9 aprile 2021

Suor Francesca Ardito

Carissime sorellesabato 27 marzo 2021, vigilia della Domenica delle Palme, dall’Ospedale “Andalusia” in Alessandria d’Egitto, la Madonna ha portato in Cielo a celebrare la Pasqua eterna la nostra carissima Suor Francesca ARDITO.

Nata ad Andria (Bari) il 6 aprile 1937
Professa a Ottaviano (Napoli) il 6 agosto 1959
Appartenente all’Ispettoria Medio Oriente “Gesù Adolescente” - Amman

Suor Franca - come veniva chiamata - era la primogenita di quattro figli. Il fratello Sabino divenne Salesiano e le altre due sorelle si sono sposate. Era una famiglia dedita all’agricoltura che sapeva alimentare un clima gioioso e pieno di amore. Franca trascorreva le giornate aiutando nel lavoro dei campi e collaborando con la mamma nelle faccende domestiche. Era una ragazza molto devota: sin dall’infanzia assimilò la fede cattolica dai genitori e da ragazza fu membro attivo dell’Azione Cattolica. Coltivava l’amicizia con tanti santi, specialmente Padre Pio, e non cessava di parlare di lui fino alla fine della sua vita. Era già sarta quando entrò nell’Istituto. Il 31 gennaio 1957 venne ammessa al Postulato a Napoli e nell’agosto successivo passò al Noviziato ad Ottaviano, dove emise i voti.

Era attratta dall’ideale missionario e ne fece domanda alle superiore. Subito dopo la Professione, fu mandata a Torino, Casa “Madre Mazzarello” per prepararsi alla missione frequentando un corso per infermiere e abilitandosi ulteriormente in taglio e cucito. Il 6 agosto 1960 partì per il Medio Oriente e giunse al Cairo, in Egitto, dove rimase 61 anni! Svolse una feconda missione apostolica nelle case del Cairo, di Heliopolis e di Alessandria come insegnante di ricamo e di sartoria, cuoca, economa e consigliera locale e, dal 1999 al 2011, direttrice nelle tre comunità in Egitto. Visse gli ultimi dieci anni in Alessandria lavorando in cucina, aiutando all’oratorio, facendo catechismo ai bambini.

I poveri avevano un posto speciale nel suo cuore: dedicava a loro tempo ed energie e chiedeva l’aiuto dei benefattori per poter venire incontro alle loro necessità. Amava dedicarsi alle ragazze della scuola: le aspettava al cancello ogni mattina nonostante il freddo, il caldo e la stanchezza. Era sempre lì con il suo sorriso e il suo tanto amato e aspettato “Buon giorno”. Anche i genitori riconoscevano la sua attitudine educativa e la delicatezza materna con cui accoglieva le ragazze. Non le mancava la creatività: quando animava l’estate ragazzi. Aveva sempre delle sorprese per far gioire le bambine. Sapeva educare le ragazze più grandi ad aver cura di quelle più piccole e più fragili. Una suora, che inizialmente aveva pensato che suor Franca fosse egiziana, afferma: “Quando ho capito che era italiana, ho compreso che era una missionaria vera, diventata una con il popolo”. Un’altra suora la descrive così: “Una persona ricca di umanità verso tutti, ma soprattutto verso i bisognosi”. Un’ex-allieva dice di lei: “Suor Franca era una donna solida e felice, quindi una Salesiana come la voleva don Bosco”. Forse la testimonianza più forte è quella di una ragazza orfana di entrami i genitori che suor Franca ha accompagnato nella sua crescita accogliendola in comunità fino a quando si è sposata: “Suor Franca era la mia seconda mamma. Lei era tenerezza, bontà, sacrificio e pazienza, ed è stata lei che ha dato il suo consenso per il matrimonio. Dirò a mia figlia che sono fortunata e la farò crescere con tutto l’amore e la fede che ho imparato da suor Franca”. In comunità era una presenza gradita per il tratto dolce e discreto, semplice e rispettoso. Era sempre pronta a dare una mano, ad ascoltare le sorelle, a dare un consiglio ed era per tutte un’autentica FMA. Aveva anche un occhio attento e il cuore aperto alle sorelle delle altre comunità, sempre pronta a visitare le ammalate e a portare aiuto. Nel 2009, come poi nel 2015, quando l’Ispettoria assunse due scuole prima gestite dalle Suore Francescane, suor Franca era sempre di aiuto alle consorelle e alle missionarie appena arrivate nelle nuove comunità: era l’esempio vivo del “vado io” salesiano!

Una suore ricorda: “Suor Franca era semplice e profonda. Sembrava vivere in Dio in ogni momento. La sua capacità di sdrammatizzare era nota a quanti l’hanno conosciuta da vicino. Sapeva anche soffrire dignitosamente, in silenzio, offrendo tutto e andando oltre se stessa per ritessere le relazioni. Si può dire che era sapiente, di quella sapienza acquistata non dai libri, ma dallo Spirito con il quale era in continuo colloquio”. Si dice che “la bocca parla dall’abbondanza del cuore”. Suor Franca parlava di Dio, della Divina Misericordia e della Madonna e aveva sempre la corona in mano. Seguiva online le celebrazioni della Parrocchia di Padre Pio in Italia e di altre Parrocchie pregando per le intenzioni delle sorelle e delle gente. Aveva un cuore limpido che non si fermava sulle debolezze altrui, né conservava rancore. Era sempre gioiosa e portava serenità dovunque andava. Diceva sempre che la comunità e le sorelle sono la priorità, poi viene il lavoro. Era il sorriso di Dio per tutti quelli che la incontravano.

Ricoverata il 24 marzo per blocco renale e difficoltà cardiorespiratorie, Maria Santissima l’ha accompagnata in Paradiso proprio la vigilia della Settimana Santa per celebrare la Pasqua con il Risorto che tanto ha amato.

Suor Ibtissam Kassis scrive: “Carissima suor Franca, la tua partenza per il cielo ci ha lasciato tanta nostalgia. Ma il pensiero che saresti stata presente alla Risurrezione di Gesù ci rende serene e felici. La tua vita è stata sempre gioiosa e disponibile ad aiutare i poveri. Nessun sacrificio era troppo per te. Eri simpatica, e tutte godevano nel sentirti esprimere in lingua araba. Non ti offendevi, anzi partecipavi con la tua risata. Grazie, suor Franca, per il tuo entusiasmo missionario che dava ali a tutte noi. Eri una persona solare, ricca di amore per le sorelle e le persone che ti hanno conosciuta”. La affidiamo all'abbraccio della misericordia del Padre, sicure di avere in Cielo una sorella che prega per noi, per le nuove vocazioni e per le necessità dell'Ispettoria e dell’Istituto.

L’Ispettrice
Suor Charlotte Greer

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