Organizzato dal Pontificio Consiglio per i Migranti, l'incontro, dal 13 al 17 settembre, a Roma, vuole affrettare i tempi di intervento della Chiesa per questi drammi
Dal 13 al 17 settembre l’Istituto “Maria Bambina” di Via Paolo VI a Roma, ospiterà il Simposio Internazionale sulla Pastorale della Strada promosso e organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. L'incontro mira a studiare strategie efficaci per combattere la piaga dei bambini e delle donne di strada e delle loro famiglie, dramma che richiede di affrettare i tempi di intervento sia da parte della Chiesa Universale e delle Chiese locali, che dalle Istituzioni civili.
Alla luce degli insegnamenti di Papa Francesco, e in vista di grandi eventi quali il Giubileo Straordinario della Misericordia, il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia e l’VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Philadelphia, i partecipanti si confronteranno sull’attualità dei problemi che riguardano donne e bambini di strada e, in modo particolare, le loro famiglie e proporranno piani d’azione mirati alla pastorale di quella che si propone indubbiamente come una delle sfide più impegnative e inquietanti del nostro secolo.
I lavori si apriranno domenica 13 settembre, alle 17, con il saluto del cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Dicastero, che interverrà con una riflessione sul ruolo della Chiesa nei confronti di chi è costretto, per molteplici motivi, a vivere in strada. Nel corso del Simposio, i relatori si confronteranno su temi quali la tratta di esseri umani e il fenomeno dei bambini e delle donne di strada nelle realtà dei diversi paesi del Mondo, anche alla luce dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudiumdi Papa Francesco.
In programma anche gli interventi di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, della dott.ssa Isabela Mihalache, impegnata nel Consiglio d’Europa per combattere il fenomeno della tratta di esseri umani nelle comunità Rom, e di suor Gabriella Bottani, Smc, coordinatrice di 'Talitha Kum', rete internazionale di Vita Consacrata contro il fenomeno della tratta. Momento importante, che concluderà il Simposio, sarà l’Udienza speciale con Papa Francesco in programma giovedì mattina, 17 settembre.
Il Simposio rientra in una serie di eventi che Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, dal 2003 ad oggi, ha messo in atto per combattere la piaga dei bambini e delle donne di strada. Quest'ultimo fenomeno è una realtà complessa cui anche la Chiesa deve far fronte. È una piaga che nasce dagli squilibri socio-economico dei nostri tempi; povertà, organizzazioni criminali organizzate, pratiche culturali malsane e discriminazione sfociano spesso in violenza contro le donne e rappresentano le principali cause da combattere per affrontare questo fenomeno preoccupante. L’industria del sesso è una delle principali cause che miete continuamente vittime indotte, spesso con feroci violenze, a vere forme di schiavitù.
L'altro dramma dei bambini di strada ha ormai raggiunto livelli globali ed è in continua crescita, soprattutto in alcuni Paesi in via di sviluppo. Povertà e migrazioni hanno aggravato questa realtà che prende origine dalla disgregazione famigliare, dagli abusi, dalle violenze, dall’abbandono e dal disagio sociale. Secondo le stime, nel mondo sono 5,5 milioni i minori vittime di lavoro forzato o tratta ai fini di sfruttamento sessuale e lavorativo, su un totale di 20,9 milioni di persone coinvolte; dati che nascondono una realtà sommersa non calcolata nei dati ufficiali. A livello mondiale si stima che, tra abbandonati e non, sono circa 150 milioni di bambini che fanno della strada la propria casa, il 40% di loro è senza dimora mentre, il restante 60%, lavora per le strade per sostenere la famiglia.
Il numero più alto di abbandono minorile si conta in Paesi come l’America Latina e l’Africa centrale anche se, questa realtà, raggiunge cifre elevate anche in molti Paesi dell'Europa orientale. Persuasi con promesse, seduzioni o violenze da parte di adulti o di cosche criminali, questi bambini vengono adescati per entrare nel giro della droga, della malavita e delle gang: spesso sono costretti all’accattonaggio e diventano vittime del traffico di persone umane.
Chi lavora nell’ambito della Pastorale della Strada si preoccupa di intervenire in modo deciso per combattere queste realtà preoccupanti e lavora per garantire sicurezza, liberazione e reintegrazione a chi, come donne e bambini, è costretto a vivere in strada guardando in ogni volto il riflesso di Gesù vivo nei più piccoli e bisognosi. Su tali temi, negli ultimi anni, sono stati organizzati quattro incontri internazionali e quattro continentali.