3 gennaio 2017

Suor Anselmina RONCHI

Carissime sorelle, la mattina del 29 dicembre 2016, dalla Casa Clusone (Bergamo), il Signore ha introdotto nella gioia eterna del Paradiso la nostra cara sorella Suor Anselmina RONCHI. Nata ad Aicurzio (Monza) il 12 dicembre 1923. Professa a Contra di Missaglia (Lecco) il 6 agosto 1948. Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” – Italia.
Anselmina nacque ad Aicurzio, un piccolo borgo della Brianza, caratteristico per le sue viuzze strette e pittoresche e per la presenza di un Santuario in cui si conserva un Crocifisso miracoloso. La famiglia era composta da quattordici figli; quattro morirono in tenera età. Nelle note autobiografiche di suor Anselmina si legge: «Il giorno in cui nacqui ero in fin di vita e la mamma, per timore che cessassi di vivere senza il Battesimo, chiamò la zia la quale mi portò subito nella vicina Parrocchia per essere battezzata. Mi ripresi, ma rimasi piuttosto delicata di salute».
Anselmina crebbe in una famiglia numerosa, ma molto unita: i genitori, ferventi cristiani seminarono nel cuore dei figli germi di bontà e anche di ardore apostolico. La mamma, ogni mattina si recava alla Messa e, sebbene Anselmina fosse gracile e malaticcia, la portava con sé e lungo la strada la invitava a pregare. Sono suoi ricordi: «Il fervore che la mamma mi comunicava alimentava in me il desiderio di donarmi tutta a Gesù e il giorno della prima Comunione ebbi la sensazione di essere chiamata alla vita religiosa».
Anselmina, la sesta della numerosa famiglia, trascorse una fanciullezza serena, circondata dall’affetto dei fratelli che avevano per lei una predilezione anche per la sua salute fragile. Verso i 18 anni, il suo stato fisico riprese vigore e fu allora che si convinse che il Signore la voleva per sé nell’Istituto delle FMA. Inaspettati incontri, ma anche provvidenziali disegni di Dio, la portarono a conoscere le FMA. In particolare, l’incontro che ebbe con suor Margherita Sobbrero fu decisivo per la sua vita.
A 21 anni chiese di essere accolta nell’Istituto e il 31 gennaio 1946 iniziò il Postulato a Milano in via Bonvesin de la Riva. Durante il tempo di formazione, conseguì il diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole del Grado Preparatorio e il 5 agosto dello stesso anno passò a Contra di Missaglia per il noviziato. I forti ideali missionari che le novizie vivevano durante il periodo di formazione iniziale entusiasmarono Anselmina che subito fece domanda per la missione ad gentes. Il 5 agosto 1948 fece la Professione religiosa. Provò tanta pena e un po’ di invidia quando vide che dieci sue compagne di Noviziato partivano per andare in missione, mentre lei, a causa della debole salute, sarebbe rimasta in Ispettoria. Dal 1948 al 1956 insegnò nelle scuole dell’infanzia di Milano Prato Centenaro, Legnano e Bellano, poi finalmente arrivò il sospirato permesso di partire per le missioni.
Il 1956-‘57 fu l’anno di preparazione nella Casa “Madre Mazzarello” di Torino e nel 1957 raggiunse la Colombia e precisamente il noviziato di Bogotá, dove fu assistente e in seguito maestra delle novizie (1960-’67). Nel 1967 lasciò la Colombia per l’Ecuador e a Quito Cumbayá per altri tre anni continuò la missione di maestra delle novizie. Dal 1970 al 1992, con brevi interruzioni, fu animatrice di comunità nelle case di Manta, Guayaquil “Madre Mazzarello”; nel 1982 ancora a Manta e poi a Quito Cumbayá e a Cuenca “S. Cuore di Maria”. In seguito, venendo meno le forze, dal 1992 al 2003 collaborò con l’economa di Quito “Suor Teresa Valsè” e fu insegnante d’italiano alle novizie. Per due anni fu vicaria in Noviziato e nel 2005 tornò a Quito Cumbayá “Suor Maria Troncatti” dove continuò a donarsi come sacrestana e telefonista. Della sua lunga esperienza missionaria, durata quasi cinquant’anni, possiamo scrivere poco, ma certamente fu molto quello che seppe donare alle giovani e alle consorelle in quella terra.
Nel 2006 ritornò in Italia per motivi di salute e venne accolta nella casa di riposo di Clusone. Ciò che emerse in lei in questi ultimi 10 anni fu la capacità di accogliere serenamente la volontà di Dio. Fin che la salute glielo permise, continuò a tenere corrispondenza con le sorelle dell’Ecuador, accompagnandole anche da lontano a vivere una relazione profonda con il Signore e a camminare nella luce della fede.
La sua morte è stata rapida e inaspettata: sul suo volto un’evidente espressione di pace e di sereno abbandono nel Signore amato e servito con fedeltà generosa. Nel 140° anniversario della prima partenza delle FMA per le missioni, chiediamo a suor Anselmina di intercedere perché l’Istituto possa avere numerose vocazioni missionarie della sua tempra.

L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco

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