Carissime
sorelle, la mattina del 29 dicembre 2016, dalla Casa Clusone (Bergamo), il
Signore ha introdotto nella gioia eterna del Paradiso la nostra cara sorella Suor Anselmina RONCHI. Nata ad Aicurzio (Monza) il 12 dicembre 1923. Professa
a Contra di Missaglia (Lecco) il 6 agosto 1948. Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” – Italia.
Anselmina
nacque ad Aicurzio, un piccolo borgo della Brianza, caratteristico per le sue
viuzze strette e pittoresche e per la presenza di un Santuario in cui si
conserva un Crocifisso miracoloso. La famiglia era composta da quattordici
figli; quattro morirono in tenera età. Nelle note autobiografiche di suor
Anselmina si legge: «Il giorno in cui nacqui
ero in fin di vita e la mamma, per timore che cessassi di vivere senza il Battesimo,
chiamò la zia la quale mi portò subito nella vicina Parrocchia per essere
battezzata. Mi ripresi, ma rimasi piuttosto delicata di salute».
Anselmina
crebbe in una famiglia numerosa, ma molto unita: i genitori, ferventi cristiani
seminarono nel cuore dei figli germi di bontà e anche di ardore apostolico. La
mamma, ogni mattina si recava alla Messa e, sebbene Anselmina fosse gracile e
malaticcia, la portava con sé e lungo la strada la invitava a pregare. Sono
suoi ricordi: «Il fervore che la mamma mi
comunicava alimentava in me il desiderio di donarmi tutta a Gesù e il giorno
della prima Comunione ebbi la sensazione di essere chiamata alla vita religiosa».
Anselmina,
la sesta della numerosa famiglia, trascorse una fanciullezza serena, circondata
dall’affetto dei fratelli che avevano per lei una predilezione anche per la sua
salute fragile. Verso i 18 anni, il suo stato fisico riprese vigore e fu allora
che si convinse che il Signore la voleva per sé nell’Istituto delle FMA.
Inaspettati incontri, ma anche provvidenziali disegni di Dio, la portarono a
conoscere le FMA. In particolare, l’incontro che ebbe con suor Margherita
Sobbrero fu decisivo per la sua vita.
A
21 anni chiese di essere accolta nell’Istituto e il 31 gennaio 1946 iniziò il
Postulato a Milano in via Bonvesin de la Riva. Durante il tempo di formazione,
conseguì il diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole del Grado Preparatorio
e il 5 agosto dello stesso anno passò a Contra di Missaglia per il noviziato. I forti ideali missionari che le novizie
vivevano durante il periodo di formazione iniziale entusiasmarono Anselmina che
subito fece domanda per la missione ad gentes. Il 5 agosto 1948 fece la Professione
religiosa. Provò tanta pena e un po’ di
invidia quando vide che dieci sue compagne di Noviziato partivano per andare in
missione, mentre lei, a causa della debole salute, sarebbe rimasta in
Ispettoria. Dal 1948 al 1956 insegnò nelle scuole dell’infanzia di Milano Prato
Centenaro, Legnano e Bellano, poi
finalmente arrivò il sospirato permesso di partire per le missioni.
Il
1956-‘57 fu l’anno di preparazione nella Casa “Madre Mazzarello” di Torino e
nel 1957 raggiunse la Colombia e precisamente il noviziato di Bogotá, dove fu
assistente e in seguito maestra delle novizie (1960-’67). Nel 1967 lasciò la
Colombia per l’Ecuador e a Quito Cumbayá per altri tre anni continuò la
missione di maestra delle novizie. Dal 1970 al 1992, con brevi interruzioni, fu
animatrice di comunità nelle case di Manta, Guayaquil “Madre Mazzarello”; nel
1982 ancora a Manta e poi a Quito Cumbayá e a Cuenca “S. Cuore di Maria”. In
seguito, venendo meno le forze, dal 1992 al 2003 collaborò con l’economa di
Quito “Suor Teresa Valsè” e fu insegnante d’italiano alle novizie. Per due anni
fu vicaria in Noviziato e nel 2005 tornò a Quito Cumbayá “Suor Maria Troncatti”
dove continuò a donarsi come sacrestana e telefonista. Della sua lunga
esperienza missionaria, durata quasi cinquant’anni, possiamo scrivere poco, ma
certamente fu molto quello che seppe donare alle giovani e alle consorelle in
quella terra.
Nel 2006 ritornò in Italia per motivi
di salute e venne accolta nella casa di riposo di Clusone. Ciò che emerse in
lei in questi ultimi 10 anni fu la capacità di accogliere serenamente la
volontà di Dio. Fin che la salute glielo permise, continuò a tenere
corrispondenza con le sorelle dell’Ecuador, accompagnandole anche da lontano a
vivere una relazione profonda con il Signore e a camminare nella luce della
fede.
La sua morte è stata rapida e
inaspettata: sul suo volto un’evidente espressione di pace e di sereno
abbandono nel Signore amato e servito con fedeltà generosa. Nel 140° anniversario della prima partenza
delle FMA per le missioni, chiediamo a suor Anselmina di intercedere perché
l’Istituto possa avere numerose vocazioni missionarie della sua tempra.
L’Ispettrice
Suor Maria
Teresa Cocco
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