Carissime sorelle, il
12 dicembre 2019, nel suo 87mo anno di vita e nei suoi 65 anni di
vita religiosa, dall’Ospedale «Timone» di Marseille (Francia) ha raggiunto
Colui che aveva tanto cercato la nostra sorella Suor Caterina PAVAN.
Nata a Motta di Livenza (Treviso) il 29
dicembre 1932
Professa a
Battaglia Terme (Padova) il 6 agosto 1955
Appartenente
all’Ispettoria Francia-Belgio Sud «Notre Dame des Nations» - Paris
Caterina
nacque in una famiglia composta da dieci figli, «ricca di fede e di valori
umani», come lei stessa dirà. Il suo parroco amava molto don Bosco. Caterina fu
colpita dal passaggio in famiglia di una FMA, missionaria in Brasile, e questo
spiega il suo desiderio di essere missionaria.
Nell’agosto
1953 entrò in postulato a Padova e qualche anno più tardi fece la domanda per
andare in missione. Visse il Noviziato a Battaglia Terme, dove emise la
Professione il 6 agosto 1955. Durante la preparazione intensiva a Torino,
l’allora Madre generale, madre Linda Lucotti, le disse: «Sarai missionaria in
Francia, la tua salute sembra fragile!...». E nel 1956 partì per Montpellier
dove collaborò in cucina. Lungo tutta la sua vita religiosa salesiana è stata
cuoca, educatrice di internato, catechista, assistente, donna di casa. Dovunque
si lasciò veramente inviare da Dio. Aveva una buona capacità di integrarsi nell’ambiente
da «missionaria», pronta a servire semplicemente e soprattutto ad amare e farsi
amare.
Dal 1957
al 1959 fu a Marseille aiutante in cucina, poi passò a Grenoble come
guardarobiera. Fu educatrice nell’internato «Don Bosco» a Saint-Cyr-sur-Mer
fino al 1985. Una suora, che era con lei in quella casa, racconta: «Ciò che mi ha colpita in suor Caterina era
il suo modo di essere presente, di avere attenzioni delicate e fraterne verso
ogni persona, sia piccoli, sia giovani e adulti. Nell’internato era responsabile
delle ragazze del collegio e aveva saputo creare un vero clima salesiano. Aveva
molta pazienza con alcune giovani piuttosto turbolente; le sapeva calmare dialogando
con loro. Ho ricevuto molto da lei nel vederla agire così». Amava anche «uscire», andare incontro alle
famiglie e ai poveri per la catechesi o per portare aiuto. Si dedicò poi per
alcuni anni fino al 1999 a servizi comunitari nella casa «St. Julitte» di
Marseille. Nel 1999 alla riapertura della comunità «San Giovanni Bosco»
a Marseille Pastré, in qualità di responsabile dell’amministrazione, era
attenta ad ogni persona e testimoniava una vita semplice e sobria.
Partecipava
attivamente alla vita di comunità, collaborando il più possibile con tutti.
Accoglieva con calore le giovani del «Foyer» e si rendeva disponibile alla presenza
educativa tra gli adolescenti del collegio. Sin dall’apertura del portone, si
trovava là, fedele al suo posto per accogliere i giovani. Molto in fretta si
era fatta numerosi amici anche tra gli adolescenti che frequentavano lo sport, che
le correvano incontro e la seguivano... Dal 2004 al 2012
fu a Lyon «S. Balndine» dedita a vari incarichi comunitari e pastorali.
Aveva veramente
l’arte di farsi amare perché per tutti aveva uno sguardo di benevolenza e un
ascolto di condivisione. La gioia era la sua seconda natura, ma sicuramente anche
il segno di un cuore che ama molto il Signore e i giovani! La ricerca del
Signore, della sua volontà le ha dato la possibilità di accogliere con fiducia
e serena disponibilità le diverse missioni che le sono state affidate, anche
quando non se le aspettava. Non opponeva alcuna resistenza né obiezione. Suor
Caterina era una donna forte, combattiva, intraprendente! Aveva le sue idee e
talvolta vi rinunciava con difficoltà, ma l’amore la faceva cedere.
Di temperamento
vivace, perfino irascibile, ha conquistato nel corso degli anni una pace e una
serenità che edificavano tutti coloro che la incontravano. Questa forza di
carattere si è manifestata nella sua lotta contro la malattia e le ha
consentito di dare vita ai suoi giorni fino alla fine. Era riconoscente per
ogni gesto di attenzione a suo riguardo, sia da parte delle consorelle sia del
personale della casa. Dal 2012 si trovava in riposo a Marseille. Il 12 dicembre
u.s. cadde dalle scale e fu ricoverata d’urgenza in Ospedale dove le venne
riscontrata una grave emorragia cerebrale che le aprì le porte del Paradiso.
Grazie, cara suor
Caterina, per la testimonianza di una vita felice vissuta nell’alleanza con il
Signore. Grazie per la tua disponibilità, il tuo coraggio, la tua fede e la tua
gioia! Grazie per il tuo bel volto di Figlia di Maria Ausiliatrice che ci
lasci. Grazie per aver fatto risplendere tra noi l’amore di Gesù, di don Bosco,
di Maria Domenica. Maria, nostra Madre, non ha senz’altro cessato di sussurrare
al tuo orecchio: «Tutto ciò che egli vi
dirà, fatelo». Affidiamo alla tua intercessione tutte le intenzioni della
nostra Ispettoria, dei giovani affinché possiamo, come te, lasciar emergere il
meglio di noi stesse.
L’ispettrice
Suor Geneviève Pellser
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