Carissime sorelle, il 28 giugno 2018, dall’Ospedale italiano di Damasco (Siria), il Signore ha accolto nella pace eterna la nostra carissima Suor Maria Giovanna DE PASCALIS.
Nata a Fragagnano (Taranto) l’8 agosto 1928
Professa a Ottaviano (Napoli) il 6 agosto 1959
Appartenente all’Ispettoria Medio Oriente “Gesù Adolescente”
Maria Giovanna era l’ultima di una famiglia numerosa composta dai genitori, da cinque fratelli e tre sorelle. I genitori, originari di Lecce, si trasferirono per ragioni di lavoro: il padre amministrava l’azienda agricola di un signore. Erano molto stimati dai vicini per la loro bontà; amavano talmente i poveri da aiutarli nelle loro urgenti necessità. Maria Giovanna era coinvolta nella distribuzione di generi alimentari ai bisognosi e si dedicava volentieri a questo servizio di solidarietà. «In casa mia cucivo, ricamavo, facevo il tombolo e aiutavo mio fratello che era sarto», raccontava suor M. Giovanna.
Il seme della vocazione maturò in lei grazie alla Parola di Dio accolta nella partecipazione quotidiana alla S. Messa, all’Azione Cattolica, che frequentava con assiduità, all’accompagnamento delle FMA che incontrava all’oratorio festivo e alle buone compagne. Anche lo studio della musica e la contemplazione della natura la introdussero alla bellezza dell’incontro con il Signore. Quando espose per la prima volta al papà il desiderio di consacrarsi interamente a Dio, trovò una tale resistenza che non osò più parlarne. Solo dopo la morte di lui, avvenuta in un incidente, Maria Giovanna chiese alla mamma il permesso di realizzare il suo sogno. La mamma, ammalata e molto sofferente per la perdita del marito, la pregò di non lasciarla sola e di stare con lei fino alla sua morte. E così fu.
Maria Giovanna entrò nell’Istituto nel gennaio del 1956, a 28 anni di età, e trascorse i primi anni di formazione a Napoli. Il 31 gennaio 1957 fu ammessa al Postulato e visse il Noviziato ad Ottaviano. Sperimentò una grande gioia, serenità e sicurezza, che in lei non venne mai meno. Anzi, sbocciò in lei l’ideale per la missione “ad gentes” e ne presentò domanda alla Madre generale mentre era ancora novizia. Dopo la professione, emessa il 6 agosto 1959, fu mandata alla Casa “Madre Mazzarello” di Torino dove si preparavano le missionarie in partenza. Si dedicò allo studio ed ottenne il diploma della Scuola professionale. Un anno dopo, nell’ottobre 1960, Madre Angela Vespa la destinò al Medio Oriente, dove rimase per tutta la vita.
Suor Maria Giovanna ricordava di non aver potuto né salutare i fratelli né pregare sulla tomba dei genitori. Partì in fretta, come Maria, con altre due missionarie e arrivò a Kartaba sulle montagne del Libano. Dovette aspettare due mesi per ottenere il permesso di entrare in Terra Santa, a Betlemme. Fino al 1967 si dedicò alla lavanderia e all’oratorio. Lei stessa scrisse: «Ebbi l’incarico di occuparmi della lavanderia a servizio dei confratelli salesiani. L’umile lavoro non mi tolse l’entusiasmo missionario, anzi, potei godere i luoghi santi». Insegnava anche musica alle giovani e animava l’oratorio frequentato da numerose ragazze. Nel 1967 fece parte della nuova casa aperta a Kahhale, allora noviziato e Casa ispettoriale, dove fu incaricata della cucina. Dopo un anno, fu trasferita ad Aleppo, dove svolse per la prima volta la missione di infermiera fino al 1972. Infatti, le FMA dirigevano un Ospedale, che oggi non esiste più. Fu anche la cuoca della comunità. Nel centenario dell’Istituto passò a Damasco, dove fu “l’infermiera della notte” per lunghi anni.
Essere infermiera era la sua passione. Da giovane suora aveva frequentato un corso, ma non era diplomata; tuttavia si dedicava ai malati con grande cura e amore. Accompagnava con delicatezza gli agonizzanti e provava consolazione nel disporli all’incontro definitivo con Dio.
Nel 1981 fu nominata direttrice della Casa “S. G. Bosco” di Alessandria (Egitto) e, dopo il triennio, ritornò all’Ospedale di Damasco. Era una donna gioviale, silenziosa, sorridente, servizievole, amante della preghiera che curava anche animando il canto liturgico. Aveva fatto suo il motto: «La pazienza è la virtù dei forti». Godeva nel leggere i documenti della Chiesa e dell’Istituto. Con la sua famiglia lontana conservò rapporti affettuosi mantenendosi in contatto frequente.
Nel 2012, si rivelarono i sintomi del morbo di Alzheimer e perse, poco a poco, la parola e poi il movimento. Ha accolto la malattia con dignità e riconoscenza alle consorelle che si prodigavano nell’assisterla. Nel 2016 subentrò il cancro al colon, che le recò tanta sofferenza e le richiese di sottoporsi all’intervento chirurgico. Il 28 giugno, alle ore 17,00, si spense nella pace, attorniata dalle consorelle infermiere che l’hanno accompagnata fino all’ultimo respiro.
Suor Maria Giovanna ha scritto una delle pagine gloriose della storia dell’Ispettoria MOR, insieme a tante generose missionarie che hanno dato tutto e non hanno abbandonato queste Terre pur in mezzo a guerre e pericoli di ogni genere.
Offriamo per lei la preghiere di suffragio e chiediamo al Signore di donarci vocazioni della sua tempra.
L’Ispettrice
Suor Lina Abou Naoum
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