Carissime sorelle, il 15 gennaio 2020, dalla casa “Don Bosco” di Padova, il Signore ha introdotto nel Suo Regno di pace la nostra carissima Suor Anna VERONESE.
Nata a Este (Padova) il 28 novembre 1935
Professa a Battaglia Terme (Padova) il 6 agosto 1957
Appartenente all’Ispettoria Triveneta “S. Maria Domenica Mazzarello” - Italia
Anna, terza di sette figli – sei sorelle e un fratello – nacque in una famiglia profondamente cristiana. In essa la fede si esprimeva nella concretezza della vita e nella preghiera quotidiana, soprattutto quella del Rosario, vissuta come momento di intimità familiare. La presenza di Maria, madre amorevole, sarà sempre forte nella vita di suor Anna, che cercherà di trasmetterla anche alle giovani allieve. Nel 1951 tutta la famiglia si trasferì a Padova, a causa del lavoro del padre, insegnante presso l’Istituto Agrario.
Anna visse gli anni dell’adolescenza in maniera vivace, serena, allegra. Era intelligente, dotata di una buona manualità, che esprimeva nei lavori di sartoria ed in ogni attività creativa. Precisa in tutto quello che faceva, era disponibile a mettere con generosità i suoi molti talenti a servizio di chi aveva bisogno. In famiglia don Bosco era di casa, grazie anche alla presenza di due zie Figlie di Maria Ausiliatrice e di uno zio Salesiano missionario in Mato Grosso. In cuor suo sentiva da tempo la chiamata a donarsi tutta al Signore.
Dopo un’esperienza di lotta interiore, maturò la decisione di entrare nell’Istituto e il 29 dicembre 1953 cominciò l’Aspirantato a Conegliano. Il 31 gennaio 1955 fu ammessa al Postulato a Padova e il 5 agosto dello stesso anno il Noviziato a Battaglia Terme. Dopo la prima professione, celebrata il 6 agosto 1957, fu inviata a Torino come studente per prepararsi alla vita missionaria. Sentiva, forte, infatti, la chiamata della missione, che esprimeva in particolare nella vicinanza ai più poveri.
Nel 1958 si recò in Inghilterra per studiare l’inglese in vista della futura destinazione. Il Signore, però, vide in quei luoghi il campo in cui suor Anna poteva seminare e portare più frutto. Cosi fino al 1972 visse in Inghilterra, a Chertsey, Sandgate, Colne e Liverpool, come insegnante ed assistente delle aspiranti.
Nel 1972 tornò a Padova Istituto “Maria Ausiliatrice” e dal 1973 visse all’Istituto “Don Bosco” dove fu insegnante di inglese ai Corsi professionali, catechista in parrocchia, portinaia. Portò sempre nel cuore l’amore per la missione tra i più poveri, che la spinse ad un lavoro infaticabile. A scuola sapeva coinvolgere i più bravi, perché si facessero carico dei compagni svantaggiati. Avvalendosi della sua buona manualità e coinvolgendo tante persone nel suo lavoro, organizzava mercatini per le missioni, soprattutto per il Madagascar; si dedicava con passione anche al volontariato nelle carceri.
Racconta una suora che ha vissuto con lei per molto tempo: «Suor Anna era una suora gioiosa, amante della musica, che dirigeva con entusiasmo. I canti alla Madonna venivano davvero eseguiti come gioiosa espressione d’amore. Ricordo come sapeva far gustare il canto “Maria, vogliamo amarti” e con che gioia le ragazze lo cantavano!». Metteva a servizio dei poveri, che chiamava “i miei Gesù”, tutte le sue forze, la sua inventiva, il suo tempo quasi senza misura. Una consorella racconta: «Si era talmente identificata con le loro povertà che non solo non si lamentava mai di quanto le offrivano a tavola, ma in alcuni periodi (durante la quaresima, in occasione di raccolte di fondi per le missioni o quando veniva a conoscere che in alcuni luoghi vi erano periodi di carestia) era solita nutrirsi in maniera ancora più essenziale e povera».
Di animo sensibile e delicato, non sempre era capita nei suoi slanci di generosità e per questo soffriva. Nei suoi sfoghi con alcune confidenti e nella preghiera, cercava la serenità ed il coraggio per andare avanti. Nel 2008 si ammalò di tumore ai polmoni. Accolse le cure con riconoscenza e fiducia, senza mai lamentarsi. Ancora una volta, il suo pensiero andava ai più poveri: «Ah, se tutti i bambini del Madagascar potessero avere le cure che io ho qui!». In questi ultimi anni, continuò a lavorare con assiduità, alternando momenti di ripresa ad altri in cui il male tornava a farsi sentire. Cercò sempre di rimanere serena e di donare quanto poteva, accettando, a volte con fatica, la necessità di rallentare il suo ritmo e rinunciare ad alcuni servizi in comunità.
Grazie, suor Anna, per questa tua testimonianza di carità senza misura! Ora che godi della presenza del Signore che hai tanto amato, prega per la tua famiglia, per la comunità che ti ha accompagnata in questi anni e per il nostro Istituto. Chiedi per noi il dono di vocazioni ardenti, dal cuore missionario!
L’Ispettrice
Suor Palmira De Fortunati
Nessun commento:
Posta un commento