27 gennaio 2017

Suor Giuseppina BAGNATI

Carissime sorelle, la mattina del 13 gennaio 2017, dalla casa di Orta S. Giulio (Novara), il Signore ha chiamato al premio eterno la nostra carissima Suor Giuseppina BAGNATI. Nata a Bellinzago Novarese (Novara) il 1° dicembre 1925. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1948. Appartenente all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” – Italia.
«Tu mi conosci, Signore, e mi tieni nella mano»: si concludono così le pagine delle sue note autobiografiche, parafrasando il salmo 139 con un atto di supremo abbandono in Dio.
Giuseppina era la maggiore di tre fratelli e tre sorelle. «L’ambiente familiare era semplice, stimato, alquanto benestante, di vita veramente cristiana, per cui fin da piccola fui educata all’amore di Dio». Così scriveva; e ancora: «Ero ragazzina quando ho sentito dalla mamma che la cosa più importante della vita è fare la volontà di Dio. Queste parole sono state pronunciate con una convinzione tale che non le ho mai più dimenticate, anzi sono diventate come la bussola della mia vita». L’educazione cristiana vissuta in famiglia era completata con la vita sacramentale in Parrocchia e a contatto con le suore di Sant’Anna presso le quali si svolgeva la catechesi. Ricevette la Cresima il 23 novembre 1933, Anno Santo della Redenzione. Ricordava poi: «Terminate le scuole elementari mi attendeva una grande grazia. I miei genitori mi hanno iscritta, come educanda, alla Scuola Secondaria di Avviamento Professionale presso le FMA di Torino M. Ausiliatrice 27».
Certamente fu il primo grande distacco, ma anche la strada aperta per ascoltare la chiamata del Signore. «A 20 anni desideravo prendere una decisione circa la scelta della vocazione. Mi sorrideva la vita religiosa, ma in cuor mio sorgeva la domanda: Cosa vorrà da me il Signore?». Fu al termine degli Esercizi Spirituali, vissuti nella Casa di Novara “Immacolata”, che Giuseppina ricevette il ‘segno’ chiaro, nitido, convincente della volontà di Dio. Non si conosce quale fu il segno, ma lei seppe ascoltare la chiamata di Dio e l’8 settembre 1945, nella Casa Missionaria Madre Mazzarello di Torino, iniziò l’aspirantato.
Ricordava poi il Noviziato, vissuto a Casanova, come “un vero dono di Dio”, ma la chiamata del Signore per lei non era ancora completa: «Novizia del 2° anno (ricordo ancora il luogo in cui è avvenuto questo) la Maestra, suor Giulia Mia, mi chiama e mi dice: “Non hai mai pensato di fare domanda missionaria?”. Due anni dopo, cioè nel 1950, Anno Santo, partivo per il Brasile».
Ecco le tappe della sua missione: 1950-1957 Silvânia, assistente, studente e insegnante di Francese; 1957-1968 Belo Horizonte, Segretaria ispettoriale, assistente delle aspiranti e postulanti. Il Signore, però, voleva ancora da lei un grande distacco. Nel 1968, dopo 18 anni in Brasile, la chiamava in Portogallo, perché c’era necessità di una Segretaria ispettoriale che conoscesse la Lingua italiana e il Portoghese.
Ed ancora: «Nel 1983 un’altra svolta. Sono chiamata a Roma, in Casa generalizia, dove sono rimasta fino alla fine del 1996». La sua missione qui era quella di lavorare nella Segreteria generale, in un dono di carità paziente, nascosto e prezioso. «Insomma, le Mediazioni le ho sempre considerate come espressione della Volontà di Dio, e non mi sono mai pentita; anzi, ho sempre sentito l’aiuto di Dio nello svolgimento dei compiti che mi venivano affidati, e tanta pace e gioia interiore». A Roma rimase per 13 anni, considerati tutti “una grazia singolare”. Apprezzava la grande ricchezza di formazione e i tanti aiuti spirituali ricevuti; era contenta di dipendere, nel suo lavoro, dalla cara Madre Emilia Anzani e poi da Madre Anna Zucchelli. Infine dal 7 dicembre 1996, il Signore la destinò alla casa di Novara “Maria Ausiliatrice” come incaricata del refettorio. Ed intanto era presenza preziosa tra i ragazzi. «Qui ho la gioia di vivere con i bambini della Scuola Elemen-tare. Li assisto durante l’intervallo e la ricreazione. Mi pare di ringiovanire! È questo uno dei momenti più belli della mia giornata. Considero anche una grazia del Signore vedere con frequenza, in gruppo o da soli, i bimbi della Scuola Materna … Mi ricordano le parole di Gesù, anzi sono per me la presenza di Dio!». Continuava ad essere una gioiosa missionaria, fedele al carisma di don Bosco e madre Mazzarello che aveva respirato fin dagli inizi sotto lo sguardo di Maria Ausiliatrice.
Dal 2004 le condizioni della sua salute richiesero di trasferirla nella casa delle sorelle anziane di Orta, perché fosse seguita e meglio curata. Da tempo ormai era bisognosa di tutto e lei riceveva con docilità e gratitudine le attenzioni delle consorelle e delle collaboratrici laiche. Trascorreva le giornate nella preghiera e riempiva volentieri il resto del tempo con qualche lavoretto ai ferri. Era una sorella buona, una vera FMA. Una lieve forma influenzale l’ha portata rapidamente all’incontro con il Signore della vita, nel giorno del ricordo mensile di Madre Mazzarello.
Preghiamo per lei, che ora Dio Padre tiene nella Sua mano con tenerezza, e chiediamole di ottenere ai suoi cari consolazione e a tutte le FMA un cuore generoso, nel 140° della prima spedizione missionaria.

L’Ispettrice
Suor Elide Degiovanni

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