Carissime sorelle,
il 7 agosto 2020, due giorni dopo la celebrazione del suo 75° anniversario di professione religiosa, con la serenità dei giusti riflessa nel suo volto, dalla casa “S. José” di Caracas Altamira (Venezuela) è partita per la Casa del Padre la nostra carissima
Suor María del Pilar LETÓN.
Nata a Larache, Marruecos (Spagna) il 14 novembre 1922
Professa a Madrid (Spagna) il 5 agosto 1945
Appartenente all’Ispettoria Venezuelana “S. Giovanni Bosco” - Caracas
Quando Pilar aveva quattro anni, i genitori, con le sei figlie, si trasferirono a Madrid. Pilar frequentò la Scuola “Divina Pastora” di Madrid dall'età di sette anni al terzo anno di liceo, quando i suoi sogni vennero infranti dallo scoppio della guerra civile in Spagna. Il clima antireligioso, le persecuzioni, le condanne a morte di sacerdoti e religiosi, la chiusura e la distruzione di chiese e conventi, i continui bombardamenti, la recessione economica erano il pane quotidiano. Quando la guerra finì nell'aprile del 1939, Pilar aveva 16 anni. Fu per lei una grande gioia partecipare nuovamente all'Eucaristia, iscriversi all'Azione cattolica e unirsi al gruppo delle Figlie di Maria.
Quando si rese conto che Dio la chiamava, cercò un direttore spirituale. E Dio aveva già preparato per lei un sacerdote salesiano che le diede da leggere una biografia di don Bosco. Pilar si innamorò di questo Santo ed espresse il desiderio di essere FMA. Aveva circa 20 anni quando chiese di entrare nell'Istituto a Salamanca. Il 31 gennaio 1943 venne ammessa al Postulato. Visse poi il Noviziato a Madrid dove il 5 agosto 1945 emise i primi voti.
L’ardore missionario molto vivo nel suo giovane cuore la portò in Venezuela a 25 anni di età. La sua prima comunità fu San Cristóbal, dove continuò ad essere insegnante e assistente come era stata a Salamanca e Madrid. Per lei fu come imparare una nuova lingua per il modo particolare di parlare lo spagnolo. Mentre studiava biologia e chimica presso l’Università di Caracas, continuò la missione educativa nell'Opera “Buen Consejo” e nella Casa “San José” di Caracas. Da lì nel 1954 passò a Barquisimeto dove fu vicaria ed insegnante.
A Los Teques fu vicaria e assistente generale delle interne. Nel 1964 tornò a Caracas, questa volta come Vicaria ispettoriale, direttrice e insegnante. Mentre era Vicaria ispettoriale, l’Ispettrice suor Maria Marchesotti morì improvvisamente. E suor Pilar dovette assumere tutto ciò che questo evento inaspettato comportava, manifestandosi per ciò che era veramente: un “pilastro” fermo e sicuro, come dice il suo nome. Dio la stava preparando a ciò che avrebbe poi affrontato con la morte di Madre Rosetta Marchese.
Nel 1969 venne chiamata ad un’altra missione, questa volta lontana dal suo amato Venezuela e con responsabilità di governo come Ispettrice in America Centrale e poi, senza nessuna pausa, nell’Ispettoria “N. S. della Neve” a Bogotá (Colombia). Le sorelle ricordano che con il suo tratto cordiale e la sua bontà, conquistò il cuore di tutte. E la sua squisita capacità di stabilire rapporti di amicizia e di fraternità le fece guadagnare l'affetto non solo delle sorelle di quel tempo, ma anche di quelle delle generazioni successive: un pilastro di autentico spirito salesiano! Mentre si trovava in America Centrale, fu Ispettrice di suor Maria Romero, ora Beata. Da donna saggia, intuì che il lavoro svolto da questa FMA tra le giovani più povere aveva un sapore di santità. Le diede tutto il suo appoggio e la costrinse persino a farsi fotografare, perché vedeva in lei una FMA chiamata ad essere una luce nell’Istituto: era una santa che riconosceva un’altra santa! Nel 1991 fu la 43ª testimone al Processo di beatificazione e ne sottolineò l'ammirevole obbedienza e l’accettazione dei suoi suggerimenti, anche se dolorosi. E fino alla fine, madre Pilar ha continuato ad essere una grande propagatrice della devozione a suor Maria Romero. La sua testimonianza aveva l’efficacia di chi non solo ha ascoltato, ma ha toccato con mano l'opera di Dio in questa sua figlia fedele e solidale con i poveri.
