19 ottobre 2021

Suor Teresa de Jesús LÓPEZ DIAGO

Carissime sorelle: il 20 settembre 2021, dalla casa “Villa San José” di Caracas (Venezuela), in modo quasi impercettibile, con una vita piena di buone opere, si è unita definitivamente a Gesù, suo amore e speranza, la nostra carissima Suor Teresa de Jesús LÓPEZ DIAGO.

Nata a Popayán (Colombia) il 25 novembre 1927
Professa a Bogotá (Colombia) il 5 agosto 1952
Appartenente all’Ispettoria Venezuelana “San Giovanni Bosco” – Caracas 

Teresa, l'ultima dei fratelli, crebbe in una famiglia di credenti, molto colta, con sensibilità e attitudine artistica, con un marcato interesse per la politica, la realtà sociale e la giustizia. I primi anni li trascorse nella zona delle piantagioni di caffè, a contatto con la natura e i contadini. In questo ambiente imparò a coltivare la fiducia nella Provvidenza, la delicatezza nei rapporti e nelle relazioni, l'impegno verso i poveri e i contadini, la cura, la tenerezza, la meraviglia e la gioia per la vita e la natura. Già da giovane sentì la chiamata di Gesù a seguirlo più da vicino, a lavorare con Lui per il Regno. Si trasferì a Bogotá per iniziare il percorso di formazione con le FMA che aveva conosciuto quando aveva studiato a Popayán. Entrò in Aspirantato il 17 dicembre 1948. Il 31 gennaio 1950 fu ammessa al Postulato e cominciò il Noviziato nell’agosto di quell’anno. Fatta professione il 5 agosto 1952, attraversò i confini dell’amata Colombia per dare la sua vita a piene mani come missionaria in Venezuela. 

Le ragazze e le suore delle scuole “María Auxiliadora” di Los Teques, Barquisimeto, San Cristóbal, Altamira, sono testimoni dell'entusiasmo, della simpatia, della dedizione, della qualità pedagogica e della passione evangelizzatrice di suor Teresa nei suoi primi anni. Era l'immagine della Salesiana che, quelle tra loro che divennero FMA, appresero più tardi in noviziato e nei documenti. Giocava con loro durante la ricreazione e riusciva a riunirle quando pioveva per parlare di argomenti interessanti. La sua passione per l'educazione era evidente, come il suo amore per l’Istituto e il desiderio di guidare le vocazioni nel suo gruppo. Una consorella racconta: "Dopo un anno di duro lavoro, nei mesi di agosto e settembre, le giovani rimasero tutte con suor Teresa per pulire e riordinare l'enorme casa di Altamira. Quella era la nostra vacanza. Non ci pesava il lavoro, perché era molto piacevole stare con lei. La sua simpatia, gioia, generosità e felicità vocazionale erano contagiose”. 

Il Concilio Vaticano II, Medellin, Puebla, furono eventi che segnarono il corso e le scelte fondamentali di suor Teresa. Il suo impegno e la sua opzione per i poveri erano totali: sentiva il dolore e la sofferenza degli indifesi e degli oppressi, come propri. Da qui la sua lotta per la giustizia, la dedizione, la creatività nella formazione delle comunità ecclesiali di base, nell'organizzazione ed evangelizzazione delle comunità popolari e dei giovani di Valera, Valencia, Barquisimeto, La Vega, Güiria, San Félix. Alcuni verbali delle riunioni ci riferiscono iniziative concrete e innovative per migliorare la qualità della vita e l'impegno evangelico della gente, così come della sua ingegnosità nell'aiutare tutti a contribuire alla costruzione della comunità cristiana. 

La sua opzione per i poveri l'ha portata a seguire corsi di pianificazione, di pastorale comunitaria e di inserimento, ad allenarsi a leggere la Bibbia con la gente, a imparare e insegnare il macramè, la lavorazione del cuoio e altri lavori artigianali; a dedicarsi all’alfabetizzazione delle donne, dei lavoratori delle nostre case, dei contadini di Popayán e del villaggio di Bojó nello Stato di Lara, a motivarli a difendere i loro diritti e a valorizzare la loro dignità. Molte di noi conoscono la sua energia interiore, i suoi discorsi e le sue domande radicali, a volte fastidiose e scomode, le sue inclinazioni politiche, il suo spirito sempre in ricerca. Infatti, nel maggio 2003, all'età di 76 anni, chiese di fare un'esperienza con i Piccoli Fratelli di Gesù, tra i contadini, nella frazione di Bojó, nello stato di Lara. Scrisse: «Sì, voglio condividere con loro la mia vita, la tenerezza del Vangelo e il mio semplice lavoro in questi ultimi giorni. Il mio tempo ora è qualitativo: adorazione, solidarietà e recupero della luce: essere sveglia, attiva, con la mia lampada accesa e i miei talenti al servizio della giustizia, della pace, della solidarietà e dell'uguaglianza che sono le basi della mia attuale vocazione. La mia consacrazione rimane intatta. Sarò in una comunità di contadini per condividere con loro la mia povertà e il Vangelo come unica sorgente di vita». È stata tra loro per circa due anni, sempre collegata alla comunità del collegio di Barquisimeto, all’Ispettoria e all'Istituto. 

Nel maggio 2005, con la sua solita gioia e passione, è tornata a Caracas La Vega. La serenità e la vivacità del suo sguardo, l’amore per Gesù con cui trascorreva lunghe ore in preghiera, la sua tenerezza e dolcezza con tutti, la sua presenza nei corridoi della scuola circondata da bambini, giovani ed educatori, la sua generosità con i lavoratori, l’umorismo e la fraternità verso le consorelle, hanno segnato i suoi ultimi anni. 

A “Villa San José”, dove era giunta nel novembre 2018, ha conquistato l'affetto di tutte e accolto ogni cosa con gratitudine. È partita con la valigia piena dell'affetto di tanti giovani dirigenti che ha formato nelle comunità di base, l'affetto e la gratitudine di tanti catechisti accompagnati da lei. Un’esistenza donata al 100%. 

Cara suor Teresa, grazie per la tua vita piena, per la tua fraternità, per aver lasciato un’impronta del Vangelo nelle nostre vite e nell’Ispettoria. Ora chiedi a Dio Padre di mandare molte vocazioni come la tua. Noi ti amiamo e il tuo ricordo durerà per sempre. 

L’Ispettrice
Suor María Eugenia Ramos

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