12 aprile 2018

Suor Adoración Sáinz Mozuelos

Carissime sorelle, nel pomeriggio del 2 aprile 2018, dall’Ospedale “Puerta de Hierro” di Majadahonda – Madrid (Spagna), il Signore Risorto ha chiamato alla Pasqua defintiva la nostra cara sorella Suor Adoración Sáinz Mozuelos.

Nata a Nela – Burgos (Spagna) il 12 novembre 1938
Professa a Madrid (Spagna) il 5 agosto 1958
Appartenente all’Ispettoria Spagnola “Maria Ausiliatrice” - Madrid
Suor Dori, come era chiamata, nacque in una famiglia semplice, numerosa e unita. I genitori offrirono agli otto figli un ambiente ricco di fede, di affetto, di allegria, di lavoro e sacrificio. Questo favorì il maturare di vocazioni religiose: due Sacerdoti Scolopi e due FMA: Adela e Adoración.
Il papà era un uomo allegro che sapeva giocare con i suoi figli; questa giovialità fu anche una delle caratteristiche di suor Dori.
All’età di 13 anni, accompagnata dalla sorella Adela, entrò come aspirante nella casa di Madrid Delicias. Essendo così giovane, attese alcuni anni e intanto collaborò nelle comunità di Baracaldo, San Sebastián, Madrid Villaamil. Il 31 gennaio 1956 fu ammessa al Postulato e, dopo il Noviziato, emise la professione il 5 agosto 1958. Le piaceva presentarsi dicendo: “Sono una felice FMA dal 1958!”. Nei primi anni si dedicò all’educazione dei piccoli a Madrid El Plantío, Valdepeñas e Madrid Delicias fino al 1972. Fu poi assistente delle interne a Madrid Villaamil. Trascorse in seguito alcuni anni dedita allo studio e conseguì il diploma di educatrice per la Scuola materna che valorizzò a Santander e a Palencia fino al 1980.
Svolgeva con generosità e gioia salesiana ogni compito che le veniva affidato. Considerava, con gratitudine, due grandi regali ricevuti dal Signore: l’aver potuto assistere i genitori nell’ultimo anno della loro vita mentre si trovava nella comunità di Santander e l’aver potuto partire missionaria, nel 1981, in Guinea Equatoriale dove si donò per 30 anni. Si era, infatti, lasciata coinvolgere in pieno nel “Progetto Africa” iniziato nel 1980. Aveva vissuto con gioia l’espansione delle opere educative, ma anche la sofferenza per il tragico incidente aereo del 2 gennaio 1987 a Bata, in cui persero la vita quattro FMA.
Suor Dori lavorò in due case di Malabo: Waiso Ipola e Elá Ngema fino al 1993, poi a Batete sia con i piccoli della scuola materna che con le interne come assistente. Per loro suor Dori era una vera madre capace di formarle per la vita. Con la bontà e la simpatia, la donazione serena e generosa, si faceva amare da tutti, specialmente dai bambini/e. Aveva una speciale sensibilità per i poveri e cercava di coinvolgere la sua famiglia in Spagna, amici e volontari in una grande rete di solidarietà aprendo a tante persone un futuro di speranza. Diceva con gioia: “La Guinea mi ha dato molto di più di quello che mi ha chiesto!”. In quegli anni di missione, visse intensamente lo spirito di famiglia e la collaborazione in vera reciprocità con i Salesiani e con altre Congregazioni religiose presenti in Malabo.
Nel 2010 ritornò in patria e fu destinata alla casa di Caldas de Reis (Pontevedra) dove continuò a donarsi con entusiasmo e generositò tra i bambini, nella comunità e nell’accoglienza dei numerosi pellegrini nel loro percorso verso Santiago di Compostela. Si considerava timida; in realtà era socievole e vicina alla gente. In comunità era accogliente, allegra e, con il suo senso dell’humour, portava sempre una nota di gioia e di festa.
Nel 2016 trascorse un anno in riposo nella casa “Vergine del Cammino” di León. Dal 2017 si trovava a Madrid El Plantío “Suor Eusebia Palomino”, disponibile per le attività comunitarie. Alcuni mesi fa, ad un controllo medico le fu scoperto un aneurisma cerebrale e nel mese di marzo fu operata. Purtroppo, in seguito a gravi complicazioni, è entrata in coma e dodici giorni dopo, il 2 aprile, la sua vita è stata immersa per sempre nella gioia pasquale.
Grazie, suor Dori, per la tua bontà espressa specialmente verso i più bisognosi. Avevi per tutti un sorriso sincero e sempre qualche dono da offrire. Intercedi presso il Padre perché ci mandi vocazioni che sappiano spendersi con amore per i più poveri e che sappiano dire con verità come dicevi tu: “Dio mío, grazie! Mi incanta l’eredità che mi prometti!”.

L’Ispettrice
Suor María del Rosario García Ribas

Nessun commento:

Posta un commento