Carissime sorelle, la mattina del 20 giugno 2015 nella
casa “S. Giuseppe” di Haledon, New Jersey (Stati Uniti), dopo un lungo cammino
di sofferenza, si è spenta serenamente la nostra carissima sorella Suor Antonija CVETKO. Nata a Bucĕćovcik
(Jugoslavia) il 20 aprile 1913. Professa a Conegliano Veneto il 5 agosto 1940. Appartenente
all’Ispettoria Statunitense “S. Filippo Apostolo”.
Suor Antonija parlava poco di se stessa, tuttavia
stralciando dalla sua breve autobiografia, sappiamo che nacque in una famiglia
cristiana esemplare. I genitori si dedicavano alla formazione morale e
spirituale dei loro tre figli di cui Antonija era la più giovane. L’unico
fratello morì all’età di 13 anni lasciando le due sorelle che, amando ambedue
la preghiera, strinsero fra loro un profondo legame spirituale. Suor Antonija
descrive il papà uomo prudente, retto e deciso nel suo operare. La mamma era
una donna di molta bontà e aveva a cuore la formazione spirituale delle figlie.
Frequentava spesso con loro la parrocchia salesiana in un paese vicino
soprattutto per la Confessione e le celebrazioni delle feste salesiane. A quel
tempo, le FMA non erano ancora arrivate in Jugoslavia e i Salesiani mandavano
le giovani che avevano vocazione a Nizza Monferrato. In quella parrocchia Antonija
trovò una guida spirituale che l’aiutò nel discernimento vocazionale.
Nel 1937 le FMA aprirono una casa in Jugoslavia e Antonija
fu la prima aspirante. Dopo pochi mesi, fu mandata in Italia per il noviziato. Fece
professione il 5 agosto 1940 e fu presto inviata alla casa “Immacolata
Concezione” di Conegliano, ove rimase fino al 1948 compiendo con fedeltà il
lavoro di guardarobiera e assistente dell’oratorio. Notando la sua maturità
umana e spirituale, le superiore accettarono
la sua domanda per le missioni. Fu destinata a Cuba ove lavorò con gioia e
generosità nelle case di El Carmen e Camagüey come catechista e aiutante
dell’oratorio fino al 1961.
Quando Fidel Castro divenne presidente di Cuba, suor
Antonija, che aveva vissuto sotto il regime comunista nel suo paese, riconobbe
subito i segni di un governo dittatoriale. Nel maggio del 1961 una novantina di
FMA, fra cui anche suor Antonija, abbandonarono case e scuole e raggiunsero gli
Stati Uniti. In poco tempo un buon numero di FMA furono accolte nelle case
dell’Ispettoria, altre vennero mandate in paesi del Centro America e nel Cile.
Suor Antonija rimase negli Stati Uniti nella casa “S. Cuore” di Ipswitch, dove
i Salesiani avevano l’aspirantato. Qui per undici anni fu cuoca e sacrestana. Dal
1972 al 1987 lavorò nelle case “Maria Ausiliatrice” di North Haledon e “S.
Rosario” in Port Chester sempre come cuciniera. Nel 1988 fu trasferita
definitivamente nella casa ispettoriale “S. Giuseppe” di Haledon, ove continuò
a dare il suo contributo in cucina fino a quando le forze glielo permisero.
Suor Antonija aveva una pietà profonda e semplice, nutrita
di fede, di attenzione preveniente verso le sorelle, di obbedienza nel
compimento della volontà di Dio. Aveva un amore filiale per l’Ausiliatrice e riponeva
in lei ogni preoccupazione. Le sue caratteristiche virtù furono l’umiltà e la
semplicità. Queste le erano quasi connaturali e la rendevano attraente e
simpatica. Era calma nel lavoro, ma sbrigava tutto con puntualità e senso di
responsabilità. In comunità era un elemento sereno e gioioso: contribuiva
attivamente agli incontri comunitari e alle feste liturgiche suonando la
fisarmonica e regalando immancabilmente un canto in lingua slava. Quando le si
chiedeva un favore, era sollecita nel dare subito l’aiuto richiesto. Le sorelle
che l’hanno conosciuta serbano in cuore la sua delicatezza d’animo e il
profondo spirito di fede.
Nel settembre del 2006 fu colta improvvisamente da
paralisi. Sembrava che il Signore sarebbe venuto presto a prenderla con sé, ma suor
Antonija superò la prova e fu dimessa dall’ospedale, ma era bisognosa di tutto.
Accettò questa nuova espressione della volontà di Dio con pace, anche se non le
mancarono momenti di lotta e di ansietà. Era riconoscente verso le infermiere e
le sorelle che la visitavano e chiedeva che le si cantassero lodi mariane e,
quando poteva, univa la sua voce al coro.
Durante le lunghe giornate di solitudine e immobilità,
trovava conforto nell’Eucarestia, che seguiva attraverso la televisione, e
nella recita del S. Rosario. Il Signore visitò la sua sposa fedele il 20 giugno
e la trovò pronta per il paradiso. Carissima suor Antonija, sei stata una FMA
felice e trasparente, ora ottienici da Gesù vocazioni capaci come te di
donazione generosa.
L’Ispettrice