Nel 1975 nel Capitolo generale XVI fu eletta Consigliera Generale Visitatrice e vennero infrante le sue speranze di tornare in Venezuela. Durante il sessennio visitò le tre Ispettorie dell’Argentina, quella dell’Italia Meridionale, la Bolivia, il Perù, la Colombia (Bogotá “N. S. della Neve” e Medellín “Maria Ausiliatrice”) e il Venezuela. Nel Capitolo successivo (1981) fu eletta Vicaria generale dell'Istituto. Alla Madre generale madre Rosetta Marchese, un mese dopo l'inizio del suo mandato le fu diagnosticata la leucemia. Madre Pilar seguì tutto il processo della sua malattia, standole vicina durante i quasi due anni di cure in cui la Madre alternava i ricoveri al Policlinico “Agostino Gemelli” al governo dell'Istituto dalla Casa Generalizia, presiedendo le riunioni del Consiglio Generale, sempre sostenuta dal suo “pilastro”: Madre Pilar come Vicaria saggia, discreta e lungimirante.
Alla morte di Madre Rosetta, toccò a lei convocare il XVIII Capitolo generale nel corso del quale venne eletta Madre generale madre Marinella Castagno e lei fu rieletta Vicaria generale. Raggiunse tanti luoghi dell’Istituto, dove il suo ardore missionario favorì un rinnovato slancio e vitalità carismatica. Presiedette le riunioni delle direttrici della regione Caraibi-Pacifico; tenne incontri con le sorelle delle sei nazioni che componevano l’Ispettoria Centro-americana, corsi di formazione permanente per le sorelle dell’Ispettoria Portoghese. Si recò in Venezuela, Colombia ed Ecuador per vari incontri formativi. Animò gli Esercizi spirituali delle sorelle dell’Ispettoria Spagnola “Santa Teresa”. Ad Hong Kong presiedette le riunioni delle direttrici delle Ispettorie della Cina e delle Filippine, a Yamanaka quelle del Giappone, Thailandia e Corea. Raggiunse anche le sorelle del Medio Oriente, della Polonia, dell’Austria e di altre Nazioni in cui si tenevano riunioni di Cooperatori Salesiani e altri gruppi della Famiglia Salesiana.
Dopo tanti anni, avrebbe potuto tornare nella sua patria o in un Paese dove aveva svolto il servizio di animazione e dove era amata, ammirata e attesa. Per le sorelle dell’Ispettoria Venezuelana, nel 1990, fu una piacevole sorpresa la scelta di madre Pilar di tornare al Paese del suo primo amore missionario, dove aveva vissuto il carisma con la gioventù venezuelana.
Dio ce l'aveva data nei suoi primi 21 anni di vita religiosa e ce l'ha ridata nella sua piena maturità per altri 29 anni. Madre Pilar non perse mai la sua scintilla festosa e intelligente. La sua saggia maternità divenne umile servizio nella casa di Ritiro “Santa María Mazzarello” di Los Teques, dove è stata direttrice per tre anni e durante i sei anni in cui visse nel Collegio “Maria Ausiliatrice” di Barquisimeto come vicaria. In seguito fu responsabile della formazione salesiana delle novizie, aspiranti e postulanti a Caracas Altamira. Dal 2006 si trovava a Villa “San José”, dove tutte abbiamo potuto vedere come un’esistenza coronata da frutti rigogliosi sa affrontare anche la fase del declino in prospettiva pasquale.
L’anno scorso una caduta le ha provocato la frattura del femore. Non ha voluto sottoporsi all’operazione e diceva spesso: «Offro la mia sofferenza per la santità dell'Istituto e soprattutto della mia Ispettoria Venezuelana». Madre Pilar ha saputo trasformare il suo letto di dolore in una cattedra da cui ci ha insegnato che la pienezza della gioia è già possibile in questa vita quando Dio è al centro. Madre Pilar ha fatto sua la certezza che Dio solo basta e ci ha mostrato che a Dio non si dice mai basta. Con lei abbiamo imparato che il meglio di noi stessi è alla fine, per quanto doloroso possa essere.
Ora che gode della visione di Dio ed è accanto all'Ausiliatrice che tanto amava, le chiediamo di intercedere per l'Istituto al quale si è dedicata con tanta passione e amore, e per questo nostro Paese dove ha vissuto la sua vocazione missionaria nella sua ardente giovinezza e nella stagione della maturità.
L’Ispettrice
Suor Maria Eugenia Ramos Rangel
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