11 luglio 2016

Papa Francesco: "Quel migrante che tanti vogliono cacciare via" è Gesù

Città del Vaticano - Nel Giorno del Giudizio, “il Signore potrà dirci: ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero Io...”. Papa Francesco commenta la parabola del Buon Samaritano e non dimentica i fatto di cronaca di questi giorni anche se non li cita. “La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere?”, si è chiesto il pontefice evidenziando che “queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia”. Tre ani fa, proprio nel suo primo viaggio a Lampedusa aveva detto che “Dio ci giudicherà in base a come abbiamo trattato i più bisognosi”.
E nel commentare la parabola, letta ieri in tutte le chiese del mondo, ha invitato, citando una celebre canzone di Mina, a non fare parole e a “non devo catalogare gli altri per decidere chi è il mio prossimo e chi non lo è”. “Dipende da me essere o non essere prossimo – la decisione è mia -, dipende da me essere o non essere prossimo della persona che incontro e che ha bisogno di aiuto, anche se estranea o magari ostile”, ha detto il Papa invitando a “fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento”: “Parole, parole, parole”. “No, fare, fare!”, ha esclamato il Papa, secondo il quale “mediante le opere buone che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo, la nostra fede germoglia e porta frutto”.


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