(ANS – Roma) – Le Giornate di Studio sul Primo Annuncio di Gesù in Città organizzate dal Settore e l’Ambito per le Missioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice si sono concluse sabato 21 novembre.
Per l’occasione sono intervenuti relatori esterni alla Famiglia Salesiana, che hanno aiutato i partecipanti a ragionare fuori dagli schemi già noti. Nel primo giorno padre Giulio Albanese, giornalista comboniano, ha presentato una descrizione delle città nel mondo globalizzato di oggi, con le sue caratteristiche comuni e i fenomeni della città. Nella relazione ha insistito che “le opere”, non sono sempre evangelizzatrici, ma che bisogna metterci intenzione e volontà operativa per assicurare che “un’opera” sia veramente evangelizzatrice.
Nel secondo giorno sr Milva Caro, missionaria scalabrianiana, figlia di immigrati italiani in Germania, ha presentato il fenomeno della mobilità umana e le sfide ed opportunità per il Primo Annuncio in un contesto urbano.
Nel terzo giorno il prof. Carmelo Dotolo, laico, Decano della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana, ha sottolineato la distinzione tra secolarizzazione e secolarismo e le sfide e le opportunità per il Primo Annuncio nella realtà secolarizzata delle città.
Nel quarto giorno 2 relatori hanno presentato una riflessione profonda sul Primo Annuncio dalla perspettiva salesiana. Sr. Piera Ruffinato, docente presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, ha mostrato che il Sistema Preventivo in contesti urbani può essere un modo di promuovere il primo annuncio nello stile salesiano. Mentre don Ubaldo Montisci, del Dipartimento di Pastorale Giovanile e Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana ha mostrato come la Pastorale giovanile nei contesti urbani offra molti opportunità per il Primo Annuncio.
Il Rettor Maggiore e la Madre Generale delle FMA hanno dato la “buona notte” rispettivamente il 20 e 21 novembre. Ambedue hanno sottolineato la missionarietà delle 2 congregazioni e l’importanza di mantenere vivo il fuoco missionario in ogni religioso.
Le Giornate hanno portato i partecipanti ad intuire che è la consapevolezza di promuovere sempre il Primo Annuncio che porta ogni SDB e FMA a vivere la propria vita in stato permanente di missione, una situazione, che esige una conversione pastorale e spirituale in ognuno o ognuna. Per questo il Rettor Maggiore ha sottolineato anche che ciò che è importante non è tanto il documento pubblicato, quanto il cambio di mentalità che questa esperienza di studio e riflessione ha creato in ogni partecipante.
Gli atti delle Giornate di Studio saranno pubblicati come libretto, in diverse lingue, con diverse schede che consentiranno alle comunità locali – anche a quanti si trovano in altri contesti della Congregazione – di utilizzare il materiale per la formazione permanente.