L'Europa è "distratta ed
indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime
centinaia di migliaia di cristiani". Lo afferma la presidenza della Cei in
un "appello" con cui indice anche una giornata di preghiera, il
prossimo 15 agosto, per i cristiani perseguitati.
E un appello a tutti i media è
stato lanciato dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il
cardinale Angelo Bagnasco, parlando alla Radio Vaticana: «Ogni cinque
minuti non si può più tollerare l'uccisione di una persona per ragioni di fede,
per nessuna ragione, ma prima di tutto per ragioni di fede. Se i media fossero
molto più presenti, attenti - ogni giorno, oserei dire, se fosse il caso - per
mettere all'attenzione del mondo - soprattutto per le nazioni occidentali
che sono le più distratte intenzionalmente - questo fatto inaccettabile
disumano, credo che i responsabili comincerebbero a pensare un pò
diversamente". Spiegando che i cristinai stessi devono impegnarsi per
questa causa, Bagasco evidenzia che «sicuramente anche per interessi di tipo
economico che si ha paura a scontrare» si pensa che sia «meglio tacere e
far finta di niente piuttosto che mettere in pericolo rapporti economici».
La Cei collega la sua
denuncia al prossimo viaggio del Papa in Corea, e alla storia della Chiesa
coreana, fatta in parte da martiri. Tema del viaggio papale, ricorda la
presidenza della Cei, è "Giovani dell'Asia! Svegliatevi! La gloria dei
martiri risplende su di voi: "Se siamo morti con Cristo, crediamo che
anche vivremo con Lui".
"Sono parole - affermano i
vescovi - che vorremmo potessero scuotere anche questa nostra Europa, distratta
ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi
sono vittime centinaia di migliaia di cristiani. Se la mancanza di libertà
religiosa, fondativa delle altre libertà umane, impoverisce vaste aree del
mondo, - commenta la presidenza della Cei - un autentico Calvario accomuna i
battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e
fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati
dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono
l'umiliazione gratuita dell'emarginazione e dell'esilio fino all'uccisione. Le
loro chiese sono profanate: antiche reliquie, come anche statue della Madonna e
dei Santi, vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di
autenticamente religioso. In queste zone la presenza cristiana, la sua storia
più che millenaria, la varietà delle sue tradizioni e la ricchezza della sua
cultura, - ammoniscono i vescovi italiani - è in pericolo: rischia l'estinzione
dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa".
"A fronte di un simile
attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi
diritti, - spiega la nota - noi non possiamo tacere. L'Occidente non può
continuare a volgere lo sguardo altrove, illudendosi di poter ignorare una
tragedia umanitaria che distrugge i valori che l'hanno forgiato e nella quale i
cristiani pagano il pregiudizio che li confonde in modo indiscriminato con un
preciso modello di sviluppo".
Da qui l'appello e l'indizione di
una giornata di preghiera per il 15 agosto, "nella solennità
dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, quale segno concreto di
partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione".
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