5/12/2011) e nuovi provvedimenti da parte
di Khartoum per cercare di controllare le esportazioni di petrolio sud
sudanesi. Il Parlamento sudanese ha approvato l'8 dicembre un emendamento alla
legge sull'esportazione del petrolio che consente al Ministero delle finanze di
Khartoum di confiscare una parte delle esportazioni di petrolio se il suo
proprietario non riesce a pagare le relative tasse. Il provvedimento mira a
condizionare le esportazioni sud sudanesi che avvengono tramite gli oleodotti
che passano nel territorio del nord. Khartoum afferma che ha un credito di 727
milioni di dollari in tasse non pagate per 4 carichi di petrolio sud sudanesi
che sono stati esportati attraverso il suo territorio. Secondo il Presidente
del Parlamento di Khartoum, il nord Sudan esige di elevare il dazio doganale
del greggio sud sudanese da 8 a 36 dollari al barile. Questo dato non è stato
però confermato dal Ministero del Petrolio di Khartoum.
Secondo Hervé Ladsous, Sotto
Segretario Generale ONU per le operazioni di Peacekeeping, la tensione tra i
due Stati rischia di degenerare in una guerra aperta. Ladsous ha invocato le
due parti perché tornino al più presto al tavolo negoziale per evitare
ulteriori conflitti che avrebbero un impatto notevole sull'intera regione.
(L.M.)
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